Passarono tre mesi prima che Ian riuscisse a rivedere Emilia.
Dopo quello che accadde quel giorno durante il blackout, Emilia non ne voleva più sapere di Ian. L'aveva chiamata, le aveva chiesto perché era così. Lei rispose soltanto che le cose non funzionavano e non potevano funzionare in quel modo. La richiamò un milione di volte, la andò a cercare a casa, ma nulla sembrava fare cambiare idea alla ragazza, finché un giorno, Ian abbandonò l'idea di poterla riavere con sé. Gli mancava ogni cosa di lei: la sua voce alta e prorompente che lo svegliava quando dormiva; il suo mordersi le labbra continuamente ritrovandosi con l'averle sempre screpolate; la sua collana che risplendeva la mattina alla luce del sole, quando addosso aveva soltanto quella e nient'altro. Ogni volta che chiudeva gli occhi vedeva la sua silhouette. Vedeva il suo sguardo ricolmo d'amore fissarlo ardentemente. O almeno, quello che credeva fosse uno sguardo d'amore.
Si rividero una sera al pub, per puro caso. Ian andava tutti i giorni nella speranza di trovare Emilia, anche se sapeva che non sarebbe mai successo. Eppure quel giorno accadde.
Lui era seduto al bancone a bere una birra, e al lato opposto sedeva la ragazza che tanto bene conosceva. Si era tinta i capelli di un bel rosso e aveva fatto la frangia. Era comunque bellissima come sempre. Inizialmente non seppe se cominciare una conversazione o meno, così la ignorò, finché non fu lei, ovviamente, a parargli.
"Ehi vecchio"
"Ladra" rispose Ian cercando di mascherare i suoi sentimenti ma fingendosi comunque sorpreso di vederla lì "come mai sei qui?" il suo tono era freddo e distaccato e guardava fisso davanti a sé. Non riusciva ad incrociare il suo sguardo.
"Ho appena rotto con il mio nuovo fidanzato. Ridicolo" alzò le spalle "Mi sono tinta i capelli così per lui e tutto quello che ha saputo fare è stato tradirmi con una rossa naturale! Ma ti rendi conto?"
Ian non rispose.
"Silenzioso come sempre, vero?"
"Cosa dovrei dirti?" Ian appoggiò la birra al bancone, evidentemente frustrato da quella domanda. Come poteva dire una cosa del genere dopo che era sparita senza dargli nessuna spiegazione? Si girò e la fissò dritta negli occhi: l'imbarazzo di prima era stato sostituito con un ribollente stato di rabbia.
"Dopo tre mesi che non ci vediamo e che tu sparisci senza una motivazione, hai addirittura il coraggio di chiedermi di venirti a parlare?" le persone intorno a loro cominciavano ad interessarsi ai loro discorsi.
"Ian, non qui ti prego..." sibilò lei a denti stretti. Per la prima volta vedeva Emilia spaventata da qualcosa.
"Sì invece, qui e ora!" esclamò lui alzandosi "Ti ho cercata in tutti i modi, volevo sapere come stavi, e perché te ne sei andata così, su due piedi. Senza darmi una spiegazione! Ti sembra forse normale?"
Emilia abbassò lo sguardo frustrata e in imbarazzo. Si alzò dalla sedia e prese Ian per il braccio portandolo ad un tavolo distante da tutti quegli occhi e orecchie indiscreti. Si fece portare due birre e spiegò a Ian tutto quanto.
"Io... ero convinta amassi ancora tua moglie. Dopo che ho visto quelle foto, quegli oggetti in quella stanza... sembrava che ci tenessi così tanto e non volevo rovinare tutto. Non volevo... non so nemmeno io cosa! Mi sentivo in imbarazzo ad essere entrata nella tua vita così e mi sono chiesta se questo era quello che volevo davvero. Insomma, io ho tutta la vita davanti e tu..."
"Sono un vecchio" concluse Ian.
"No! No, non intendevo questo!" cercò di rimediare Emilia.
"Sì che lo intendevi"
"No, te lo giuro! È solo che... non me la sentivo. Non me la sentivo di affrontare una relazione così... seria." la ragazza prese un respiro e un sorso dalla birra. "Non lo hai visto? Che passo da una relazione all'altra come se niente fosse? Ian, la verità è che sono povera. Da quando ho lasciato la scuola mio padre non ha più voluto aiutarmi. C'è un motivo per cui rubo. Il lavoro che ho non mi permette di guadagnare abbastanza. E i ragazzi che mi trovo li sfrutto per mantenermi. Così è stato con Mark e anche con questo... Ian. Sì, si chiamava Ian. E non ridere di questo ma la verità è che io volevo solo te. Ian, io ti amo. Ti amo e avevo paura di dirlo e di dimostrarlo persino a me stessa. Per quello ho pensato che andarmene sarebbe stato meglio per entrambi. Non volevo impegnarmi davvero perché avevo paura di amarti, ed è stato così. E non lo so io... non volevo non sapevo cosa sarebbe successo e..." Emilia non finì la frase perché Ian la baciò. Fu un bacio lento e appassionato, le loro labbra si cercavano come se sentissero la mancanza le une delle altre. "Anche io ti amo" disse soltanto lui guardandola negli occhi. "Vogliamo riprovare?".
Emilia lo guardò con uno sguardo spaventato, ma dolce e pieno di affetto. Si mise a piangere e annuì con la testa dicendo soltanto "Sì".
Ian la strinse tra le sue braccia: "Però stai meglio con i capelli castani".
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La ladra e il vecchio
RomanceIan è un uomo che non ha più nulla: la sua felicità se n'è andata assieme a sua moglie. Emilia è una ragazza completamente pazza: ha abbandonato la scuola per vivere alla giornata passando da un ragazzo all'altro. Cosa hanno in comune queste due per...