Capitolo quattro

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"Finalmente ti ho trovata!" esclama la voce familiare della mia compagna di stanza,facendomi sussultare.
"Mi hai detto che andavi a prendere un the,ma potevi almeno accennarmi dove!"dice subito dopo,prendendo posto sullo sgabello accanto al mio.
"Scusami,ero convinta di averti avvisata."dico io,passando nervosamente una mano tra i miei capelli castani,sciogliendo con quel gesto alcuni dei nodi che si sono creati.
"Senti un po',ma che brutta fine ha fatto il tuo cellulare?"chiede lei,mentre io sorseggio tranquillamente il mio the, intenzionata a finirlo presto.
"Si é spento all'improvviso,e non riesco più ad accenderlo." le rispondo,prendendo per l'ennesima volta quell'aggeggio un po' vecchiotto tra le mani,facendole vedere che appunto non si accende.
"Dovresti proprio cambiarlo."mi dice lei con un sospiro,ed io scuoto la testa.

Finché mi permette di fare delle chiamate,il mio vecchio iPhone va benissimo.
Non ho assolutamente intenzione di spendere soldi per un telefono nuovo.
Non sono mai stata ricca e non posso di certo permettere che il gruzzolo di banconote,guadagnato con tanta fatica da Zio Ben a fine mese,venga speso per dei capricci.

Mia Zia Sakura tra l'altro non lavora nemmeno,troppo impegnata a badare a quelle tre pesti che sono i suoi figli.
Ran é la più piccolina tra i tre,ma già ad 11 anni supera di gran lunga i suoi due fratelli,in quanto intelligenza.
Essi sono Caleb e Jeremiah,i quali hanno quasi 16 anni.
Sono tutti e tre bellissimi,con un paio di occhi a mandorla che ricordano al mondo le loro origini Giapponesi da parte della madre.

"Andiamo a mangiare qualcosa?É ora di cena "chiede la ragazza seduta al mio fianco e annuisco distrattamente,troppo occupata a ricordare con malinconia la mia famiglia di scalmanati.
Mi alzo lentamente,mettendomi lo zaino in spalla,e con Dakota al mio fianco, mi avvio verso la mensa del campus.

Varchiamo poco dopo la porta della grande sala,e andiamo dirette verso il bancone da cui dobbiamo ordinare e prelevare il nostro cibo.
Prendo un vassoio e mi metto in coda,aspettando pazientemente e chiacchierando con la mia coinquilina.
Una volta arrivato il mio turno per scegliere cosa mangiare,scruto con occhio critico tutto ciò che si trova al di là del vetro.
Sembra tutto così disgustoso,che quasi preferisco non mangiare.
Faccio un smorfia,indecisa sul cosa prendere,quando poi il mio sguardo nota una pizza.
Grazie a dio hanno cucinato qualcosa di commestibile in questa topaia!
Anche se dubito l'abbiano cucinata loro...

Alla fine mi prendo un paio di fette di quella ed una semplice gazzosa,e poi dopo aver pagato,aspetto Dakota al termine della coda.
Scruto la folla con sguardo attento,cercando d'individuare un tavolo libero in mezzo a quella marmaglia di studenti.
La mora mi raggiunge qualche minuto dopo, e mi accorgo che ha anche lei preso la pizza.
Allora forse non sono l'unica a pensare che quella sbobba faccia schifo!
Come poco prima ho fatto io, inizia a guardarsi in giro in cerca di un tavolo, ma qualcosa attira la sua attenzione,facendole brillare gli occhi.
"C'è un tavolo libero lì,andiamo a reclamare il nostro territorio!"esclama sorridendo.

Dopo aver pronunciato quelle parole mi fa tranquillamente strada tra i tavoli,guidandomi verso quel tavolo,il quale riesco a scorgere solo poco dopo il suo annuncio.
Ogni tanto la ragazza saluta qualcuno con un cenno o un sorriso,talvolta anche con un timido "Ciao",quasi forzato.
Certo che é proprio popolare!

Arrivati finalmente al nostro posto,il quale non so come abbia fatto a restare libero finché non arrivassimo noi due,ci sediamo con calma  iniziando a mangiare la nostra cena.
Un ragazzo arriva dopo qualche minuto furtivamente alle spalle di Dakota,facendomi accigliare.
Si porta l'indice alle labbra facendomi cenno di stare zitta con un espressione divertita in volto.
Io distolgo immediatamente lo sguardo da lui e riprendo a mangiare,capendo le intenzioni di quel ragazzo.
Infatti,come supponevo,pochi secondi dopo il ragazzo poggia le mani sui fianchi di Dakota,urlandole "BU" all'orecchio.

 Away [TEMPORANEAMENTE IN PAUSA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora