9; Finale.

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Deglutì, le sue mani tremavano.

Perché dubitava tanto? Probabilmente non era nemmeno quello che stava pensando. Chissà, forse Junhoe neanche stava dietro quella porta... Però, se ci stava davvero?

Cosa avrebbe fatto se avesse trovato Junhoe fuori la porta? Lo avrebbe abbracciato? Lo avrebbe colpito? Sarebbe rimasto indifferente?

Sentì il suo cuore battere all'impazzata e però sapeva che quello che voleva non era l'ultima opzione.

-Sii coraggioso Jinhwan, hai passato cose peggiori- Pensò -Già sapeva come reagire se lo avesse avuto di fronte, apri la porta semplicemente-

E lo fece. Poggiò la sua mano sulla maniglia e lentamente fece pressione per aprirla. Aveva gli occhi chiusi ed il cuore in gola.

E passò alcuni secondi con gli occhi stretti, non era pronto.

Era uscito.

Le sue azioni stavano tuttavia dicendo a Junhoe che lui ancora lo amava.

Non era sicuro di aprire gli occhi. 

Ma alla fine lo fece. Lì aprì lentamente, con un nodo alla gola, cercando di non piangere.

Di fronte a lui non c'era nessuno.

Ovviamente non c'era, che cosa si aspettava? Un Junhoe sorridente?

Tuttavia la vita non voleva ancora che Jinhwan conquistasse la felicità.

Si voltò così scoraggiato e cominciò a percorrere quei pochi passi che lo separavano dall'interno della sua casa.

Si diede il permesso di piangere. Grosse lacrime cadevano dal suo viso triste.

Un viso che colpì qualcosa.

Qualcosa di grande, qualcosa che non era abbastanza duro da essere una parete.

Colpì un corpo.

-Mi dispiace- Sentì, e rimase come congelato, perché lui sapeva a chi apparteneva quella voce, era la voce della persona che amava.

Non aveva il coraggio di guardarlo, non con quegli occhi arrossati.

Però lui non impedì di farlo, perché sentì una mano sul suo mento, una mano che sollevò il suo volto all'altezza della persona che teneva di fronte.

E Jinhwan pianse un'altra volta, però questa volta pianse per l'emozione, di sollievo, perché di fronte a lui c'era l'uomo che più amava al mondo che lo guardava sorridendo, il sorriso più sincero del mondo.

Jinhwan continuava a piangere mente colpiva il suo petto. I suoi colpi si trasformarono in un abbraccio, un abbraccio che si sarebbe ricordato per il resto della sua vita, un abbraccio che implicitamente diceva tutto quello che sentiva per lui, tutte le sofferenze che aveva passato per lui però anche tutto l'amore che sentiva, un amore che malgrado il peso del tempo e del dolore era cresciuto giorno dopo giorno nel suo petto.

-Mi dispiace, mio Jinan, non hai idea di quanto mi dispiaccia, per tutto questo tempo ho avuto solo te nella mia testa, sempre, non mi interessavo cosa facevo, nella mia mente c'eri tu, come un pensiero incosciente, lasciarti in quel modo fu la peggior decisione della mia vita, ti amo, ti amo, ti amo come niente e nessuno-

Jinhwan si asciugò le lacrime e con una voce un po'spezzata dal pianto parlò:

-Non dovrei dire questo tanto facilmente, però ti perdono, non sai quanto è stato difficile per me dover vivere senza di te, anche io ti amo-

Jinhwan strofinò il volto sulla felpa di Junhoe.

-Non mi piace come si sente la tua nuova felpa- Disse in modo infantile.

-Nessuna delle mie felpe ti piace ad eccezione di quella vecchia felpa-

-Perché non vai a prenderla e la usi per sempre?-

-Credevo di essermi sbarazzato per sempre di quella felpa- Si avvicinò a Junhoe.

-Sarà sempre tua, e tu sarai sempre il mio June-

E i due si baciarono dolcemente, un bacio che sarebbe rimasto impresso nelle loro storie, il bacio che avrebbe segnato il ritorno di un amore che sarebbe durato per sempre.

Fine. 

Siamo arrivati alla fine di questa traduzione.
Ringrazio tutti coloro che l'hanno letta, l'autrice che mi ha dato il permesso, fetusbyun. Grazie per il supporto.
Presto inizieremo a tradurre una Yoomin, quindi se vi interessa passate a leggerla.

/Eli-Chan


Sweatshirt, junhwan; traduzione italianaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora