La stella cadde proprio aldilà del muro, in una parte del bosco, creando un cratere intorno a se.
Nel mentre la meravigliosa creatura riprendeva i sensi, poco lontano dal cratere, in una villa ormai diroccante, una vecchia rugosa e dall'aspetto repellente stava svegliando altre due donne, anch'esse vecchie e brutte quanto lei.
"Mormo! Impusa! Sveglia! Una stella! É caduta!"
All'udire quelle parole le due donne si svegliarono di colpo balzando velocemente giù dal letto, la prima fra loro aveva già iniziato a controllare ogni mobile della casa nella speranza di trovare una candela di Babilonia, senza successo.
" Mormo, urgono informazioni"
La più grassa fra le tre prese fra le mani uno dei numerosi furetti ingabbiati lo ripose su un tagliere e gli aprì il ventre.
"mh... Se la divinazione è corretta, la stella caduta è cento miglia lontana"
A quel punto le tre donne chiusero gli occhi e cercarono fra le viscere dell'animale, chi avrebbe trovato il cuore sarebbe andata a cercare la stella, naturalmente Lania barò, sbirciando e riuscendo ad accaparrarsi il cuore del povero animale.
A lei dunque spettava l'ultimo pezzo del loro grande tesoro, l'ultimo pezzo del cuore di una stella, dopo aver ingoiato quel prezioso organo, la donna cambiò, nulla sembrava essere rimasto della vecchia malandata e rugosa, che aveva dato spazio ad una meravigliosa donna dai lunghi ricci biondi.
Mentre a Stormhod le tre fattucchiere preparavano il necessario per il viaggio, nel villaggio di Wall un cocciuto ragazzo moro, stava litigando con un anziana sentinella che non aveva la minima intenzione di lasciargli oltrepassare il muro, e, per quanto possa sembrare surreale, fu proprio l'anziano uomo ad avere la meglio.
Così Magnus fu costretto a tornare a casa, sconfitto e dolorante, riuscì a svegliare il padre che, quando vide la bistecca che teneva sull'occhio, si preoccupò temendo che fosse stato nuovamente il suo rivale in amore a bastonarlo ma, quando sentí chi era in realtà il colpevole, non poté fare a meno di ridacchiare.
"Magnus è un uomo novantasette anni, perché mi domando, hai provato a varcare il muro?"
A quelle parole il giovane rispose con una domanda, avendo ormai scoperto, grazie alla sentinella, che anche il padre in passato aveva provato ad oltrepassare il muro, egli a quel punto non poté più tirarsi indietro, e gli raccontò tutto.
Gli consegnò in oltre un pezzo della catenella che teneva legata la madre, il fiore di vetro che ella le aveva venduto, e un pacchettino, al cui interno era tenuta una candela nera e una lettera.
"mio caro Magnus, sappi che ho sempre voluto solo il meglio per te, se la mia padrona me lo avesse permesso ti avrei tenuto con me senza pensarci due volte, il mio più grande desiderio è di rivederti un giorno, il modo più veloce di viaggiare è a lume di candela, per usarla pensa a me e soltanto a me, io penserò a te ogni giorno.
Con amore, tua madre"
Senza attendere un istante il moro accese la candela che lo catapultò lontano, oltre il muro, in un cratere.
Nel cadere però Magnus non si fece male anzi, era atterrato su qualcosa di morbido, o meglio, qualcuno, ancora stordito per il viaggio non riconobbe bene la figura davanti a se.
"madre? Oh madre scusate tanto, state bene?"
"no! Sto male e mi manca qualche requisito per essere tua madre quindi levati!"
All'udire quella voce stranamente profonda e Maschile, Magnus chiuse un attimo gli occhi e, quando li riaprì, si trovò difronte il più bel giovane che avesse mai visto.
La pelle del ragazzo era bianca come il latte appena munto, i capelli di un nero corvino, gli occhi blu e scintillanti e le labbra rosse come due ciliegie mature.
"non... Non siete mia madre?"
"Potrei mai essere tua madre?"
Il giovane indicò il proprio corpo coperto solo da dei pantaloni e una camicia entrambi in seta velata, e allora il moro si alzò velocemente imbarazzato scusandosi ripetutamente cercando di aiutare il corvino ad alzarsi ma egli rifiutò il suo aiuto scostandolo da se.
Magnus allora parve confuso, lui aveva pensato a sua madre! Poi però la stella è Camille lo avevano distratto... Così si guardò intorno e, capendo dove si trovava, corse verso il giovane ancora accucciato a terra.
"scusatemi.. Avete visto una stella caduta? Siamo in un cratere è qui che dovrebbe essere"
Il corvino inziò a ridere in modo sarcastico pensando che il moro stesse scherzando ma, quando capì che era serio non poté fare a meno di ridere ancora di più.
"si è proprio qui che è caduta o, se vogliamo essere precisi, lassù- indicò il cielo e poi la collana che aveva al collo- è dove questo dannato ciondolo è arrivato tirando giù la povera stella che se ne stava per i fatti suoi! Quaggiù- disse rivolgendosi al punto centrale del cratere- è dove essa è caduta e qui invece è dove essa è stata colpita da un magico idiota volante!"
Felici? Spero di sì :3 scusate il ritardo ma hey ho comunque aggiornato no?
Prossimo aggiornamento: martedì alle 14:00
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Cupido
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Stardust ||malec||
Fiksi PenggemarUn filosofo una volta si chiese: "siamo umani perché osserviamo le stelle o osserviamo le stelle perché siamo umani?" quesito sterile. Le stelle in oltre, osservano noi? Questa sì che è una domanda, benché sia difficile da credere la risposta è nasc...