Levy’s point of view
La porta era aperta, potevo vedere l’interno della stanza. Il colore delle pareti troppo intenso mi accecava, e sia gli occhi che il sorriso dei peluche sembravano farsi beffa di me. Ero all’entrata, con il cuore in gola, le lacrime agli occhi. Quella vista mi fece provare una sofferenza troppo grande. Un dolore che non credevo poter provare. Lei solo con una camicia da notte indosso, una camicia che non lasciava spazio all’immaginazione. Lui solo con dei boxer, la sua pelle abbronzata era ben visibile. I suoi vestiti erano sparsi sul pavimento, e quello bastò per farmi capire cos’era successo quella notte. Quale atto infame era stato commesso. I capelli della ragazza erano sparsi sul letto, in disordine, mentre la sua testa era appoggiata sul suo petto scolpito. Egli pareva rilassato, una mano dietro la testa e un’altra sulla spalla della sua amante. Avevano ancora dei dolci e soddisfatti sorrisi sui loro volti. Ignari del fatto che li avevo scoperti, che li avevo visti, che io sapevo. La ragazza si spostò, nascondendo il viso nell’incavo del collo del ragazzo, vidi delle occhiaie su quella pelle così bianca e così perfetta. Analizzando più attentamente le potei notare anche sul viso del colpevole. Non avevano dormito quella notte come mi immaginavo. Si erano sicuramente rotolati nelle coperte, unendosi più e più volte, in quell’atto passionale e intimo. Si erano presi gioco di me, consumando una relazione proibita sotto il mio stesso tetto. Le lacrime cominciarono a scendere copiose dai miei occhi nocciola e a stento trattenni l’urlo imprigionato nella mia gola.
-Gajeel…- La voce di Juvia era rauca, impastata dal sonno, mi ricordò quella di una pantera. E io non potei non pensare a quanto fosse sexy. -Non è che potresti chiudere la porta?- La bluette nascose ancora di più il viso tra le braccia del mio ragazzo inconsapevole del fatto che io ero spettatrice. Forse aveva sentito una corrente d’aria? Passò una mano lentamente e dolcemente sul petto abbronzato del corvino per svegliarlo. Anche se non ce n’era bisogno, perché, come avevo ormai imparato, bastava una parola per risvegliare il suo udito soprannaturale e farlo svegliare. Sempre se lui voleva svegliarsi. Egli aprì gli occhi, guardò la bluette con un ghigno e la strinse un attimo più a sé. Le diede un bacio sulla fronte e si strofinò gli occhi con una mano, apparentemente stanco. Non riuscii a trattenermi ed un singhiozzo uscì incontrollato dalle mie labbra. Li vidi mentre si girarono di scatto verso la porta, capendo che qualcuno li stava guardando. Nei loro occhi non vidi neanche dispiacere, o sentimenti di colpevolezza. Gajeel alzò leggermente il busto guardandomi stranito, mentre che Juvia si era messa sedere di scatto coprendosi.
-Perché piangi?- Le parole di Gajeel erano vere, lo capivo. Sentivo la sua preoccupazione nella sua voce e questo non fece che aumentare il mio pianto. Forse non ero poi così importante, forse lui non mi aveva neanche mai considerata la sua ragazza. Juvia mi guardò, incuriosita, per poi sgranare gli occhi e capire che si trovava forse, e dico forse, in una posizione compromettente. Lei mi era sempre piaciuta: dolce, gentile, disponibile... Ma non pensavo che fosse anche il tipo di persona che andava a letto con il ragazzo di una sua amica. Soprattutto, quando era innamorata di Gray... L'ipocrita. Era la prima volta che provavo un sentimento di odio così intenso, la guardavo e volevo picchiarla, volevo sgonfiare quelle sue tette con un ago, farle un occhio nero per rovinarle quella sua faccia perfetta. A svegliarmi dalla mia rabbia e ricordandomi il mio dolore, fu Juvia, che come una bambina con le mani sporche di cioccolato e la Nutella vuota accanto a lei mi urlò che non era come sembrava. E cos'era allora!?
-Non è come sembra!- lo ripeté la bluette, attirando l'attenzione di Gajeel che la guardò stranito, rendendosi poi conto che era petto nudo nel letto di una ragazza che non ero io. Che stava abbracciando nel letto una ragazza che non ero io. Che aveva passato la notte con una ragazza che non ero io! Stava per alzarsi, ma io fui più veloce e mi precipitai fuori da Fairy Hills. Le lacrime mi bagnavano il viso e il mio cuore batteva all’impazzata. Mi aveva presa in giro per tutto questo tempo. Ma quale amore, ma quale famiglia, ma quale futuro! Lui non mi aveva mai amata… No, questo non era vero… Allora, forse, non mi amava abbastanza. Forse si era innamorato di me, ma dopo aver scoperto come mi comportavo sotto le lenzuola, aveva capito di non poter stare con una come me... Non potevo certo biasimarlo! In confronto ad una donna come Juvia sapevo di non avere speranze. Sapevo di essere bassa e piatta, ma credevo che Gajeel mi avesse accettata, che si fosse innamorato di me per qualcosa oltre al corpo... Ma chi volevo ingannare… Forse me stessa.
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One-Shot ||Fairy Tail||
ContoNel mondo di Fairy Tail i nostri ragazzi non sono semplicemente maghi pronti a combattere, ma anche persone pronte ad amare e odiare, a ridere e a piangere. Delle one shot che si possono leggere individualmente, ma che succedono tutte nello stesso...