Apro lentamente gli occhi e un terribile mal di testa mi colpisce le tempie, facendomi nuovamente chiudere gli occhi e strizzarli, cercando di far cessare il dolore, ma con scarsi risultati.
Mi alzo lentamente dal letto, cercando di limitare il dolore, ma fallisco miseramente. Le tempie mi continuano a pulsare e ad ogni movimento che faccio sembra ancora peggio.
Mi dirigo lentamente in cucina, cercando di non fare passi troppo pesanti, visto che anche il rumore dei piedi sul parquet mi fa sentire più dolore e, di conseguenza, mi fa innervosire di più.
Mi bevo un bel bicchiere d'acqua e poi mi riscaldo un pezzo di pane, così, una volta riempito lo stomaco, potrò prendere un'aspirina per alleviare il mal di testa.
Per fortuna mia madre è già a lavoro, altrimenti mi farebbe pentire anche di essere nata, non solo di essermi ubriacata. È una cosa che non accetterebbe mai, è molto protettiva nei miei confronti, e ha sempre paura che mi accada qualcosa. Quando combino qualche stronzata mi fa sempre paternali lunghissime, lì sul momento magari mi scoccio, ma poi ci penso su e capisco il suo punto di vista. È il minimo che si comporti così, mi ha cresciuta sola e so che mi ama più di qualsiasi altra cosa al mondo.
Il suono del campanello mi fa sussultare e mi fa digrignare i denti per l'urto. Quell'oggetto infernale mi fa aumentare le fitte alle tempie.
Mi alzo svogliatamente dalla sedia e mi dirigo alla porta per aprirla e vedere chi è colui che mi viene a stressare una domenica mattina qualsiasi.
Bere è stato bello, avere la mente libera anche. Ho bevuto talmente tanto che ho rimosso tutto quello che ho fatto ieri sera. Ma devo ammettere che il post sbornia fa davvero schifo. Mi sento scombussolata al massimo.
Mi passo la mano sui capelli, portandoli all'indietro, e apro il portoncino di legno, trovandomi così davanti la mia migliore amica che mi guarda con severità.
- Spero che tu abbia un fortissimo mal di testa che ti faccia capire che non dovevi bere e che non lo devi fare mai più.- incrocia le braccia al petto, mettendo in evidenza il suo seno prosperoso, coperto da una maglietta bianca, mentre continua a guardarmi come se fosse mia madre. Quanto invidio il suo fisico.
- Maria, non infierire.- mi giro di spalle, lasciandola là, per poi rientrare dentro, convinta che mi seguirà. Infatti, due secondi dopo, sento la porta chiudersi e lei dietro di me che continua a rimproverarmi.
- Non dovevi bere. Non così. Non per Tommaso. Guardati, sembri un fantasma.- inarca un sopracciglio e si siede nella sedia accanto a me, dove mi sono accomodata nuovamente per finire la povera colazione.
So bene che non è stata una scelta saggia e non è di certo una cosa che diventerà abitudine, ma ieri avevo davvero bisogno di staccare, non potevo fare altrimenti, e non volevo fare altrimenti.
- Ormai è passato. Mari, dimentichiamolo.- sbuffo frustrata - Ora mi prendo una medicina e tra poco mi sentirò molto meglio.-
- Pensavo che l'acqua che ti ha offerto il moro ti avrebbe reso meno duro il post sbornia.- una smorfia compare sul suo viso, mentre io sgrano gli occhi sentendo le sue parole.
- Offerto cosa? Chi?- mi pulisco le labbra con il fazzoletto, per poi alzarmi e recuperare la medicina da uno scaffale della cucina sulla destra, dopo di che la butto nel bicchiere che ho usato poco fa e lo riempio nuovamente d'acqua.
- Il moro, il barista, ti ha portato da mangiare e da bere fuori... Ma non ti ricordi?- alzo la testa verso di lei, smettendo di guardare le bollicine dell'Aspirina che si scioglie dentro il bicchiere.
Ho interagito con il tipo che ci ha preparato i drinks? Inoltre l'ho fatto fuori dal bar?
- Oh Dio, cosa ho fatto? Non ricordo nulla.- bevo velocemente la medicina e, dopo aver appoggiato il bicchiere sul tavolo, torno a guardare la mia migliore amica, come se lei potesse raccontarmi tutto.
- Non lo so Fedra. Io e Dario ti stavamo cercando e ti abbiamo trovata seduta su una panchina, fuori dal locale, con il tipo del bar. Stavate chiacchierando e ridendo, sembravate molto in sintonia.- sorride maliziosa e io gli lancio un'occhiata malefica, accompagnata da un colpetto al braccio, minacciandola di smetterla.
- Ma che dici? Ero ubriaca, lui mi avrà solamente aiutato, proprio come hai detto tu prima.- alzo gli occhi al cielo - Comunque non sono interessata a niente e nessuno... Io e Tommaso ci siamo appena lasciati, lo amo, non potrei stare con un altro.-
Sento immediatamente le lacrime salirmi agli occhi appena nomino il mio ex e mi rendo nuovamente conto quale sia la situazione. Ormai l'effetto dell'alcool è svanito e, perciò, non riesco più a non pensare che tutto sia finito.
- Meriti solo di sorridere. Meriti di uscire e goderti il sole. Meriti di essere trattata come meriti. Non mi piace che stai così per colpa di quello, sei così meravigliosa, sia dentro che fuori, che potresti prendere il mondo in mano e farne quello che vuoi.- la mia migliore amica mi sorride, mentre mi accarezza dolcemente la mano - Ora è difficile, lo so, ma capirai che non era abbastanza per te, capirai che meriti di più e che lui ci ha solo perso, te l'ho sempre detto, lo sai. Te l'ho sempre ripetuto e te lo ripeterò sempre.-
Mi asciugo gli occhi e le sorrido dolcemente, in segno di ringraziamento. Sicuramente ha ragione lei. Un giorno supererò tutta questa storia e, magari, mi innamorerò ancora, senza paura, e sarà allora quello giusto.
Non potrò smettere di amare per sempre solo per paura di soffrire ancora. La pesantezza che ho dentro il cuore ora, un giorno, passerà e allora sarò pronta ad innamorarmi ancora.
- Comunque il ragazzo di ieri notte è stato carino con te, sono sincera. Forse dovresti ringraziarlo.- fa spallucce, mentre si alza e si prepara un panino con Nutella.
Io e Maria ci conosciamo dell'asilo, siamo amiche da allora. Ognuna, a casa dell'altra, si comporta come se fosse a casa propria. I suoi genitori mi trattano come una figlia e mia madre tratta lei come una figlia. Sappiamo tutto l'una dell'altra e so che non mi tradirrebbe e/o abbandonerebbe mai, me ne ha dato dimostrazione più volte.
- Hai ragione... se ricapiterà l'occasione lo ringrazierò.- le rivolgo un sorriso e giocherello con il bicchiere, facendo girare intorno la medicina rimasta che si è depositata sul fondo.
Non è da tutti i giorni che una persona che non conosci si offra di aiutarti, quando sei ubriaca soprattutto. Lo ringrazierò senz'altro, se capiterà l'occasione di incontrarlo. Di certo non lo cercherò di proposito, non sono in vena, inoltre non so manco quale sia il suo nome.
Ora ho solo bisogno del tempo per me, per rimettere insieme i pezzi di me, ricostruendomi e tornando a vivere.
Non sarà facile, ma ce la farò.
Nota: Ciao regà, è solo un capitolo di passaggio, ma anche questi sono fondamentali, fatemi sapere cosa ne pensate di questa storia, graziee, a presto ❤
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Ti dedico il silenzio|| Ultimo
FanfictionFedra è una ragazza di diciotto anni che è appena stata lasciata dal ragazzo con il quale ha condiviso due anni della sua vita. Si sente spaesata e spezzata, in quanto aveva fatto affidamento sul fatto che il suo ex sarebbe stato l'uomo con il quale...