Mi lascio andare e appoggio le spalle alla seduta di quell'aereo che partirà di qui a poco; chiudo gli occhi e in un attimo sento il rumore dei motori e l'aereo decollare.
Cerco di focalizzarmi su ricordi felici della mia vita e in attimo, come un flash, appaiono di fronte a me i visi sereni di Sara e Lucy, le uniche amiche che abbia mai avuto; le vedo mentre mi abbracciano con le lacrime agli occhi, un abbraccio pieno di speranza.
Apro gli occhi e mi affaccio al finestrino. Riesco a vedere il paese dove ho vissuto per tutta la vita, l'Australia.
Vedo il verde, ogni singola sfumatura di verde: giada, lime, mirto, pera, tè, foresta e primavera.
Vedo le più grandi ed importanti città diventare sempre più luminose, ma anche sempre più piccole fino a vedere una grandissima vastità di terra bagnata dal mare ed è in quel momento che prendo consapevolezza del fatto che ci stiamo lasciando alle spalle la nostra vecchia vita.
Mi poggio di nuovo allo schienale e mi metto le cuffie nelle orecchie per sovrastare il suono delle turbine dell'aereo. Parte la mia canzone preferita, Tired di Alan Walker.
In un attimo mi immagino a cantarla a squarcia gola assieme a Sara e Lucy e un sorriso mi nasce spontaneo sulle labbra.
"I see those tears in your eyes
I feel so helpless inside
oh love, there's no need to hide
Just let me love you when your heart is tired"
Era avvenuto tutto così all'improvviso. Due settimane fa, i miei genitori tornarono a casa da lavoro e mi dissero che ci saremmo dovuti trasferire perché l'azienda per cui lavorano aveva bisogno di personale flessibile pronto a lasciare il paese; loro accettarono subito senza chiedermi niente perché perdere il lavoro non era un'opzione, quindi non li biasimo per questo, ma il mio paese mi sarebbe mancato molto.
"Cold hands, red eyes
Packed your bags at midnight
They've been there for weeks
You don't know what goodbye means"
Esatto. ' Non sapete cosa significa 'addio' '
La frase di quella canzone non era stata mai più vera. I miei sono sempre stati da soli, non hanno mai avuto amici se non loro stessi nel senso letterale della parola: mamma non perde mai l'occasione di dirmi che papà è il suo migliore amico e lo stesso vale per lui.
Non avrebbe fatto differenza per loro.
Sono io quella che si lascia alle spalle qualcosa, o meglio qualcuno. Sono io la stupida ragazzina con l'agorafobia che non riesce a muoversi in mezzo alla folla, che non respira addirittura. Quella che trova difficile parlare anche solo per ordinare la sua pizza, o per comprare il pane. Non è facile essere me e non sarà facile esserlo in una città come quella.
Mia madre mi aveva detto che New York mi sarebbe piaciuta perché mi avrebbe aiutata con la mia malattia invece io ero convinta del contrario, anzi che addirittura quella metropoli l'avrebbe solo intensificata.
Decido di non torturarmi ulteriormente e di abbandonarmi alla musica
Just let me love you when you're heart is tired.Ciao cari lettori! Spero che il primo capitolo vi piaccia!Non credo che questa storia sarà molto lunga ma mi impegnerò per accontentare le vostre aspettative! Nel frattempo ascoltatevi la canzone che ascolta la nostra protagonista. E Voi? Avete qualcuno pronto ad amarvi quando il vostro cuore è stanco? (cito frase della canzone lol)
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let me love you | herophine
FanfictionJosephine è una ragazza di ventidue anni che ha sempre vissuto a Perth, ma che a causa del lavoro dei suoi deve trasferirsi a New York dove incontrerà Hero. Riuscirà ad aprirsi ed affrontare le proprie paure? |herophine AU