CAPITOLO 2: ALL'ISTITUTO

173 18 14
                                    

La sera arrivò velocemente. Alec, dopo essersi fatto una bella doccia rinfrescante, decise di indossare una delle sue magliette nere e una vecchia tuta. Non c'erano stati avvisi di demoni e quindi quella sera avrebbe potuto passarla leggendo un buon libro e a riposando sul suo adorato letto, se non fosse che qualcuno era entrato nella sua stanza senza neanche bussare: 

-Hey Alec!-

Urlò Jace, buttandosi letteralmente addosso al "fratello". Si sollevò e si sedette proprio sopra lo stomaco di Alec, il quale si stava agitando non poco:

-Sai, ho sentito che oggi sei andato da Taki's! Perché non mi hai chiamato?-

Il moro sospirò, ancora rosso in viso:

-Beh, ti stavi allenando, non volevo disturbarti...-

-Oh certo, ma ho anche saputo che non eri solo! Come mai eri con Magnus? Avevate un appuntamento?-

Disse Jace con un sorrisetto furbo sul volto. Alec perse un battito... un appuntamento... con Magnus!?:

-NO NO NO NO! NON AVEVAMO UN APPUNTAMENTO, SOLO CHE LUI SI E' SEDUTO E IO, SI ECCO...-

-Si si, poi mi dici perché stavate facendo colazione insieme!-

Disse alla fine Jace continuando a sorridere e alzandosi. Alec quasi si rattristì quando il suo Parabatai si alzò. Prima di uscire però il biondo (non ossigenato) disse:

-Ricorda che questa sera viene il tuo ragazzo!-

Detto ciò uscì dalla stanza lasciando Alec urlare "non stiamo insieme!" alla porta. Però, effettivamente, doveva ammettere che aveva dimenticato che lo Stregone 'sta sera sarebbe andato all'Istituto. 
Manco a farlo apposta dopo circa cinque minuti Hodge bussò alla porta dello Shadowhunters moro, intimandolo di scendere per aiutare lo Stregone. Quando scese, si rese conto che però Magnus non era ancora arrivato e i suoi amici (più Clary ed il Mondano) stavano seduti al tavolo della mensa, mentre parlavano di qualcosa con il vecchio direttore dell'Istituto. Quando si recò al tavolo, sedendo vicino a sua sorella Izzy, chiede come mai fosse stato chiamato dato che Bane ancora non era arrivato:

-Il Sommo Stregone di Brooklyn ci ha chiesto di iniziare a ricalcare i vari pentacoli che si trovano sui pilastri dell'Istituto, per farli risaltare di più, aggiungendo che sarebbe arrivato con qualche minuto di ritardo perché un'urgenza si era fatta viva proprio nelle ultime ore. -

Concluse Hodge, osservando tutto il gruppo di Shadowhunters (e Mondano). Alec annuì, si alzò e prese uno dei coltelli che il direttore aveva messo sul tavolo a disposizione dei Cacciatori di Demoni. Gli altri lo imitarono, prendendo ognuno un coltello e andando ognuno ad un pilastro diverso:

-Spero... Che Magnus ci faccia... uno sconto per questo! -

Disse Isabelle riferita agli altri. Odiava incidere, secondo lei le lame potevano essere usate in modo molto migliore che per incidere piccole stelline iscritte in circonferenze. La risposta di Jace non si fece attendere:

-Oh, credo che gli basterà Alec per farci abbassare il prezzo di almeno il doppio!-

Disse armeggiando abilmente con il coltello. Alec arrossì, mentre Izzy ridacchiava e Clary e Simon si guardavano appena sorridenti:

-Non dire sciocchezze Jace! -

Strillò quasi il primogenito dei Lightwood. Proprio in quel momento qualcuno bussò alla porta. Hodge andò ad aprire, trovandosi di fronte il bello Stregone zuppo di acqua:

-Ha preso a diluviare poco dopo che io sono uscito dal mio appartamento. Non potevo usare la magia perché altrimenti non avrei avuto abbastanza energia per l'incantesimo di protezione ed eccomi qui, bagnato come un pulcino! -

Il Parabatai o lo Stregone?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora