3.

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Eren's P.O.V.

Tornai a casa camminando, quel giorno mia mamma non mi era venuta a prendere aveva detto che aveva degli impegni e che mi doveva dire una cosa importante.

Avevo paura di quello che mi avrebbe potuto dire...
Ero davanti alla porta di casa, presi un bel respiro e suonai il campanello, mi aprì mia mamma, meno sorridente del solito.

Questa cosa mi preoccupava ancora di più, notai degli scatoloni e delle valigie sparse per l'atrio...
Non è possibile, pensai, spalancai gli occhi e diressi lo sguardo verso mia mamma che con fare malinconico fissava il vuoto.

"Mamma?" La chiamai, "Eren ci dobbiamo trasferire" disse lei un po' troppo diretta.

Silenzio... solo silenzio.
Quello che spezzò quel silenzio fu la porta della mia stanza sbattere e i miei singhiozzi soffocati dal cuscino.

Il giorno dopo

"Eren?" Mia mamma bussò alla porta, "Eren?" insistette. La ignorai, non avevo voglia di parlare .

"EREN AMADEUS JEAGER APRI SUBITO QUESTA PORTA!" (-cit MagicalFox7) continuai a ignorarla.

"Io e tuo padre abbiamo trovato una soluzione" dopo aver sentito quelle parole scattai in piedi e corsi ad aprire la porta.

"DAVVERO?" Urlai, "si, Eren, davvero".

Strinsi mia mamma in un abbraccio e poi ci dirigemmo in cucina dove si trovava mio padre.

Arrivati mi sedetti al mio posto e mia mamma cominciò a parlare
"Allora Eren, c'è questo amico d'infanzia di tuo padre che non vive molto distante da qui...", mio padre intervenne "Fa il poliziotto, è una persona affidabile, da quel che ricordo è una persona molto simpatica e sociale"

"Ah e un'ultima cosa..." continuò mio padre "Non fare commenti sulla sua altezza, potresti rimetterci", sembrava abbastanza serio.

Lie -Ereri/Riren Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora