Capitolo 9

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What is Love?


 Travor

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Travor

"What is love? Baby don't hurt me. Don't hurt me. No more... Yeah, yeah, woah-woah-woah, oh, oh. Woah-woah-woah, oh, oh...".

Con un forte odore di bruciato ed un vecchio pezzo anni novanta, sabato mattina venni strappato via da un dolce sonno.

Tirai su col naso due volte poi lo arricciai per la puzza. Calciai via il piumone blu che mi aveva scaldato durante la notte ed una volta alzato dal letto andai alla ricerca di una maglietta da indossare.

Quando raggiunsi il piano inferiore mi fermai all'inizio della cucina ed osservai perplesso la scena che mi si parava davanti: capelli color cioccolato, che ricadevano in morbide onde lungo la schiena, ondeggiavano a ritmo di "What Is Love", mentre Teresa, con in mano un mestolo, si destreggiava – con non poca difficoltà – tra i fornelli.

«Cavoli» imprecò a bassa voce.

Sentii uno sbattere di stoviglie e la vidi armeggiare davanti a se. Ad un'ennesima imprecazione decisi di palesare la mia presenza e quando mi schiarii la voce Tess fece un salto per lo spavento che mi strappò un sorriso.

«Non so fare dei pancake» disse in imbarazzo non appena si voltò a guardarmi.

«L'ho sentito» la presi in giro annusando l'aria.

«Scusami, volevo prepararti la colazione invece ho fatto un disastro. Non volevo svegliarti», prese il suo cellulare e spense la musica.

Mi avvicinai al piano cottura e lanciai un'occhiata a quei poveri pancake carbonizzati. Erano immangiabili ed anche inguardabili ma lo tenni per me. In fondo lei, a differenza mia, si stava sforzando di rendere piacevole quell'assurda convivenza. Io riuscivo invece ad essere sempre il solito lunatico e se fossi andato avanti così probabilmente avrebbe supposto che soffrissi di schizofrenia.

Le avevo proposto di ricominciare da capo dopo la sua sbronza, avevo ammesso di averla evitata e di aver fatto finta che non fosse li, a dormire sul mio divano, da quasi una settimana. Quello stesso giorno l'avevo evitata nuovamente. Le avevo liberato una parte di armadio, un cassetto, ed una mensola in bagno, ma, malgrado i miei vestiti fossero impregnati dal profumo dei suoi, malgrado il mio spazzolino fosse affiancato da uno viola ed il bagno si fosse riempito di prodotti femminili, io continuavo a fare finta che non fosse li, continuavo ad evitarla.

Aprii una mensola e tirai fuori una confezione di cereali.

«Coco Pops?».

Storse le labbra in una smorfia. «Non mi piacciono, berrò solo un po' di latte».

Mentre si dirigeva al frigorifero non distolsi per un solo istante lo sguardo dalle sue gambe avvolte in un paio di leggings. Poi guardai i Coco Pops, riso soffiato aromatizzato al cacao, e pensai che in fondo nemmeno a me piacevano poi tanto. Mi ero abituato a mangiarli perché erano i cereali preferiti di Claire, non gliene facevo mai mancare una tazza per colazione quando si fermava a dormire da me.

Broken - Come feniciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora