Capitolo 5: Niente di buono incomincia su un'auto in fuga

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Capitolo 5: Niente di buono incomincia su un'auto in fuga





Com'è che iniziava quella canzone che le rimbombava nella testa?
Diceva: No, niente di buono comincia su un'auto in fuga
E in quel momento nulla era più vero di quell'affermazione.

"...scendi Marinette!"

"No"

Il suo sesto senso raramente sbagliava e sentiva che se fosse andata via in quel momento, avrebbe corso il rischio di non vedere più il ragazzo dagli occhi verdi che sedeva al volante affianco a lei.

Il mondo di Adrien sicuramente non le apparteneva, ma oltre all'attrazione fisica che poteva provare per lui, sentiva che sotto c'era qualcosa di più.
Non conosceva Adrien Agreste, non aveva mai avuto bisogno di lui fino a quando non lo aveva visto in quel pub.
Quando lo aveva visto il mondo si era spento e un riflettore si era acceso sulla sua figura e da quel giorno non aveva fatto altro che pensare a lui, in più aveva come la sensazione che il ricordo di Adrien Agreste nella sua testa ci fosse da molto tempo prima.
Non era possibile una cosa del genere, i fatti parlavano chiaro: era rimasta folgorata da lui in quel locale e da quel giorno lo aveva visto due volte, quella compresa, eppure sentiva che non lo voleva perdere, per niente al mondo.

Era sotto il suo incantesimo e non voleva uscirne.

Non era in grado di esprimere a parole ciò che sentiva e non esisteva nemmeno una spiegazione logica a tutto quello che stava provando, non riusciva a spiegare quale strano meccanismo si fosse attivato dentro di lei, forse le piaceva soffrire per poi essere raschiata dal fondo del burrone nel quale decideva accuratamente di precipitare.
Da bambina aveva sempre avuto un'idea fiabesca dell'amore, storie d'amore dallo sfondo color pastello e castelli incantati in cui vivere felicemente, ma poi crescendo aveva capito che la vita non era una fiaba e che lei non era affatto una principessa, in amore si soffriva sempre per un motivo o per l'altro, perché l'amore era un gioco spietato, e l'idea dell'amore questa volta la stava portando a prendere delle pessime decisioni per se stessa, ma Marinette aveva bisogno di scoprire cos'era quella sensazione che la legava a Adrien, percepiva un legame, una sorta di filo rosso che la collegava in maniera indissolubile a lui e non si sarebbe fermata fino a quando non avrebbe ottenuto una risposta esaustiva.

Sentì la testa sull'orlo di esploderle per tutti quei pensieri che stava avendo, fino a quando la voce di lui non la riportò vigile e attenta su quello che stava succedendo: "Scendi"

"Buttami fuori tu, se proprio ci tieni"

Era cocciuta e lo era sempre stata, quando si metteva in testa una cosa nessuno aveva il potere di farle cambiare idea, ed era quindi una certezza il fatto che lei da quella macchina non sarebbe mai scesa di sua spontanea volontà, sarebbe scesa solo se Adrien avesse iniziato a spingerla fuori con la forza.

"Sei davvero incredibile!" Sbottò il ragazzo esasperato facendo roteare le mani sul volante per poi inchiodare improvvisamente.

"Non sarebbe meglio chiamare la polizia?" Provò a suggerire Marinette.

"Certo, come no" replicò ironico lui

"Quindi cosa hai intenzione di fare?"

Aveva come l'impressione di essersi sempre rivolta a lui in quel modo, in chissà quale occasione poi, visto che quella era la vera e prima volta che parlavano senza avere nessun altro intorno.

"Gareggiare, ovvio" disse per poi ripartire, arrivando alla conclusione che Marinette non sarebbe mai scesa da quella macchina e per quanto se ne dicessero su di lui, mai l'avrebbe spinta fuori dalla portiera.

Adrien la stava riaccompagnando a casa, dopo averla salvata dal confronto con Luka, si stava godendo quel viaggio adrenalinico quando improvvisamente la situazione intorno a loro si era fatta decisamente strana.
Una macchina rossa li aveva affiancati e Adrien si era improvvisamente irrigidito, era bastato uno sguardo tra Adrien e il ragazzo che stava all'interno dell'altra auto e il motore della sua macchina aveva incominciato a ruggire, letteralmente.
Una gara secca, fino a Place De La Republique.
Il suo pensiero volò rapidamente ad Alya e a quello che le aveva detto quel pomeriggio.
Che potesse davvero essere Adrien colui a cui stava dando la caccia come Ladybug?
C'entrava davvero qualcosa con Chat Noir? Non poteva essere e soprattutto non voleva crederci.
E anche se così fosse stato, le sarebbe davvero importato di consegnare il ragazzo a quella Ladybug che non sentiva nemmeno come parte di lei? Probabilmente no, e non era pazza, ma più passavano i giorni e più aveva l'impressione di avere i ricordi di due persone distinte.
Una parte di lei non si fidava di Chat Noir, mentre l'altra parte sarebbe andata ovunque insieme a lui, ad occhi chiusi.

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