Qualche spiegazione

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Probabilmente vi aspettavate una nuova parte, ma questo spazio è solo per dare due risposte.

1) No, le Sas Tales non sono finite, non finiscono così. Come già scritto nell'ultima parte, siamo arrivati a malapena un terzo della storia, e le linee guida della trama futura sono in un documento non pubblicato.

2) Sì, le continuerò, niente paura. Probabilmente le riprenderò in mano, in futuro.

3) Perchè si sono interrotte? Purtroppo, dopo aver partecipato al concorso "Le Città di Berto", mi sono reso conto di due fattori che hanno influenzato la mia volontà di scrittura... quali, mi chiederete?

Il primo fattore è la mancanza di ispirazione, dovuto al fatto che le persone da cui prendevo spunto per i personaggi, ahimè, non le vedo da molto tempo. Non penso sia colpa di nessuno, ma questa è un'altra questione.

Il secondo fattore è dovuto ad un mio ragionamento, maturato al seguito del Climate Strike di venerdì 15 marzo... il mondo della nostra immaginazione, che noi creiamo con i nostri sogni e i nostri scritti, proviene appunto da noi persone vere, che viviamo nel mondo reale.

Il mondo fantastico e il mondo reale sono legati indissolubilmente. Senza il primo, il secondo farebbe schifo; senza il secondo, il primo cesserebbe di esistere. Fila come logica, no? 

Ora ascoltate.

Secondo i rapporti del Pannello Internazionale per il Controllo dei Cambiamenti climatici, alla vita sulla Terra per come la conosciamo sono rimasti ben pochi anni di esistenza. Alla fine di questo secolo, per la precisione, la situazione diverrà insostenibile per la vita umana. Io avrò 99 anni, mio figlio sarà intorno ai 65, mio nipote 31. E forse lui avrà già un figlio piccolo, chissà.

Questo se le catastrofi climatiche, com'è verosimile, non avranno già spezzato la sequenza. Sì, è di questo che stiamo parlando. Desertificazione, alluvioni, uragani, come quelli che già ora vediamo crescere nel mondo.

Sì, è difficile crederci, sembra uno scherzo... ma i Pannelli Internazionali non sono fatti per fare scherzi, e neppure per sbagliarsi. In effetti, se rapporti da ogni parte del mondo confermano la stessa triste tesi, c'è poco da scherzare.

Il nostro mondo finirà e noi lo vedremo crollare. Il nostro mondo fantastico si spegnerà poco a poco, a mano a mano che i libri bruciano, i circuiti s'inzuppano, le vite cessano. Gli eroi, i personaggi saranno cancellati, come chi li ha creati.

Ma abbiamo una via di scampo.

C'è ancora un modo di interrompere questo processo di degenerazione del clima. La raffica di emissioni di gas serra che lo causa deve, e può, essere interrotto. Il problema è che bisogna farlo in fretta. 

Secondo la stragrande maggioranza della Comunità Scientifica, dovrebbe essere sufficiente dimezzare le emissioni per il 2030, e azzerarle per il 2050, così da evitare la distruzione del permafrost. Un'impresa possibile già con gli strumenti che possediamo, più facile se nel cammino se ne inventeranno di migliori.

Scienziati, tecnici ed economisti sono al lavoro per trovare metodi percorribili. Il problema è che per applicarli, i metodi, serve l'appoggio dei potenti e della popolazione, nel presente schiavi del nazionalismo, della logica del lavoro e del profitto a tutti i costi. 

Bisogna dargli una svegliata, e non basta il buon esempio. Bisogna diffondere la consapevolezza, la voglia di cambiare e... il panico. Perchè non abbiamo un altro pianeta su cui rifugiarci.

Ecco perché sono diventato un militante di FridaysForFuture, il movimento giovanile globale ispirato da Greta Thunberg e in rapida crescita, sia come numero che come influenza.

Ci sono gruppi di giovani attivisti FFF in quasi tutti i capoluoghi di provincia d'Italia, e con la stessa proporzione negli altri Paesi.

Io scrivo ancora, ma per un giornalino che diffonde la novella della "lotta climatica" nella mia scuola. Poi distribuisco volantini, mi coordino con gli altri Climate Strikers per attuare iniziative e manifestazioni, mi informo, faccio ciò che riesco per diminuire pure il mio impatto ambientale.

Quando mi chiedo se ne valga la pena, penso a me, a tutte le persone che conosco, a chi ci seguirà. E anche a tutti i vari personaggi miei o altrui. Sì, vale la pena lottare.

THERE IS NOT A PLAN(ET) B !!!

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