CAPITOLO 5: INIZIO

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-Magnus é andato via stamattina, se è lui che stai cercando.-

Disse pigramente Jace mentre mangiava un barattolo di yogurt greco. Hodge alzò un sopracciglio:

-Sono le 6:30 del mattino, quando se ne è andato?-

Chiese dubbioso. Il biondo buttò il barattolo ormai vuoto nel cesto della spazzatura e scrollò le spalle:

-Non ne sono sicuro, forse una mezz'oretta fa.-

-Oh, é un peccato... Volevo ringraziarlo per l'impeccabile lavoro svolto. Inoltre, non ho nemmeno avuto il tempo di pagarlo.-

Jace si accese all'ultima parte della frase. Questa poteva essere un'occasione d'oro per iniziare ad indagare su questa misteriosa persona a cui Alec era interessato:

-Ha chiesto di mandargli i soldi... Senti Hodge, dalli a me okay? Non preoccuparti di nulla, glieli porto io personalmente.-

Il vecchio incrociò le braccia al petto, dubbioso:

-Ne sei sicuro? Sono molti soldi...-

-Non sono un bambino Hodge, non li perderò, te lo prometto. E comunque, avevo in mente di fare un salto a casa sua nel pomeriggio, quindi sarebbe abbastanza inutile mandarglieli per posta o qualunque altra cosa tu volessi usare se devo già andarci io, non credi? -

Il ragionamento del ragazzo non faceva una piega, dunque Hodge annuí e gli sorrise grato:

-Passa dal mio ufficio dopo pranzo, ti darò i soldi.-

Disse l'uomo dai capelli grigi prima di uscire dalla cucina. Jace saltellò eccitato per qualche attimo prima di uscire anch'egli dalla cucina per andare a chiamare Alec per allenarsi. Mentre percorreva il lungo corridoio che portava alle camerate però, incontrò Isabelle che gli veniva incontro:

-Hey Jace, ti va di allenarti con me? -

Il biondino sbatté le palpebre un paio di volte prima di risponderle:

-Scusa Izzy, io ed Alec ci eravamo già accordati per allenarci insieme stamattina. -

La ragazza ronzò annoiata:

-Va be', vorrà dire che cucinerò il pranzo per oggi.-

Decise alla fine, mentre Jace quasi soffocata con la sua stessa saliva:

-Ripensandoci, tu sei migliore nella lotta con i bastoni, perché non andiamo in palestra? -

La mora annuí compiaciuta e andarono entrambi ad allenarsi.
Alec li raggiunse qualche ora dopo, verso le undici, il viso stanco come se non avesse dormito e lo sguardo confuso:

-Non dovevi allenarti con me stamattina? -

Chiese a Jace mentre si avvicinava ai due ragazzi verso il dentro della palestra. Il biondo annuì, sorridendo:

-Ti sei alzato molto tardi stamattina, non potevo aspettare che il bell'addormentato si svegliasse dal suo lungo sonno. Inoltre, Izzy ha detto che se non mi fossi allenato con lei, avrebbe cucinato il pranzo. Capirai che non ho avuto molta scelta. -

La bella mora approfittò del momento di distrazione del fratello adottivo per colpirlo in testa col bastone, provocando un guaito dolorante da parte di Jace. Isabelle lo guardò male:

-Non era una minaccia, anzi. Voi siete solo degli ingrati che non riescono ad apprezzare la mia fantastica cucina.-

Jace si massaggiò il punto in cui era stato colpito mentre Alec ridacchiava. La sorella lo guardò sospettosa:

-Pare che qualcuno qui non abbia dormito bene stanotte. Come mai? Nonostante ti sia alzato così tardi sembri stanchissimo.-

L'aria intorno ai tre divenne immediatamente tesa, il ragazzo dai capelli neri rimase silenzioso per qualche attimo prima di grattarsi la nuca e rispondere alla sorella:

-Semplicemente non sono riuscito a prendere sonno fino alle quattro di stamattina... -

Izzy annuí poco convinta prima che lei e Jace riprendessero l'allenamento da dove era rimasto. Alec decise di andare in cucina dopo circa un'ora passata a guardare i suoi fratelli allenarsi, per vedere se poteva aiutare con il pranzo. Arrivato, scoprì che Clary e Simon si erano assicurati di cucinare per tutti gli inquilini dell'istituto. Si sentì subito combattuto: non riusciva a mandare giù né Clary né tanto meno il suo amico mondano, però doveva riconoscere che i due erano stati molto gentili nel preparare il pranzo per tutti. Inoltre, poté notare a malincuore, l'odore di qualunque cosa stessero preparando era estremamente buono, tanto da fargli venire l'acquolina in bocca:

-Hey Alec, buongiorno, il pranzo è quasi pronto, non potresti chiamare gli altri?-

Disse gentilmente Clary con un bel sorriso sulle labbra rosa. Lo Shadowhunters strinse le labbra ma non disse nulla, limitandosi ad annuire e a tornare in palestra. Avvertì Jace ed Isabelle e poi si recò nell'ufficio di Hodge, dove l'anziano stava leggendo un libro. Dopo il delizioso pranzo, tutti si congedarono mentre Alec si era proposto di lavare i piatti:

-Jace, ragazzo, i soldi sono sulla scrivania del mio ufficio, quando vuoi prendili e portali a Magnus.-

Alla menzione del nome dello stregone, Alec sobbalzò sorpreso:

-Jace sta andando a casa di Magnus?-

Chiese sorpreso a Hodge, che annuì. Il biondo sorrise:

-Avevo comunque intenzione di fare un salto a casa sua oggi, lo faccio per comodità. Perché?-

Alec rimase un attimo in silenzio prima di scuotere la testa:

-Niente...-

-Bene Hodge, allora se non ti dispiace andrò proprio ora da lui. -

Hodge annuì, ma Alec lo interruppe prima che potesse dire qualunque cosa:

-Vuoi che ti accompagni? -

Izzy, che nel frattempo era rimasta zitta ad ascoltare la conversazione con Simon e Clary, sorrise furba:

-Come mai tanto interesse? Ti ricordo che devi finire di lavare i piatti.-

Il moro fu colto alla sprovvista e cominciò a balbettare mentre Jace ridacchiava:

-Non ti preoccupare fratellino, andrò da solo.-

Detto ciò, lui e Hodge si diressero verso l'ufficio di quest'ultimo:

-Portagli i miei più sinceri ringraziamenti.-

Disse l'anziano mentre dava al biondino i soldi:

-Certanente.-

Disse lui, prima di andare via e dirigersi verso la casa del sommo stregone di Brooklyn, un sorriso furbo stirato sulle belle labbra sottili:

-Va bene, vediamo dove porta questa piccola avventura.-

Sussurrò mentre usciva dall'Istituto.

Il Parabatai o lo Stregone?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora