24. DANIELLE

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24. DANIELLE

Scott Eastwood ha la capacità di rendermi un invertebrato, di modellarmi come più crede. È in grado di trasportami in una bolla d'eccitazione ed energia e di annullare tutti i pensieri che vorticano all'interno della mia testolina. Adesso, mentre mi possiede un'altra volta in questo divano, non posso far altro che concedergli involontariamente un altro pezzetto della mia anima. Sì, perché con lui è tutto involontario, qualsiasi cosa io gli ceda. Non era in programma che venisse a sapere di mio padre, del carillon, dei casini di mia madre e soprattutto non era in programma che mi vedesse crollare tra le sue braccia. Niente di tutto quello che coinvolge i nostri corpi e le nostri menti è calcolato. Non riesco a capire le sensazioni che riesce a sprigionare ma sono forti, intense, piene di lui. Tutto, del suo modo di parlare e del suo corpo, mi attrae. Mi eccita persino il modo rude e deciso con cui si rivolge a me quando vuole farmi venire, adoro il suo modo di toccarmi ovunque e la morsa stretta che esercita sui miei fianchi quando raggiunge il suo culmine. 
Con l'ennesimo bacio crollo, annientata dal suo essere Scott ma a quanto pare lui non è dello stesso avviso perché avvolge le mie gambe attorno alla sua vita e mi solleva. "Non ne hai abbastanza?" sussurro sul suo collo rabbrividendo a causa dei movimenti che compie mentre mi trascina in camera da letto. "Di te? Mai." Suona come l'ammissione di un segreto e mi piace. È da quando ho scoperto del carillon che mi sembra più... morbido nei miei confronti, ovviamente questo non mi dispiace affatto perché so che Abigail dice la verità, so che dietro a questa maschera da duro c'è dell'altro ma la vera domanda è perché la porta questa maschera. In un attimo di rabbia, nel suo letto, mi ha detto di suo padre e sapere che forse abbia pensato di potermi aiutare con la sua confessione un po' mi conforta. Poi si è lasciato sfuggire qualcosa anche su sua madre e credo che questo sia stato troppo per lui se consideriamo che le cose tra di noi, nei successivi giorni, sono ritornate ad essere le solite. Io non lo so perché faccia così tanta fatica ad aprirsi con le persone o perché indossi quella maschera ma se c'è una cosa che so è proprio che dietro si nasconde lo Scott di Abigail e Heath, quello vero e non la copia che vedo io ogni giorno.

"Scott, ti prego." Lo supplico silenziosamente, chiedendogli di farmi toccare il cielo con un dieto per la seconda volta nella notte. Accoglie la mia richiesta, intrufola la sua mano tra il mio corpo e il materasso scendendo fino alla mia intimità, muove le sue mani ed è fatta: ritorno a perdermi in lui, naufraga nel mare dei suoi occhi che mi osservano a pochissima distanza. Cerco le sue labbra mentre capovolge il mio corpo per poi prendere a muoversi su di me. Stringo la presa tra i suoi capelli, lo sento gemere il mio nome e muoversi sempre più in fretta. Sento il calore travolgermi per la terza volta ed è così improvviso da farmi paralizzare sul materasso. Vengo completamente sommersa dall'estasi, il sangue diventa lava e il suo tocco pura elettricità mentre mi stringe e mi solleva dal materasso per tenermi più vicino a sé. La mia presa sulla sua nuca non molla, getto il capo indietro e respiro affannosamente beandomi della sua mano che in maniera molto cauta accarezza la mia gola, poi la sostituisce con la sua bocca che si premura di tracciare una striscia umida fino alle mie labbra umide. Accolgo la sua lingua mentre mi fa distendere e preme il suo corpo imperlato di sudore sul mio, la sua mano accarezza il mio viso e usa l'altra – posata sul cuscino a poca distanza da me – per sorreggersi. Rabbrividisco e rilascio un altro gemito soddisfatto. Come diamine riesca a farmi sciogliere tra le sue mani non lo so per certo e non sono nemmeno sicura di volerlo sapere, riesco solo a capire che è meraviglioso e che in momenti come questo tutto è azzerato perché ci siamo solo e io e bastiamo a colmare tutto quanto. "Quanto cazzo sei bella." Mormora. Credo non si dovesse lasciare scappare nemmeno questo ma io l'ho sentito forte e chiaro e non farò nulla per fingere che non sia così. Nessuno mai mi aveva apertamente detto una cosa del genere, solo stupidi appellativi che fanno sentire una ragazza un pezzo di carne all'asta, un oggetto che alla fine della giornata non conta più niente. Invece Scott... maledizione, lui riesce proprio a farmi sentire tutto quanto. Accarezzo la sua nuca sentendo il suo respiro sfiorarmi il lembo di pelle scoperta sul collo, chiudo gli occhi e rabbrividisco quando lo sento camminare con indice e medio sul mio fianco. Non ho alcuna intenzione di dormire, sebbene io stia stanca e appagata non voglio perdermi ogni possibile parola fuoriesca dalle sue morbide labbra o ogni suo piccolo gesto perché queste attenzioni mi piacciono e voglio crogiolarmi in esse almeno fino a quando non deciderà di alzarsi e le lenzuola torneranno ad essere gelate.
Alla fine, non so quanto tempo passi ma non riesco più a resistere, le palpebre si fanno pesanti e il respiro regolare. Sono sul punto di chiudere gli occhi quando sento il suo bisbiglio più forte che mai. "Che mi stai facendo, Emerson?" e io non ne ho la più pallida idea, Scott, davvero nessuna.

𝐴𝑛𝑑 𝑡𝘩𝑒𝑛 [𝐵𝑟𝑜𝑘𝑒𝑛 𝐺𝑖𝑟𝑙𝑠 𝐷𝑢𝑜𝑙𝑜𝑔𝑦 𝑉𝑜𝑙.𝟤]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora