NoveSento bussare alla porta, apro gli occhi e sento sul mio corpo i caldi raggi del sole che hanno invaso la mia camera.
"Avanti" dico stropicciandomi gli occhi.
Sento la porta aprirsi e vedo mio padre entrare e venire verso di me per sedersi sulla sedia vicino alla mia scrivania.
"Com'è andata dal dottore ieri?"
Chiede diretto.
"Mh, bene, si. Direi bene."
rispondo alzando leggermente le spalle.
"Non sapevamo in quale altro modo aiutarti e sai che noi vogliamo non solo il meglio per te, ma anche che tu sia meglio di noi."
mio padre si alza dalla sedia per venirmi incontro e stringermi in un abbraccio per poi baciarmi i capelli biondi.
"ti voglio bene tesoro."sussurra lui.
"Anche io papà' sorrido 'Devi stare tranquillo." dissi tutto d'un tratto con un'espressione vuota, quasi alienata.
"Sono contento tesoro, scendi per colazione?"
Mio padre interrompe l'abbraccio ponendo una mano sulla mia guancia per poi allontanarsi verso la porta.
"Si certo, scendo subito."
faccio un mezzo sorriso.
Lui esce ed io prendo il cellulare che si trova sopra il mio piccolo comodino al lato del letto.
Lo afferro e inizio a scorrere con il dito sullo schermo per avere una visione complessiva delle notifiche e scorgo tra quelle una che cattura la mia attenzione più di altre.
@Hero_ft: immagine
Scorro sulla notifica per aprirla e vedo la foto di un libro, uno dei miei preferiti tra le altre cose e questo mi fa sorridere.
Scorro e leggo il messaggio
@Hero_ft: vorrei chiederti cosa succede a Briony, cosa la spinge ad agire in questo modo.
Sta leggendo il mio libro preferito e vuole anche delle delucidazioni a riguardo, non so se essere felice, sorpresa, o stranita da questo sconosciuto che continua a non volermi lasciare in pace.
Mi alzo per andare verso la mia scrivania, apro il mio vecchio libro di sociologia e trovo tra le pagine il numero di telefono di Hero, lo fisso per un'istante e inizio a dubitare che sia una buona idea.
salvo il numero sotto il nome di 'Hero' ed apro whatsapp.
@Jo: Non ti arrendi proprio eh
. . .
@Hero: Non l'ho mai fatto , perché cominciare proprio adesso?
Sorrido allo schermo e, rendendomene conto, butto il telefono sopra il letto e vado in bagno per andare a farmi una doccia e scendere a fare colazione.
-
"Cosa farai questa mattina?" chiede mio padre sorridendo
"Ho appuntamento con il dottor Moore, non aspettatemi a pranzo." dico sbrigativa continuando a mangiare i miei cereali.
"Dove vai a pranzo?" Chiede mia madre agitata.
"Non so, una cosa al volo con.."esito prima di continuare ".. un amico"
concludo rapidamente.
Qualcuno ha appena suonato il campanello e mio padre si alza per andare ad aprire.
"Chi è questo amico?" chiede mia madre facendo trapelare alcune emozioni dai suoi occhi celesti.
"Mamma non devi entrare in paranoia ogni volta che esco con qualcuno, starò bene."concludo cercando di rassicurarla alzando le sopracciglia e increspando le labbra in un sorriso.
Mio padre torna dall'ingresso con un sorrisetto beffardo stampato sulle labbra.
"E' arrivato il tuo.. amico." posa la voce sull'ultima parola come se volesse farmi credere che Hero sia più di un amico, ma davvero non lo è. Non è nemmeno un amico, onestamente. E' solo uno stalker che accidentalmente legge il mio libro preferito e che continua a riempirmi di messaggi.
Non ho ancora deciso se esserne lusingata o meno.
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let me love you | herophine
FanfictionJosephine è una ragazza di ventidue anni che ha sempre vissuto a Perth, ma che a causa del lavoro dei suoi deve trasferirsi a New York dove incontrerà Hero. Riuscirà ad aprirsi ed affrontare le proprie paure? |herophine AU