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《Com'è la Cina?》 chiese il thailandese, mentre sorseggiava il suo pink milk. Una volta che si erano conosciuti, i due avevano cominciato a parlare pacificamente, finendo con l'andare al bar dell'albergo. Avevano parlato del più e del meno, finendo poi sulle loro origini. Kunhang gli aveva parlato della sua nazione, ovvero la Cina, attirando ancor di più l'attenzione del thailandese. Quando il cinese parlava della sua città, aveva gli occhi che brillavano, rendendolo, a parere di Ten, decisamente adorabile.
Parlava del Natale cinese, di quanto amava quelle luci che ricoprivano ogni singolo centimetro di Macao, la sua città Natale. Oppure del Capodanno Cinese, la cui bellezza era 'inspiegabile'. Gli aveva anche raccontato del perchè avesse lasciato il suo amato paese, 'lavoro di mio padre' disse semplicemente, alzando le spalle. 《E tu, che mi racconti della Thailandia?》 chiese poi, sfoggiando un sorriso a trentadue denti, piegando di poco la testa. Oh, beh, la Thailandia. La amava. Avrebbe tanto voluto ritornarci. 《son venuto qui da solo. volevo semplicemente vivere in modo indipendente.》tagliò corto, sviando lo sguardo. Kunhang lo notò, e sospirò, lanciandogli uno sguardo. 《Perchè ho come la sensazione che non sia solo questo?》chiese, piegando di poco il capo. 《Perchè in realtà, non lo è. Sono venuto qui anche per quello, ma soprattutto per esaudire il mio sogno. Voglio diventare un ballerino, e mi piacerebbe essere istruito dai coreografi coreani, quelli della 1MILLION.》spiegò, accennando un sorriso. Cominciò a vagare con la mente, immaginando sè stesso in quella meravigliosa scuola, ballando assieme a Jung Koosung, il suo coreografo preferito, e non solo per la sua danza. Ammetteva che non era per niente male, fisicamente, ma lo idolatrava principalmente per le sue coreografoe, uniche nel suo genere. 《È davvero un bell'obiettivo, il tuo!》sorrise, sorseggiando la propria bevanda. Ripose il bicchiere sulla tavola, divenendo improvvisamente serio. 《Perchè piangevi?》chiese, facendo sussultare il ragazzo dai capelli corvini, il quale un secondo prima sorseggiava il suo pink milk. rimase interdetto da quella serietà improvvisa, e il cinese potè vedere il suo volto intristirsi nuovamente. 《è..il ragazzo con cui mi sto frequentando.》 sospirò, portando lo sguardo verso la finestra, ricoperta da piccole goccioline d'acqua. Pioveva fuori. 《piace a un ragazzo, o almeno credo. E questa cosa, mi da' tremendamente fastidio.》 borbottò, riportando lo sguardo sul ragazzo di fronte a lui. Quest'ultimo aveva un sorrisetto beffardo in volto, mentre lo guardava con sguardo malizioso. Chittaphon si sentiva a disagio, sotto quegli occhi che lo scrutavano in quel modo. 《sei geloso!》ridacchiò, coprendo la propria bocca.Il volto del thailandese sfumò in una colorazione rosea, tendente al rossastro. 《No! non è così!》 borbottò, posando le mani sulle proprie guance. Fuori pioveva, eppure in quel momento aveva cominciato a sentire terribilmente caldo. 《Ma a chi vuoi mentire con quelle guance rosse?》ridacchiò, prendendolo in giro. 《non ti da' fastidio vedere questo ragazzo con un'altra persona? non senti un nodo allo stomaco quando lo vedi sorridere dolcemente a qualcuno che non sei tu? Chittaphon, è chiaro che lo sei!》esclamò, sicuro delle proprie parole, con le braccia conserte. Il maggiore si ritrovava molto in quelle parole. Vedere Johnny sorridere in quel suo modo unico e raggiante a qualcuno che non era lui, era fastidioso. sentiva sempre l'amaro in bocca, eppure non aveva alcun motivo di essere geloso, non stavano insieme. 《chi tace acconsente!》disse vittorioso il più piccolo, sorridendo smagliante.
《Hen?》una voce attirò la loro attenzione, facendoli voltare. Un ragazzo dai capelli corvini, gli occhi altrettanto scuri e i lineamenti affilati. 《Xiaojun!》 dissero entrambi i ragazzi, per poi guardarsi negli occhi. 《conosci Xiao Dejun?》chiese Chittaphon, confuso, guardando il cinese. Quest'ultimo stette in silenzio, sviando lo sguardo, dando una sorta di risposta alla domanda del ragazzo. Ten lo guardò confuso, poi un sorrise sornione comparve sul suo viso. Intanto, Xiaojun era diventato un facepalm vivente. 《oooh, Xiao~ sai, mi sono ricordato quando mi dicesti di star sentendo un ragazzo, un certo cinese dal sorriso meraviglioso.》mormorò, guardando entrambi con un sorriso malizioso. 《Fottiti, falso cinese.》 borbottò Xiao, facendo riferimento al fatto che Ten, etnicamente, era cinese. L'imbarazzo dei due era palpabile, e Chittaphon non faceva altro che sghignazzare, scordandosi per un momento tutto ciò che gli era successo e che lo aveva messo di cattivo umore. 《Comunque, Hen, vieni, ho bisogno di un aiuto con lo studio.》 senza attendere una risposta, lo prese per il polso, facendolo così alzare. 《mi raccomando, usate le protezioni!》 li prese in giro il thailandese, ricevendo un bel dito medio dal corvino. Rimase così solo, in quel bar, sospirando. 《sono dannatamente geloso.》 mormorò, passandosi le mani tra i capelli, stanco. Quella giornata era stata estenuante. Ora tutto ciò che voleva fare, era buttarsi sul letto e mangiare innumerevoli quantità di gelato al cioccolato, e così fece. pagò il conto e si alzò, recandosi nella stanza che avrebbe dovuto condividere con il suo malore. non si rese nemmeno conto che all'interno della stanza, vi era qualcuno. sentì poi due mani possenti sulle sue spalle, sbattendolo con poca grazia al muro. 《io e te, dobbiamo parlare.》

✒ | angolo autrice
ehy mochi!~
perdonate il ritardo, pensavo di essere riuscita a riprendere il ritmo,ma a quanto pare mi sbagliavo ewe
perdonatemi se il capitolo fa letteralmente c a g a r e , ma l'ho scritto in un'ora buca a scuola, quindi mi era complicato concentrarmi. spero comunque che il capitolo vi piaccia, e se così non fosse, non preoccupatevi, perchè nel prossimo capitolo sarà tutto kdjebxksisuekkdicnf.
ora vi lascio mochi, al prossimo capitolo uwu.
-chjttapprr

𝙿𝙴𝚁𝙵𝙴𝙲𝚃Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora