Osservo il cameriere che ci porta la prima portata per poi andare via, mentre Niccolò beve il vino rosso dentro al suo bicchiere e io lo guardo con aria leggermente schifata. Penso che dopo essermi ubriacata rimarrò a debita distanza da ogni tipo di alcolico, solo il ricordo del sapore mi dà la nausea.
- Perché quella faccia?- il moro non si lascia certamente sfuggire l'occasione, mentre io mi limito a scrollare le spalle, sperando di deviare il discorso "alcool", e che non menzioni più il fatto che ho espresso commenti sul suo aspetto fisico.
Annuisce debolmente e mangia il primo boccone della sua carbonara, mentre io infilzo due mezze penne panna e prosciutto cotto. - Quel ragazzo che era con voi in discoteca e che oggi era con la tua amica è il suo ragazzo?-
- Sì, si chiama Dario.- sorrido dolcemente, pensando alla bella coppia che sono lui e Maria e pensando all'amicizia bellissima che ho con entrambi. - Sono davvero la rappresentazione dell'amore, secondo me. Sanno scherzare, divertirsi, insieme e separati, si fidano ciecamente l'uno dell'altra e si amano incondizionatamente, senza paure e/o ansie. Sono complici come se fossero due migliori amici, ma si amano come due amanti. Ho sempre invidiato, in senso buono ovviamente, la loro relazione.-
Incrocio gli occhi del moro, smettendo di giocare con la pasta, apprendendo che mi sta ascoltando attentamente. - E tu invece, Fedra? Nessun amore che ti consuma dentro?-
Sento il cuore battere veloce davanti alle sue parole e mi mordo il labbro inferiore nervosamente, sentendo gli occhi pizzicarmi. La prima cosa che mi viene in mente, sentendo la sua domanda, è Tommaso che bacia quell'altra. Sento un senso di nausea e bevo un bel sorso d'acqua, cercando di calmarmi.
- Ehi, tutto bene? È colpa della mia domanda?- Niccolò si agita immediatamente e appoggia la sua mano sulla mia, che è accanto al bicchiere che ho appena posato. Guardo per pochi secondi le nostre mani, poi ritraggo la mia ed annuisco, confermando che sto bene.
- È tutto ok, è che preferirei non parlarne...- forzo un sorriso, che sono sicura assomigli più a una smorfia, mentre lui continua a guardarmi preoccupato.
- Come vuoi, non era mia intenzione farti stare male, scusa.- si passa la mano tra i capelli, in modo nervoso, e questo gesto mi fa sorridere sinceramente. Non è da tutti i giorni trovare una persona che si rammarichi per aver detto qualcosa di sbagliato. In fin dei conti non è nemmeno colpa sua, ma il solo sentire nominare la mia storia appena giunta al termine mi manda fuori di me.
- Stai tranquillo, Niccolò. È davvero tutto ok, mi hai pure offerto il pranzo, sei stato già carino così.-
Un sorriso sbilenco gli si increspa sulle labbra. - Carino eh? Ma intendi come l'altra notte?! Carino di aspetto sì o no? Ti metto a un bivio Fedra, stavolta devi scegliere.-
Mi sento arrossire sentendo la sua frase e scuoto la testa. Ti ringrazio per aver cambiato discorso Niccolò, ma non ti ringrazio per avermi appena messa in una situazione di estremo imbarazzo in cui non so cosa dire e nella quale, in un modo o nell'altro, farò una figura di merda.
- Che domanda è?- opto per mettermi sulla difensiva, in modo tale da non dover rispondere, o per guadagnare del tempo.
- Una semplice domanda, sono curioso da qualche notte della risposta reale.- mi rendo conto che lui, nel frattempo, ha quasi finito di mangiare, mentre io non ho praticamente toccato cibo, e sono sicura si sia accorto anche lui. Gli piace osservare ogni cosa. Comunque è inutile specificare che ho lo stomaco chiuso, non mi scende nemmeno un boccone.
- Non ti risponderò, ero ubriaca, non puoi usare queste dichiarazioni contro di me, pensavo fossi più gentiluomo di così.- metto su un finto broncio e incrocio le braccia al petto, come se fossi una bambina.
- Quanti problemi ti fai, tu, per esempio, sei una bella ragazza e io te lo dico senza problemi.- mi fa l'occhiolino, mangia l'ultimo boccone di pasta e poi beve un sorso di vino, tutto ciò sotto il mio sguardo meravigliato e il mio viso imbarazzato.
- Io non sono te.- questo discorso non ha senso, ma quanti anni abbiamo? Cinque? Nemmeno alle elementari ci si sfotteva così.
- Te basta dì sì o no!- specifica con il suo marcato accento romano, incredibile quanto sia forte il suo, il mio non si sente così tanto. - So' carino? Ao', sì o no! Se non dici no è perché pensi che sia carino!-
Mi batto la mano sulla faccia, con fare esasperato, mentre una risata isterica ed imbarazzata mi scappa dalle labbra. - Chiudiamo 'sto discorso qua, grazie. Non sarebbe nemmeno dovuto nascere.-
- Eh va bene, qualsiasi argomento scelga io non ti piace, lascio scegliere a te.- mi fa un gesto con la mano, come per invitarmi a parlare, regalandomi un piccolo sorrisetto.
Io giro lo sguardo intorno, cercando qualcosa che possa darmi spunto, ma mi blocco immediatamente vedendo Tommaso entrare mano nella mano con la sua tipa, dalla porta sulla destra. Sento il cuore andare sempre più forte, mentre la forchetta, che avevo tra le mani, mi cade per terra, facendo un tonfo che fa girare il mio, ormai, ex verso di noi.
Sgrana immediatamente i suoi occhi notandomi, mentre i miei sono già colmi di lacrime. Niccolò continua a chiedermi cosa stia succedendo, ma io non gli rispondo, tanto che si alza e si mette davanti a me, cercando di farmi calmare.
Sto tremando e non rispondo a nessuna domanda. Fantastico, sto avendo un attacco di panico davanti al mio ex, e la tipa con la quale probabilmente mi tradiva, e davanti a un ragazzo a caso che mi ha offerto il pranzo.- Fedra, che ti sta succedendo?- mi accarezza dolcemente il viso, con le dita, come per farmi tornare in me. Però non è il contatto a farmi riprendere, bensì il fatto che Niccolò, essendosi messo davanti, in piedi, mi impedisce di vedere Tommaso.
- Lo so che ti sembrerò pazza, ma andiamo via immediatamente, non posso stare qua un minuto di più, mi sto sentendo male.-
Lui annuisce immediatamente e si allontana un secondo a pagare, permettendomi nuovamente di vedere Tommaso, che è seduto spalle a me. Chiudo gli occhi e reprimo un singhiozzo, onde evitare altre figure di merda e onde evitare il fatto che Niccolò mi creda più pazza di quello che sono.
Respiro profondamente e il moro torna da me nello stesso istante, informandomi che possiamo andare immediatamente. Annuisco e scatto in piedi come una molla, afferrando le mie cose, per poi uscire dal ristorante senza guardarmi intorno e senza aspettare Niccolò.
Ai suoi occhi sarò una pazza, maleducata, e avrò sicuramente appena perso un possibile amico, a causa della scenata appena fatta, visto che per lui non c'è una spiegazione a tutto quello appena avvenuto, è successo a caso, dal nulla.
Un minuto prima stavamo scherzando, punzecchiandoci, un minuto dopo ero nel bel mezzo di un attacco di panico.- Fedra, aspetta.- mi meraviglio sentendo proprio la voce di Niccolò dietro di me e poi la sua mano, subito dopo, afferrarmi il braccio e farmi girare.
Lo guardo dritto negli occhi, con le lacrime che sgorgano libere, e l'espressione di chi ha appena perso una delle cose più belle mai avute e ne è consapevole.
Mi guarda meravigliato e poi, senza pensarci troppo su, mi attira tra le sue braccia e mi offre una spalla su cui sfogarmi.
Singhiozzo immediatamente appena mi stringe a sè, mentre la terra sotto ai miei piedi sembra scomparire a causa delle gambe che cedono, visto l'attacco di panico ancora in corso, perciò lo ringrazio mentalmente per il fatto che mi sta tenendo salda.
Il moro inizia ad accarezzarmi i capelli e cerca di farmi calmare, sussurrandomi parole di conforto, nonostante sappia ben poco di me e di quel che è successo.
Io chiudo gli occhi e mi concentro sul suo tocco, cercando di dimenticare l'immagine di un Tommaso sorridente che entra nel ristorante con la sua ragazza.
E per quanto assurdo possa sembrare mi concentro sulle carezze di uno sconosciuto, per dimenticare il dolore che chi amavo mi ha causato.
Nota: problemi nella mia vita che mi fanno ritardare la produzione dei capitoli, ma tranquille che non abbandonerò la storia. Lasciatemi un commento per dirmi cosa ne pensate, a presto 😘
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Ti dedico il silenzio|| Ultimo
FanfictionFedra è una ragazza di diciotto anni che è appena stata lasciata dal ragazzo con il quale ha condiviso due anni della sua vita. Si sente spaesata e spezzata, in quanto aveva fatto affidamento sul fatto che il suo ex sarebbe stato l'uomo con il quale...