Cap 4

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"La invito a prendere mentalmente nota delle date", disse.

Erano degli articoli di giornale, estratti da vari quotidiani. La notizia più vecchia risaliva a due anni addietro, la più recente era datata due mesi prima.

"Notata anche la distribuzione geografica?" aggiunse il professore.

Harriet riconsiderò i due fogli che aveva già percorso con lo sguardo e velocemente scrutò gli altri.

"Gli articoli hanno affinità tra loro?" chiese.

"Purtroppo sì, documentano eventi pressoché identici verificatisi nel giro di venti mesi in cinque diversi angoli del pianeta.

In tutte e cinque le situazioni un ristretto gruppo di persone è deceduto per un evidente avvelenamento, di cui però non si riesce a individuare il responsabile".

"Sono notizie verificate?", Harriet era piuttosto sorpresa del contenuto dei documenti che le aveva passato, non erano del genere che si aspettava; nulla di scientifico, di botanico.

"Purtroppo si", le rispose. "Inizialmente questi eventi non sono stati messi tutti in correlazione. I primi due episodi, data l'area geografica colpita, sono passati addirittura sotto silenzio, sul piano internazionale, riferiti solo dai trafiletti che vede, usciti sulla stampa locale".

Harriet tornò sulle date più lontane; gli articoli riferivano il primo di una tragedia che aveva colpito un minuscolo villaggio dell'Amazzonia, e il secondo dell'accaduto presso una sparuta tribù dell'Africa centrale.

"Poi l'evento in Asia", continuò cupo l'uomo, tornato a sedersi, "che ha coinvolto un gruppetto di escursionisti con la loro guida in visita in un parco naturale indocinese, è stato casualmente testimoniato da un documentarista al lavoro nella zona, e le sue immagini hanno allertato il mondo scientifico; ma sono state intenzionalmente oscurate, per evitare panico ingiustificato fino al tempo in cui sarebbe stata incontestabile la spiegazione del fenomeno".

Le lasciò il tempo di leggere, di assimilare l'idea. Poi riprese, e davvero ora non aveva più nulla della persona tranquilla e sorridente che l'aveva accolta al mattino.

Ora era serio, preoccupato, e quanto mai vigile; la fissava indagatore, per capire se comprendeva che aveva tra le mani qualcosa di veramente grave. Continuò indicandole i fogli che aveva abbassati, incredula.

"L'organizzazione mondiale della sanità, messa in allerta, ha indagato ed è prontamente intervenuto, questa volta, anche sulle morti registrate successivamente in Europa e Australia, un nucleo familiare in una minuscola isoletta mediterranea e gli abitanti di un ranch australiano nel Queensland. Si è continuato a tenere sotto controllo l'informazione per evitare il fiorire di ipotesi le più fantasiose e allarmanti possibili, dall'attacco terroristico alla fuga di un qualche letale virus dai laboratori segreti di ricerca di qualche superpotenza. Nulla più che quel che legge è circolato, niente titoli sensazionali, niente agenzie, silenzio quasi assoluto".

Harriet scosse la testa, come a snebbiare la vista.

"Prima di proseguire, professor Murray... Se queste notizie sono state censurate in modo così accurato, come ne è venuto al corrente?"

L'uomo annuì, era una curiosità legittima.

"Il documentarista che era in Indocina, il primo che diede l'allarme, era sul luogo con un collaboratore, mio collega e amico naturalista, esperto botanico, che mi contattò trasmettendomi informazioni e campioni per una analisi che l'aiutasse a spiegarsi l'accaduto", spiegò.

"Inoltre sono stato referente della stessa OMS, quando sono stati valutati i casi europeo e australiano. Ho formulato per loro un'ipotesi, ma non è stata valutata attendibile. Allora per mio conto ho continuato e approfondito le ricerche".

Sospirò, e passò sovrappensiero la mano tra i capelli candidi, spingendo indietro lo strano copricapo che indossava e costringendosi poi, ricordandosene, ad afferrarlo al volo e a ricalcarselo in testa buffamente, con ciuffetti disordinati che sfuggivano a lato come piumette di gufo.

"Come le dicevo, i primi due eventi non sono stati messi in correlazione con i successivi da nessuno; io solo ho consultato a fondo le notizie di cronaca relative a determinate aree geografiche, risalendo a non oltre un anno precedente alle immagini del naturalista. Ho cercato sulla base di una mia certa ipotesi e purtroppo ho trovato qualcosa, quegli articoletti che le ho passato... Segno, per me, che l'ipotesi era corretta".

Si fermò un attimo, quasi a riprendere fiato.

"Ma quasi nessuno è stato disposto ad ascoltarmi. Per la scienza ufficiale i fatti sono rimasti inspiegabili e al momento archiviati, classificati come un enigma ancora da risolvere".

"Professor Murray, io ancora non so immaginare un legame tra lei e queste tragedie...", lo incalzò Harriet.

"Il legame è nato dalla causa incontrovertibile di questi decessi. Le autopsie sui corpi hanno provato che la morte è avvenuta a causa di emorragie incontrollate, verificatesi contemporaneamente in tutte le vittime dei gruppi colpiti; emorragie tanto violente da uccidere in tempi brevissimi.

Questo si è ripetuto due volte, dopo l'Indocina.

E io ipotizzo fosse successo due volte prima. Nell'arco di un anno e mezzo credo si siano verificate cinque stragi pressoché identiche, una per continente".

"Con un intento ben preciso, dunque, nella scelta geografica?", chiese scossa la donna.

"Ritengo di si", le rispose.

"Ma, la causa delle emorragie?", Harriet cercava ancora il legame, tra quanto il professore le diceva e il suo progetto così costoso.

"Ingestione di quantità mortali di veleno".

Murray era cupo e la fissava con aria decisamente sveglia. Non pareva certo un vecchietto sprovveduto.

"Veleno", assorbì l'informazione Harriet: "Per tutti lo stesso? In Africa come in America?"

"Così si direbbe", confermò l'uomo, apprezzandone silenziosamente la mente agile e intuitiva.

"Dunque la stessa mano sarebbe probabile, se non certa!"

Il professore annuì: "Sì, ritengo la cosa assolutamente evidente. Ma... "

"Ma?"

Harriet aveva capito che doveva lasciargli svolgere bene il suo pensiero, se voleva tutte le risposte necessarie. E poi l'argomento in sé era decisamente interessante.

"Ma...", completò la spiegazione l'uomo: "non è stato possibile, agli investigatori delle varie nazioni che hanno collaborato alle indagini, risalire alla presenza di alcun soggetto umano in loco, responsabile della somministrazione della sostanza",

"Insomma non sono riusciti a rintracciare l'autore materiale del delitto", concluse la giovane.

"Esattamente".

"Autore che...", continuò a ragionare da sé Harriet, ormai presa dal mistero: "...che deve aver messo del veleno... in cosa?"

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