Capitolo 1: Fiori sulla tua tomba

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Capitolo 1- Fiori sulla tua tomba


Ladybug decise di entrare in quel posto prendendo tutto il coraggio che aveva, avrebbe liberato l'akuma, e tutto sarebbe andato come sempre. 

Provava una strana sensazione e Chat Noir ci stava mettendo decisamente troppo tempo a raggiungerla, nel frattempo il nemico aveva catturato Alya e non poteva lasciarla sola, poi per com'era fatta lei non poteva starsene con le mani in mano. Quando si trasformava nel suo alter ego, diventava determinata, spavalda e fin troppo sicura di se stessa, era esattamente l'opposto della persona che era quando era semplicemente Marinette. Durante la trasformazione, agiva senza pensare troppo alle conseguenze delle cose, Papillon avrebbe potuto attirarla ovunque, tanto non avrebbe mai avuto problemi ad affrontarlo, non si sarebbe mai tirata indietro, perché quello era il suo destino, lei era la prescelta.

Sin dal principio, la missione dei due supereroi era stata quella di proteggere Parigi e proteggere i loro Miraculous dalle mani del nemico. Papillon bramava il potere assoluto che si poteva ottenere usando insieme i due gioielli, unendo il potere della creazione a quello della distruzione avrebbe potuto modificare la realtà e qualsiasi fosse stato il suo desiderio a quel punto si sarebbe finalmente avverato, ma nell'universo doveva esserci un equilibrio, ad ogni azione corrisponde una reazione, quindi per ogni desiderio espresso ci sarebbe stato un prezzo da pagare, l'unione dei due Miraculous avrebbe cambiato per sempre l'ordine dell'universo, ed era una cosa che Ladybug e Chat Noir non potevano permettere.

L'avevano sempre pensata in quel modo i due giovani supereroi, sin dalle origini. Nessuno mai avrebbe messo mano sui suoi orecchini e sull'anello di Chat Noir.

Mise piede dentro quell'abitazione e si guardò intorno, prima a destra e poi a sinistra, ma non vide nulla nonostante avesse avuto l'impressione di entrare in un luogo pieno di persone dove il vociare sembrava quasi essere insopportabile.

"Alya?" Provò a chiamare.

Quel brusio di sottofondo non accennava a sparire, era incoerente e fastidioso, sembrava di essere in uno di quei posti affollati con tante conversazioni una sopra l'altra, dove anche provando a concentrarsi non si riusciva a captare nemmeno una parola sensata;

Prese in mano il suo yo-yo stringendolo forte contro al petto, almeno se avesse dovuto usarlo lo avrebbe avuto vicino e quel gesto, seppur semplice, era riuscito ad infondere in lei un enorme senso di sicurezza. Chat Noir non c'era, ma il suo yo-yo l'avrebbe aiutata fino al momento in cui lui non sarebbe apparso affianco a lei.

"Non c'è nessuna Alya" disse la voce del nemico

Ci mise un attimo a capire cosa volesse dire quella voce nemica, poteva giurare di averla vista entrare in quell'edificio. Il nuovo alleato di Papillon le aveva dato parecchio filo da torcere e per la prima volta si ritrovò a pensare che senza Chat Noir era tutto più difficile da affrontare.

Deglutì, nella speranza di vederlo arrivare presto. Quando realmente serviva, ci metteva sempre troppo tempo a palesarsi.

Il rumore intorno a lei intanto stava diventando sempre intenso, cosa stava succedendo?

Le Manipulateur, così si era fatto chiamare, era in grado di manipolare la mente, era in grado di creare allucinazioni e chissà quale altra cosa legata alle paure dell'inconscio.

La stanza in cui Ladybug si trovava si riempì improvvisamente di persone, persone che però sembravano non vederla assolutamente, che continuavano a camminare e ad agire come se lei non fosse assolutamente esistita. Per un piccolo attimo, si pentì di essere entrata in quel posto da sola in modo decisamente troppo avventato e mentre si ritrovò a farsi quel piccolo rimprovero mentale, tutte quelle persone, improvvisamente, si voltarono verso di lei.

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