nagisa;

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il fiato mancò, gli sgranati occhi scrutavano in religioso silenzio il volto del maggiore , le mani eran strette a pugno contro il muro ed i loro corpi attaccati. Chittaphon se ne stava lì, schiacciato alla fredda parete del muro, col fiato che si mischiava a quello dell'americano ed i loro cuori che battevan all'unisono, così forte da trapanar loro il petto.

《come scusa? 》chiese quasi balbettando, distogliendo per un attimo gli occhi pece da quelli altrettanto scuri del maggiore. Quest'ultimo osservava insistente ogni sua singola mossa, ogni minuzioso dettaglio del suo viso per scrutarne un suo possibile difetto. Eppure, più lo guardava, più era certo ch'egli non ne avesse alcuno. Amava quel color caramello che colorava il suo corpo, e le sfumature che in quel momento assumeva alla luce della luna. Avrebbe voluto prenderlo e baciarlo lì, in quel momento, ma c'era sempre un "ma" tra loro. Ed in quel momento, quel 'ma' era spiaccicato al muro mentre, invano, cercava di liberarsi.
《hai sentito perfettamente, Chittaphon.》disse Johnny con tono fermo, mentre le mani continuavano a stringere i suoi polsi sottili, quasi con paura di poterglieli rompere per quanto fini fossero.
《e di cosa dovremmo parlare, scusami?》chiese con lo stesso tono, allungando il collo verso di lui mentre un sopracciglio veniva inarcato. Riusciva a sentire l'ansia pervaderlo, le falangi tremare e la gola secca, priva di qualsiasi cosa, anche delle parole.

《di noi. -》
《perché, esiste un 'noi' ? 》 sputò quella frase quasi con ripudio, come se tra loro non ci fosse stato nulla. Come se nulla ci fosse stato e mai ci potrebbe essere. Ma in cuor suo, l'unica cosa ch'egli voleva, era averlo al suo fianco, fino al suo ultimo respiro.
《e chiudi quella bocca una buona volta! 》 esclamò, mettendo fine alle fastidiose polemiche del tailandese. Semplicemente, poggiò le labbra sulle sue in un impeto d'ira, facendo sgranare non poco gli occhi del minore. entrambe le lingue danzavano in sintonia, seppur prima il minore fosse rigido. Poteva giurare che le labbra di Johnny, erano la cosa più soffice che avesse mai assaporato in vita sua. i polsi eran ormai liberi, liberi dalle mani dell'americano che, come una calamita, finirono sui suoi fianchi, stringendoli di poco. Le sue piccole mani, invece, erano ora tra i suoi capelli, tastandone la morbidezza. "è tutto meraviglioso." pensò, col cuore che gli doleva in petto dalla felicità. Mai, mai aveva provato tutto quello, mai si era lasciato baciare in quel modo così dolce ed altrettanto passionale, mai si era lasciato toccare in quella maniera. Mai, mai aveva provato cose come quelle che provava con lui, si sentiva così stupido e debole in sua presenza, gli veniva la tremarella. Una marionetta, avrebbe potuto muoversi meglio.
I respiri mischiati, le lingue desiderose le une delle altre, gli occhi chiusi. Era tutto maledettamente perfetto. Il respiro gli mancava, e non sapeva se fosse per tutto ciò o per quel bacio duraturo. Riuscì a resistere, voleva sentire le labbra di Johnny ancora un po'. Eppure quest'ultimo, come se avesse capito, si staccò, facendo risuonare un appena udibile schiocco. l'unica cosa ad unirli, oltre le loro mani dalle falangi intrecciate, c'era un sottile rivolo di saliva, testimone di quello scambio d'amore appena avvenuto.
《Non te ne andare più, ti prego. Ho occhi solo per te.》sussurrò il più alto, col naso che sfiorava appena quello alla francese di Ten. Ci fu l'ennesimo scambio di sguardi, in quella stanza buia e silenziosa, dove i corpi di entrambi erano illuminati dalla luna, anch'essa testimone di quel dolce bacio. Non c'era bisogno di altro, in quel momento. il silenzio bastava, gli sguardi riuscivano a trasmettere pienamente ciò che avevano da dirsi.
Quelle parole rassicurarono l'animo di Chittaphon, il cuore si calmò ed un sonoro sospiro di sollievo fuoriuscì dalle sue labbra. 《allora guarda solo me per il resto della tua vita. Riuscirai a farlo?》 chiese, poggiando le mani sulle sue spalle, col capo piegato di poco. Gli occhi avevano assunto in poco tempo uno strano velo di malizia, tipico di una volpe , mentre lui, sulle punte, sapeva già cosa avrebbe comportato tutto quello.
E Johnny, oh, Johnny. Dire che era uscito fuori di testa era un eufemismo. Quasi tremò sotto quel nuovo aspetto di Ten che, fino ad ora, non aveva ancora sperimentato.
《Lo farò anche una volta morto. ti seguirò ovunque, che sia paradiso o Inferno.》sussurrò con il suo stesso tono, facendo sfiorare le loro labbra.
ed inevitabilmente, le parole che si proiettarono nella mente del maggiore, furono "ho appena creato un mostro."

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ok non so cosa ne sia uscito fuori. Ci ho messo due settimane ed è venuto pure male HAAHAHA, scusatemi davvero, ho avuto un piccolo blocco e non sapevo come scriverlo,,
iiinoltre, in questo periodo la mia voglia di scrivere è ritornata, così come l'ispirazione, infatti sto scrivendo la xiaodery nelle bozze e dire che sta venendo tipo benissimo è poco, sono fierissima di come la sto sviluppando TwT.
+ SUPERHUMAN.
E HO DETTO TUTTO.
avete letto di quel rumor della nuova formazione degli NCTU? s t o   m a l e .
ultima cosa, guardate History3: trapped e non ve ne pentirete, smack.
-chjttapprr

𝙿𝙴𝚁𝙵𝙴𝙲𝚃Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora