Capitolo 16: Anche nei giorni più bui, tu mi ami di più

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Adrien in quei giorni si era sentito confuso oltre ogni limite, aveva avuto la sensazione di essersi perso dentro una situazione che non gli apparteneva, pensò più volte al fatto che la sua vita aveva fatto schifo da qualsiasi angolazione, pensò anche che avrebbe dovuto odiare Marinette per quello che aveva combinato, eppure nonostante la rabbia che aveva sentito ribollire dentro, non era nemmeno stato in grado di allontanarla.
Dunque, si era chiuso in un silenzio in grado di ferire Marinette più di qualsiasi altra cosa.

"Per quanto ti stia odiando in questo momento, non andartene"


Quando aveva giurato a se stesso di non legarsi più a nessuno, principalmente lo aveva fatto per questa ragione, perché presto o tardi, sapeva che qualcosa sarebbe andato storto, si chiamava Adrien Agreste anche per questo.
Attualmente non era nella condizione di poter rimuginare sulle scelte che aveva preso, non ne sarebbe uscito neanche rimuginandoci su per il resto della sua vita, e poi, dentro du lui sapeva bene che anche se avesse avuto la possibilità di tornare indietro, quelle scelte che l'avevano portato in quel punto, lui le avrebbe semplicemente replicate.
Amava così tanto Marinette, nonostante gli avesse sbattuto in faccia una realtà che non conosceva e della quale avrebbe preferito rimanere all'oscuro, non tanto per la scoperta scioccante in se, ma tanto per il fatto che per l'ennesima volta nella sua vita si era ritrovato a fare i conti con qualcosa molto più grande di lui.

"Adrien, parlami" lo supplicò Marinette difronte all'ennesimo silenzio di Adrien nei suoi confronti.

La situazione era insostenibile ormai.
Andavano avanti così da giorni e non c'era nulla che facesse pensare che quella situazione si sarebbe risolta presto, ma per quanto lui la stesse odiando in quel momento era comunque totalmente incapace di allontanarla da lui. Avrebbe dovuto lasciarla, farla tornare a casa e cercare di vivere come aveva fatto prima di incontrarla, ma non ci riusciva e non per paura di vivere nella solitudine, visto che era sempre stato piuttosto bravo a sopravvivere ad essa, tanto perché non era in grado di immaginare una vita in cui non ci fosse Marinette Dupain-Cheng al suo fianco.

Marinette, si era ritrovata nella stessa condizione, non riusciva a pensare ad altro che al fatto che sarebbe dovuta scappare via e dimenticare per sempre Adrien e tutta la sofferenza che indirettamente o non aveva portato sul suo cammino;
Ma per quanto lui non riusciva ad allontanarla, lei non riusciva ad andarsene.
Non così. Non in quel modo. Con tutti gli errori che aveva fatto, non chiedeva di avere un lieto fine, sarebbe stato utopico come desiderio, ma avrebbe sicuramente voluto un Adrien senza rancore, per quanto difficile potesse essere non portargliene in quella situazione.

"Non credi di aver già parlato abbastanza?" Gli urlò contro, riferendosi palesemente alle parole del suo desiderio.

Era sicuro di ferirla così facendo, eppure sentendosi al limite non riusciva a fare altro che straziarla di continuo, come se scalfire lei, di riflesso avesse fatto stare bene lui.
Non funzionava così e il ragazzo lo sapeva bene.

Se pensava all'Adrien del passato si vedeva in un mondo pieno di bugie, tradito persino da suo padre, mentre se pensava a se stesso in quella realtà, si vedeva semplicemente solo e addolorato.
La vita non aveva mai spezzato una lancia in favore di Adrien e probabilmente questa volta la colpa era di Marinette che aveva espresso quel desiderio;
Per quanto non volesse, non poteva fare a meno di chiedersi cosa ne sarebbe stato della sua famiglia in quello spazio-tempo se lei non avesse interferito.

Da parte sua invece, Marinette non poteva che essere a pezzi, sembrava essere diventata quel genere di persona che non riusciva a combinarne una giusta nemmeno se lo avesse voluto, eppure prima di sbagliare così tanto in passato era riuscita a fare cose grandiose, doveva solo ritrovare la giusta combinazione all'interno della sua mente che le permettesse di andare avanti.

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