Capitolo 1

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La mia mente affollata dalle solite immagini strazianti non ne poteva più di accogliere gente che ad un anno dalla morte dei miei genitori veniva a far visita a me e agli zii.

Un anno fa mai avrei pensato a ciò che la vita avrebbe potuto togliermi se volesse, mi sembrava un brutto scherzo , un gioco insensato senza un vincitore.

Ricordo gli infiniti abbracci da persone che non conoscevo e le lacrime che cercavo costantemente di trattenere. Dal giorno dell'incidente capii che per una come me non sarebbe stato più facile immaginare il mio futuro e ciò che volevo. Una volta elaborata la perdita niente cambiò , almeno inizialmente. Il vuoto che avevo dentro sembrava sempre di più divorarmi e accompagnarmi in una strada senza uscita.

«Idra è arrivata altra gente» fece Leaslie avvicinandosi. I suoi occhi comprensivi mi fecero tornare a mente ciò che mi aspettava per il resto del pomeriggio.

« Chi sono?» domandai distrattamente, mentre nel riflesso della finestra guardavo il mio viso stanco e gli occhi infossati.

« Penso dei cugini , arrivano da Milano, sono ansiosi di vederti.»

« E chi non è ansioso di consolare la povera orfanella?» esclamai sarcastica, dirigendomi verso il salone dei miei zii.

La casa dei miei zii era grande e spaziosa arredata come mia madre non avrebbe mai fatto, le serrande erano sempre chiuse e il sole entrava in questa casa raramente perché le pesanti tende di raso, ne impedivano lentrata. I letti a baldacchino, i tavoli e perfino i bagni ornati doro mi ricordavano un di gran lunga la reggia di Versailles e la corte di Luigi XIV.

« Idra cara, come stai ?» mi chiese una donna che con le braccia spalancate pretese un abbraccio.

« Sto bene e tu saresti?» chiesi a questa donna di mezzetà mai vista prima che mi parlava con accento milanese.

«Sono la cugina di tuo padre , lui non ti ha mai parlato di me? » chiese sorridente.

«Ehm io non...»

« Questi sono i miei figli: Paride, Luca e mio marito sta giusto per arrivare , con lui cè anche suo figlio»

« Hai davvero dei bellissimi bambini ehmil tuo nome è?

« Mi chiamo Sara , non puoi capire cara Idra quanto è stato lungo il viaggio fin qui , ma come fate a vivere in questo paese così caldo e noioso? Mio marito voleva tornarci a tutti i costi, ma torneremo a Milano al più presto, qui fa troppo caldo e i bambini hanno bisogno di stare nella propria casa.»

« Mi dispiace per il vostro viaggio stancante, posso offrirvi qualcosa?»

« No grazie cara, sto bene , abbiamo già fatto laperitivo appena arrivati in un barretto vicino al mare era davvero carino per essere qui al Sud.»

« Luca, Paride volete delle ciambelle?» chiesi ai bambini che avevano dei nomi che si sposavano perfettamente con la casa dei miei zii.

I bambini annuirono, avvicinandosi a me e a Leaslie felici.

« Quanti anni avete piccoli?» chiesi mentre gli porgevo una ciambella per ciascuno.

« Io ho cinque anni » esclamò Luca mentre addentava un morso di ciambella. Era un bambino davvero carino, biondissimo e vestito come per un matrimonio.

«E il tuo fratellino , non parla?» chiesi scompigliandogli i capelli.

« No , mamma dice che è scemo.» esclamò Luca con un sorrisetto.

« Non è una bella parola, non ripeterla più Luca.» gli sussurrai porgendogli un bicchiere di aranciata.

« Capisco perché mio padre non mia aveva mai parlato di lei» feci a Leaslie che sorvegliava il piccolo Paride.

« Forse perché è una civetta logorroica, direi.»

« Cosè una civetta?» chiese Luca con voce squillante.

« Oh ma è un bellissimo uccello, non gridare però.» esclamò Leaslie accarezzandogli il visino.

« Secondo te , il prossimo figlio come si chiama : Cesare o Ippolito?» chiesi divertita a Leaslie.

« Magari Dionisio ma quanti figli ha sta donna? »

« Parecchi, direi . Comunque penso che oggi andrò a lavorare lo stesso. »

« Idra , prenditi un giorno di pausa, Antonio ti ha detto che ti dava tutti i giorni che ti servivano.»

« Non mi servono giorni Les, mi serve svago e intrattenimento ,non voglio stare chiusa tutto il giorno in una casa dove non conosco nessuno a nessuno importava dei miei e tutti sono noiosi.»

« Va bene tesoro, hai ragione fai ciò che ti fa stare bene.»

Leaslie non mi aveva mai abbandonato in nessun momento della mia adolescenza e io facevo lo stesso con lei.

« Idra cara potresti aprire mio marito è appena arrivato e ci tiene tanto a conoscerti.»

« Arrivano i principi .» esclamò Leaslie divertita aprendo la porta dingresso.

Un uomo alto e robusto varcò la soglia di casa con aria insofferente e stanca.

« Dovevate essere qui, dieci minuti fa, doveravate?» urlò Sara furiosa , sistemandosi di continuo i capelli.

« Stavamo trovando un parcheggio, tesoro.» si giustificò luomo visibilmente abituato alle urla della donna.

« Vieni ti presento la nostra cara Idra, è una ragazza così ospitale ed educata.»

« Piacere di conoscerti Idra, io mi chiamo Gianluca. Sara ti avrà già presentato i miei bambini.»

« Siete una bella famiglia, il piacere è tutto mio.» risposi sforzando un sorriso.

Il campanello suonò insistentemente varie volte e Leaslie si affretto ad aprirlo .

« Sarà tuo figlio, quel maleducato.» esclamò Sara alzando gli occhi al cielo.

Il ragazzo che varcò la porta non era affatto un principe , alto e vestito di nero entrò con una cera inconfondibile; non voleva essere qui.

I suoi occhi incontrarono i miei e ne ebbi la certezza, era arrabbiato e odiava la situazione che stava vivendo.

« Piacere Jonathan , mi spiace per i tuoi genitori , capisco cosa vuol dire, perdere chi ami.» si presento questo ragazzo dandomi due carezze sul viso.

Non mi diede il tempo di rispondergli che uscì da dove era entrato chiudendosi la porta alle spalle.

« Perdonalo Idra è un maleducato, te l'ho detto.» disse Sara con tono scocciato.

Quel ragazzo arrabbiato e maleducato invece, era l'unico che durante la giornata mi disse che gli dispiaceva, ma non lo disse come lo dicono tutti. A lui dispiaceva davvero, lo capii dalla sua voce che tremava e dalla rabbia che prima o poi lo avrebbe distrutto .

Mi sentii capita per qualche frazione di secondo da uno sconosciuto e questo mi lasciò perplessa, anche se non lo conoscessi con quelle parole che mi rivolse mi sembrò di conoscerlo da sempre.

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