Capitolo 9: Lo ricordo troppo bene

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Capitolo 9: Lo ricordo troppo bene


Correndo spaventata, ero lì, lo ricordo troppo bene

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Marinette si svegliò di soprassalto qualche ora dopo continuando a tremare, era in pieno attacco di panico.
Non ne aveva mai vissuto uno, ma ne aveva sentito parlare spesso, ed era abbastanza consapevole del fatto che ne stesse avendo uno in piena regola.
Provò a calmarsi, perché continuare a cedere a quelle emozioni non l'avrebbe portata a niente di buono, ma non c'era nulla che potesse calmare il dolore che sentiva dentro e che si espandeva lentamente in tutto il petto.

"Cosa diavolo ho fatto?" Disse a se stessa piena di ogni consapevolezza riguardo al perché aveva iniziato a sentirsi in quel modo nell'ultimo periodo.

C'erano troppe informazioni nella sua testa e in quel momento il suo corpo stava solo aspettando di ricevere informazioni dal suo cervello che sembrava però essere in uno stato di completo blackout.

"Marinette, cerca di tornare in te" disse Tikki preoccupata vedendola in quello stato.

"Adrien era morto, e io, io l'ho riportato indietro" iniziò a raccontare tra un respiro affannato e l'altro "H-ho combinato un casino"

"Cosa stai dicendo?" Domandò la sua kwami in cerca di ulteriori spiegazioni

"Ho usato il Miraculous del gatto nero e della coccinella, insieme."

"COSA?" disse una Tikki abbastanza sotto shock per credere a quello che aveva appena sentito dire alla sua padrona.

"Ti prego, non adesso"

Non era assolutamente nelle condizioni per subirsi una paternale.
Sapeva di aver cambiato l'equilibrio dell'universo e di essere finita in un mondo in cui lei non aveva mai vissuto.
Era consapevole di aver commesso uno sbaglio ma al momento non sapeva nemmeno cosa doveva fare.

"D-Devo andare da Adrien!" Disse prendendo la sua borsa e uscendo barcollante di casa.

"Marinette!!" Provò a fermarla preoccupata la sua kwami.

Quando quella ragazza si metteva in testa qualcosa era difficile farle cambiare idea, e poi, quella Marinette era la più testarda e la più determinata delle ragazze presenti sulla faccia dell'intero pianeta.

Avrebbe potuto prendere la macchina, ma non era assolutamente nelle condizioni per poter guidare, doveva raggiungere villa Agreste a piedi.
Ogni passo corrispondeva ad uno sforzo, camminò per una decina di minuti non riuscendo a trattenere le lacrime per tutto quello che stava rivivendo.
Quell'ombrello, era stato il colpo di grazia per la sua mente, quei ricordi erano latenti dentro di lei, li aveva sempre avuti senza mai averne consapevolezza, e dopo aver visto Adrien tenere in mano quell'ombrello sotto alla pioggia battente erano tornati e l'avevano colpita come un boomerang.

Si presentò al citofono di Adrien con le lacrime che ormai le rigavano il volto.
Non doveva essere un bello spettacolo, ma Adrien era vivo e quella al momento era l'unica cosa che contava, sembrava una di quelle ragazza che aveva perso la testa, e probabilmente era così: aveva perso il senno nell'esatto momento in cui aveva visto Chat Noir morirle davanti agli occhi, scoprire che lui fosse poi Adrien le aveva solo dato il colpo di grazia definitivo.
E aveva usato i Miraculous per se stessa.
Aveva calpestato ogni suo ideale e si era messa al livello di Papillon.

"S-sono Marinette" disse rispondendo al citofono, e quasi per inerzia si trascinò all'interno della sontuosa villa del giovane.

Come Adrien la vide in quello stato sbarrò gli occhi e l'afferrò subito per le spalle.
Da parte sua lei, non riusciva a fare altro che un respiro affannato dietro l'altro. La sensazione di non riuscire più a respirare era concreta, aveva come la sensazione di respirare attraverso una piccola cannuccia mentre il petto le veniva trafitto da mille aghi.

Breathe In. Breathe OutDove le storie prendono vita. Scoprilo ora