Capitolo 3: Connessioni

340 27 13
                                    


Capitolo 3: Connessioni



Marinette aprì gli occhi sentendo il suono della sveglia, non aveva nemmeno idea da quanto tempo stesse suonando senza sosta.

"Marinetteeee!"urlò sua mamma affacciandosi sulla scala che portava alla sua stanza "La sveglia suona da 20 minuti!Alzati!!" Continuò

Mise la mano su quell'aggeggio infernale, in modo da poterlo spegnere e si coprì la faccia col cuscino.

Per la prima volta in tanti anni ebbe come l'impressione di aver dormito per troppe ore,  non accadeva spesso perchè con tutte le cose che faceva, poteva considerare una vittoria arrivare alle quattro ore di sonno consecutive, ma nonostante avesse quell'impressione proprio non riusciva ancora a connettersi al mondo e a mettere insieme una frase di senso compiuto. Si sentiva completamente stordita.

"Marinette svegliati" disse un esserino rosso che volava sopra alla sua testa.

"S-sei Tikki?" Si chiese confusa.

Non sapeva chi fosse, eppure sapeva il suo nome.
Cos'era: Magia? Stregoneria?

"Devo preoccuparmi?" Rispose il kwami guardandola di traverso "È come se ti chiedessi se tu sei Ladybug"

Annuì. Perplessa.
Ladybug: li per li non le diceva nulla quella parola, eppure le provocava una sensazione familiare.
Dentro di lei era come se la sua anima non ne sapesse nulla di quella storia, eppure sentiva che il suo corpo e la sua mente sapevano esattamente cosa dire o fare difronte a cose che le sembravano essere sconosciute.
Scosse la testa come per riprendersi, ripetendosi mentalmente che aveva solo dormito troppo quella notte ed era per quella ragione che si sentiva più rintronata del solito.

"Credo di aver dormito troppo" sbuffò alzandosi dal letto mentre dava un'occhiata alla sua stanza.

Si sforzò ma non era così che la ricordava, aveva come la certezza che fosse diversa da come la ricordava, eppure non era possibile, lei era semplicemente andata a dormire e camera sua era sempre stata quella. 

Trascinandosi in quel vortice di stranezza mattutina si avviò poi verso il bagno e si guardò nello specchio che capeggiava sopra al lavandino. Si diede un piccolo schiaffetto sul viso, come per riprendersi dal casino cosmico regnava nella sua testa, forse non era il sonno a farla sentire così, forse qualcuno l'aveva fatta bere la sera e quindi portava con se i postumi di una sbornia apocalittica, poteva sicuramente essere una soluzione a quello strano malessere che provava  perché davvero non le era mai capitato di sentirsi così Marinette nel corpo di una Marinette che assolutamente non le era familiare.

Eppure c'era poco da girarci intorno: quella era lei e quella era casa sua 
Si passò una mano ai lati del corpo, facendola scorrere lentamente, anche il suo corpo era diverso, non ricordava di avere delle forme così toniche e perfette, non ricordava di essere una donna così bella nel suo essere poco più che una bambina.

"Tikki cos'ho fatto ieri sera?" Chiese al piccolo kwami rosso che stava proprio accanto a lei, magari avrebbe potuto aiutarla a ricordare qualcosa.

"Eri sulle tracce di Chat Noir, ma non abbiamo trovato nessun indizio, poi sei tornata a casa a studiare."

Chat Noir era un nemico di Ladybug. Il sindaco di Parigi le aveva detto che Chat Noir era solito creare problemi in città. Quindi oltre al compito di riportare la pace in città, il compito di quella Ladybug era quello di riprendere il Miraculous di Chat Noir.

"Solo?"

"Marinette, hai sbattuto la testa?"

Si sentiva strana, alternava momenti in cui sentiva di sapere tutto e momenti in cui si sentiva un pesce fuor d'acqua. Più chiedeva e più veniva sommersa da informazioni sconosciute o strane, non avrebbe cavato un ragno dal buco continuando su quella linea, quindi si autoimpose di non fare più altre domande. Marinette era conosciuta per il suo essere estremamente maldestra, lo sapeva bene di essere una specie di disastro ambulante quando si metteva d'impegno, quindi poteva essere plausibile il fatto che avesse sbattuto la testa così forte da avere una sorta di amnesia temporanea.

Breathe In. Breathe OutDove le storie prendono vita. Scoprilo ora