38. DANIELLE - parte due

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38. DANIELLE – parte due

"Falle correre tu con questi tacchi." Sbuffa Heath avvicinandosi allo sportello per poterlo aprire. "Signorine." Ci fa cenno di entrare. "Posso guidare io." Prendo parola. "Nah, Scott ce la fa." Mi rassicura. Peccato che io non voglia rischiare. "Guido io. La macchina è tua e se dovessero beccarlo al volante con dell'alcol in circolo poi i danni sono tuoi." Dico. "Guida Dani. Levati." Heath fa cenno al fratello di spostarsi mentre lui lo guarda male e poi sale sui sedili posteriori insieme alla sua ragazza. Faccio il giro, ignorando la presenza di Scott e apro lo sportello. "Posso guidare." Mi dice. "Meglio non rischiare e basta. Va a sederti." Gli indico l'altro sedile. Borbotta qualcosa che non capisco ma fa come gli dico. Sfilo i tacchi passandoli ad Abigail e aspetto che Scott prenda posto. "Non ti ho mai visto guidare." Prende parola Heath. "Questo non è guidare, è passeggiare." Gli lancio uno sguardo dallo specchietto. "Non dirmi che fai gare clandestine!" ride. "Nah, non ho bisogno di una fedina penale sporca o di finire in ospedale solo perché dei deficienti sentono il bisogno di investirti per sentirsi grandi." Ribatto. "Però corri lo stesso?" domanda Abigail. "Prima, in un circuito. Poi ho dovuto smettere perché c'erano troppe cose da fare." Decelero fermandomi ad un semaforo. "Devo proprio presentarti ad un tipo che frequenta la palestra. Siamo usciti un paio di volte e fa anche lui questi circuiti. Si è trasferito da Londra qualche mese fa." Dice Heath. "Pure inglese, caspita." Sono sorpresa anche se non capisco dove vuole andare a parare con questa frase. "Hm-hm. Abigail lo ha visto, fatti dire da lei se è un bel ragazzo o meno." "È un trabocchetto?" domanda la sua ragazza. "No, amore. Devi soltanto informare la tua amica, è per lei non per te." "Sì, è un bel ragazzo. Potrebbe anche essere il tuo tipo." Dice la bionda. Riparto, riuscendo a riconoscere la zona. "Ah, non credevo di avere di un 'tipo'." Accenno un sorriso. "Ce l'hai eccome. Ti basterà vederlo per pensare a quanto è figo." Ridacchia Abigail. Trovo parcheggio facilmente, mi volto in direzione della coppia per fare retromarcia ma non prima di aver lanciato uno sguardo ad entrambi. "Potremmo uscire venerdì visto che sabato andate." Propone Heath. Parcheggio in maniera impeccabile e spengo il motore. "Scarpe – richiedo – e sì, come vi pare. Tanto non avrei comunque niente da fare." Rispondo. "Sabato dobbiamo svegliarci presto e non conviene uscire perciò è meglio evitare." Scott ci interrompe, apre lo sportello e poi esce. "Visto, ragazza, è mio fratello e so perfettamente come stuzzicarlo." Ride Heath per poi seguire il fratello in questione fuori dall'auto. "In realtà non c'è proprio nessun tizio di Londra che frequenta la palestra e fa circuiti." Aggiunge la sua ragazza. Ancora confusa seguo la bionda all'interno dell'atrio e ci affrettiamo verso l'ascensore dove ci aspettano i due ragazzi.

*

Dopo aver liberato la vescica rilascio un sospiro di sollievo e mi piazzo davanti allo specchio. Mi strucco e passo la solita crema sul viso, pettino i capelli e scivolo fuori dal vestito che adesso mi sembra solo ingombrante. Lo sostituisco con una maglia e un paio di pantaloncini e filo a letto. Tento di concentrarmi sul libro che tengo in mano ma niente, i miei pensieri corrono sempre ad un'unica persona. E se gli fosse piaciuto il bacio e decidesse di rivederla? Oh, santo cielo, no, no e no. Vengo riportata alla realtà dalla porta della mia camera che viene aperta, Scott entra senza dire una parola e si avvicina al letto. "Che ci fai qui?" chiudo il libro posandolo sul comodino. "Perché, non posso?" solleva la coperta e prende posto al mio fianco. Non rispondo, continuo a fissarlo e basta. "Oh, forse eri impegnata a pensare all'inglesino?" aggiunge. "Esatto. Pensavo di chiamarlo domani, in realtà." "Non puoi. Devi distrarre Abigail, ricordi?" "Sono certa di poter trovare un attimo." "Non lo conosci nemmeno." ribatte. "Ma è per questo che due persone cominciano a parlarsi, no? Per conoscersi." "Quindi vuoi davvero conoscerlo." Annuisce fissando il mio braccio. Scrollo le spalle. "Chi lo sa." "Bene, allora ti lascio pensare in santa pace." Scosta la coperta lasciando un vuoto nel letto e anche nel mio cuore. "Già, magari avrai del tempo anche tu per pensare a Miss Melanzana." Mi lascio scappare. "A chi, scusa?" "Lo sai a chi, Scott." "Intendi Penny? Non ho niente a cui pensare che la riguardi." "Non so nulla di chi sia, anche se non è difficile arrivare ad una conclusione, perciò è una cosa che interessa solo te." "È stata la mia ragazza al primo anno di università ma niente di serio. Si è professata bisex dopo una settimana e quella successiva l'ho vista limonare con una tipa in cortile." Spiega brevemente. Questo non cambia il fatto che siano stati a letto insieme. Santo cielo, ci avrebbe passato persino più di una settimana, quindi per lui lei era importante. Ma del resto, Penny è bellissima e per quanto mi costi ammetterlo, riesco anche a comprendere perché Scott ci sia stato più tempo appresso. Ha tutta l'aria di essere il mio opposto con i suoi capelli full color, le sue gambe lunghe e snelle e quel davanzale da capogiro uniti alla sfacciataggine e sicurezza in sé che trapela. In comune, escluse le tette, non abbiamo proprio niente. Dannazione, non sono nemmeno grandi quanto le sue, forse dovrei eliminare pure quelle. Quella trasuda femminilità da tutti i pori, io, invece, che ho di femminile? Se questa sera non avessi indossato un vestito e dei tacchi è probabile che mi sarei confusa con una dei baristi o delle cameriere. Dannazione, è ovvio che lui... non provi quel tipo di sentimento nei miei confronti, sono tale e quale ad un suo fottuto amico. Certo, non so nemmeno da dove si cominci per avere una relazione con qualcuno e continuo ad essere sicura di non poterne avere una, viste le mie scarse qualità, però... dall'altra parte mi infastidisce sapere che non potrò mai essere vista come una donna da lui. Non mi ero mai posta questi problemi prima di Scott, prima dei miei sentimenti e dell'entrata in scena della sua Penny Markle ed ora eccomi qui, ad evitare il suo sguardo e cercare di non fare traboccare le lacrime da stupida stronza sensibile e rammollita quale sono diventata. "Capito. Notte." Mi nascondo al di sotto delle coperte. Lo sento sospirare e poi uscire dalla stanza chiudendosi la porta alle spalle. Mi giro, poggiandomi sulla schiena e, dopo aver morso l'interno delle guance, lascio il via libera alle lacrime. Abigail si sbagliava: l'unica babbea, qui, sono io.

𝐴𝑛𝑑 𝑡𝘩𝑒𝑛 [𝐵𝑟𝑜𝑘𝑒𝑛 𝐺𝑖𝑟𝑙𝑠 𝐷𝑢𝑜𝑙𝑜𝑔𝑦 𝑉𝑜𝑙.𝟤]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora