Camminavo sul ponte che mi avrebbe portato al Safe Book, il bar dove lavoravo , costeggiato dal mare e da altri piccoli negozietti, era uno dei bar , secondo me più belli della città di Otranto.
Essendo una città pugliese , Otranto con il suo mare, le sue serate stellate e fresche era uno dei posti che più amavo della Puglia , con i miei genitori visitavamo ogni estate i posti più belli e interessanti : Taranto e Monopoli erano i preferiti di mia madre. Mentre papà preferiva di gran lunga posti più al Nord come il Veneto e Varese, ricordo i loro lunghi e divertenti litigi, dove per scegliere la metà dellEstate non bastavano i tre mesi estivi per compiere la famosa scelta.
« Buonasera Idra.» mi accolse Antonio con il solito sorriso. Era il proprietario del locale e con laiuto dei suoi parenti aveva creato una vera e propria impresa famigliare, ma alla morte di sua moglie aveva deciso di ricorrere allassunzione del personale.
« Ciao Antonio, stai bene oggi?» chiesi ricambiando il suo sorriso.
« Certo che sto bene, in perfetta forma direi. Quanto a te ti avevo chiesto di prenderti una pausa dal lavoro!» esclamò con tono punitivo.
« Non ho bisogno di una pausa e poi quando mai si è visto un proprietario sgridare la sua operaia , perché volenterosa di lavorare?»
« Voglio il meglio per te, i tuoi genitori sono cresciuti qui dentro, per me erano come dei figli, i figli che io e Carla non abbiamo mai avuto.» disse Antonio pronunciano le ultime parole più lentamente e ancora a distanza di tanto tempo con gli occhi lucidi e scoraggiati.
« Antonio ciò che voglio è essere felice e rendermi utile e non riesco ad essere pienamente felice senza uno scopo o un compito ben preciso.»
« Pensi che il tuo scopo nella vita sia , lavorare qui?» chiese Antonio perplesso.
« Non so che strada intraprenderò , sono consapevole di star temporeggiando e questo mi rende ancor di più nervosa e confusa.»
« La strada che percorrerai , verrà a trovarti e tu devi accoglierla , Idra. Non accontentarti però di me , del lavoro al barretto e di chi sei.»
« E se le carte non sembrassero giocare a mio favore? E se non so da che parte cominciare per scoprire cosa voglio per il mio domani?»
« Non devi mai provare a smettere di metterti in gioco , di capire cosa ti piace e cosa invece non fa per te, una volta trovata la tua strada sarai appagata, ma ciò non vuol dire che devi smettere di lottare per ottenere ciò che vorrai.»
« Hai ragione, ma ce la faresti a portare avanti il bar , senza una barista che sistema e spolvera i libri ogni singolo giorno?» chiesi ironica , allacciandomi il mio solito grembiule bordeaux .
«Sei unottima barista Idra e sono sicuro che riuscirai a realizzare qualunque cosa tu voglia, proprio come loro desideravano.» affermò Antonio con gli occhi pieni di luce che riflettevano il sole allorizzonte.
Prima che la clientela arrivasse nelle ore più affollate della sera, mi diedi una sbrigata con la pulizia degli scaffali.
Il Safe Book era caratterizzato da grossi quadri appesi ai muri , ed enormi scaffali e mensole colme di libri di ogni genere. Antonio ci teneva in modo particolare alla loro sistemazione , ogni scaffale apparteneva ad una categoria di libro diverso, proprio come in una vera e propria libreria.
I tavoli erano disposti ai lati delle finestre di fronte al bancone, dalle vetrate era possibile ammirare il tramonto riflesso nel mare e il locale era dotato di una bellissima terrazza allaperto, anchessa rigorosamente con vista sulla costa otrantina , pulita e meravigliosa.
La primavera era da poco iniziata ma ancora nessun cliente però sfruttava la terrazza , se non per delle belle giornate di sole.
« Idra le nuove forniture di cialde sono arrivate, le trovi in basso nel secondo scaffale a destra.» mi avverti Antonio , mentre andava a prendere le prime ordinazioni.
Preparai le prime ordinazioni che vennero seguite da molte altre nel corso del pomeriggio, ebbi anche lidea di stravolgere completamente la disposizione dei tavoli , rendendola più originale , recuperando dello spazio utile allinterno del Safe Book.
« Ottimo lavoro Idra, il locale ogni tanto va un po stravolto.» mi sorrise Antonio dopo che le mie sei ore di lavoro terminarono.
« Quando arriveranno i libri nuovi , ti aiuterò a sistemarli e magari sulle mensole potremmo aggiungere qualche nuova decorazione.» risposi mentre mi slacciai il grembiule.
« Certo a Carla sarebbe piaciuto godersi il suo bar, il posto che abbiamo ottenuto con tanti sacrifici.» rispose Antonio tirando un sospiro.
« Sono sicura che lei è fiera di te e di come con tanta forza di volontà porti avanti il vostro sogno.» esclamai con sincerità infilandomi il cappotto.
« Lo spero . Ora va pure a casa a riposarti.» fece Antonio stanco ma con ancora il sorriso sulle labbra come tutti i giorni.
Lo salutai ed uscii dal locale , ormai il buio era calato sulla città, pensavo mentre percorrevo la via di casa , alla vita del povero Antonio, una vita di rinunce e un sogno realizzato per e con sua moglie che dopo pochi anni venne a mancare per una terribile malattia terminale, Carla aveva un tumore al cervello. Antonio fece di tutto per aiutarla, e per starle vicino si trasferì con lei in ospedale.
Fu allora che appena dopo la morte dei miei genitori, decisi che oltre la scuola e le uscite con Leaslie avevo bisogno di un vero e proprio lavoro.
Antonio mi accolse a braccia aperte , sostenetti lesame per la maturità in contemporanea affrontavo turni massacranti al bar.
Ero consapevole che i miei genitori non avrebbero mai voluto che io lavorassi, ma volevo ed ero nelle condizioni di farlo; non volevo pesare sui miei zii in alcun modo. Antonio mi diede la possibilità di lavorare e con quest'esperienza ottenni e ottengo ogni giorno la possibilità di essere indipendente , ed è a mio parere una delle cose più belle.
Mentre la brezza marina e il rumore delle onde del mare dava sfondo ai miei pensieri pensai alle giuste parole che Antonio mi aveva rivolto.
Dovevo scegliere la mia strada e percorrerla a testa alta, dando onore a me stessa, sarebbe molto più facile se non fosse per il fatto che mi sento persa.
Mi sento persa dal giorno in cui loro non ci sono più, non ho più i miei punti di riferimento.
Ciò che mi resta da fare è prendere delle decisioni ,trovare e raggiungere il mio faro nell'oceano.
Ma come si può raggiungere un faro se non riesco più a nuotare?
STAI LEGGENDO
Illegale primavera
RomanceÈ primavera inoltrata quando il destino di Idra, una ragazza sensibile ma allo stesso forte, si intreccia con la vita di Jonathan ,un ragazzo pieno di rabbia come un fiume in piena, che recentemente si è trasferito nel piccolo paesino pugliese. E se...