11.

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Eren's POV

"Ancora lei, non ne posso più." sussurrai fra me e me con fare disperato scuotendo leggermente la testa. "Va tutto bene Eren?" Levi sbucò con la testa dalla porta della cucina guardandomi leggermente confuso, "Chi è alla porta?" fece per avvicinare la mano alla maniglia, per poter aprire all'ospite improvvisato. Con la velocità di una gazzella inseguita da un leone gli bloccai il polso. "NO! Volevo dire... lascia stare ahah." gli feci un sorriso che faceva trasparire il nervosismo. Il corvino fissò la mia mano avvolta attorno alla fine del suo braccio, in quel momento arrossii involontariamente. Lui con molta tranquillità si liberò dalla mia presa, facendomi sentire davvero debole fisicamente, e aprì la porta d'ingresso.

"Salve sto cercando Eren... lei chi è, scusi?" lo sguardo scocciato di Levi colpì in pieno la ragazza,  in parte simile a lui se li si guardava con molta attenzione. Ormai era diventata una guerra fra sguardi glaciali, e sembrava nessuno dei due volesse perdere. "No, chi sei tu." il corvino sembrava quasi essersi irrigidito di colpo. Più li guardavo più pensavo la somiglianza fosse evidente, chissà se un giorno piacerò a Levi come piaccio a Mikasa, no aspetta che diavolo vado a pensare.

Deve avermi seguito per aver capito che mi sono trasferito, inquietante. Il corvino probabilmente aveva pensato la stessa cosa perchè chiese alla ragazza sull'uscio la motivazione per la quale sapesse io mi fossi lì. Dopo davvero poco alla festicciola si aggiunse anche Petra, evviva la sagra delle- meglio se sto zitto vah.

In seguito con un po' di fatica riuscimmo a farle sloggiare ed entrambi emettemmo un sospiro di sollievo. "Si può sapere se Petra per te è una fidanzata o un qualcosa del genere, ne ho il diritto. Dopotutto devo capire chi vedrò spesso in questa casa, no?" dissi leggermente scocciato mentre mi dirigevo in cucina per prendermi una mela. "Vedi di volare basso, moccioso. Che qui l'unico diritto che hai è respirare, e te lo posso pure togliere se non la smetti di sporcare." disse prendendo le mie scarpe sporche di terra e lanciandomele dietro. Riuscii a schivare la destra ma la sinistra mi colpì in testa. Mugolai di dolore e mi toccai il punto dolorante. "E comunque si è la mia ragazza." disse avvicinandosi per raccogliere i due indumenti ora sul pavimento.

"Bugiardo." sussurrai involontariamente. "Come scusami?" Levi mi guardò con un misto di rabbia e stupore. "Ehm nulla, ho solo detto che si insomma... è una bugia" gli risposi mentre le mie dita sfregavano in modo imbarazzato su e giù sulla mia nuca. "E tu come lo sai?", chiese lui sempre più stranito. "Linguaggio del corpo." azzardai mordendomi il labbro. "Ma se non mi stai nemmeno guardando, ora il bugiardo sei tu." ghignò mentre parlava. Dannazione, sono proprio stupido.

"Ehm ho sparato a caso." continuai mentre mi dirigevo verso le scale tentando di essere il più indifferente possibile. "Eren, la smetti di dire cazzate?", mi girai e corsi su per le scale, che Flash, spostati grazie. Feci per chiudermi la porta alle spalle ma il piede di Levi me lo impedì.

"Va bene va bene, te lo dico. Riesco a dedurre quando qualcuno è davvero sincero o sta mentendo." ero riuscito quasi a dirlo in modo serio ma la risata di Levi che seguì la mia frase mi smontò (come un mobile dell'ikea). "Ma non ci credo manco se mi paghi, che ti sei fumato Eren?" disse fra una risata e l'altra, faceva quasi strano sentirlo ridere. Lo spinsi fuori dalla mia camera e chiusi la porta, questa volta riuscendoci. "Come diavolo ti permetti, Eren Amadeus Jeager?" urlò lui dall'altra parte della superficie di legno. Penso di avere un deja-vù di questa scena.

🎉🎉🎉

OYA OYA OYA, I'm back. Potete picchiarmi, ne avete tutti i diritti.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 21, 2019 ⏰

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