La luce si fece sempre più intensa fino a circondare il corpo di Riyen, che iniziò a volare con ali piumante di nero; che fuoriuscivano da un elegante tunica anch'essa nera con una cintura che ritraeva foglie d'argento.
Riyen si innalzò fino a vedere tutta la valle, senza accorgersene stava volando in direzione di casa sua, visto che inconsciamente stava pensando ad un luogo sicuro; per lui quello.
Nel mentre Riyen si metteva in salvo, Reynor si curò la ferita grazie ai suoi poteri e iracondo, decise di "chiedere" aiuto; per fermare Riyen.
Il suo pensiero si fissò su una persona, il sacerdote skij, poteva senz'altro aiutarlo.
Reynor iniziò a camminare e nel giro di qualche decina di minuti arrivò davanti al tempio, che troneggiava fiero nella piazza del paese.
Il tempio, l'unico del villaggio si ergeva fiero su di un podio di qualche metro, con un enorme gradinata che portava ad una grande porta di ferro, arrugginito dal tempo, decorata con fantasie fitomorfe che attorniavano il chiavistello.
La porta era attorniata da due colonne lisce e non troppo lavorate, con capitello e base quasi assenti. Sui muri laterali della facciata c'erano due grandi vetrate coloratissime, che arrivavano quasi fino all'architrave di marmo, sopra il quale sorgeva un enorme cupola di piombo grigio.
Reynor bussò, nessuno rispose; allora intimò di aprirgli, sennò avrebbe buttato giù la porta senza pensarci due volte.
Si sentì una voce dall'interno che diceva:" Arrivo, arrivo".
La porta si aprì e dal tempio uscì un vecchio con una lunga tunica verde con decorazioni floreali dorate; in testa portava un copricapo velato che gli faceva da strascico, anch'esso molto decorato.
Si portava avanti con il suo grande bastone di legno, con incastonata in cima una grande giada.
Con del timore nella voce disse:" Salve, cosa vuole?".
Reynor rispose:" Sono qui, Skij, per chiederti aiuto; devo fermare Riyen".
Skij si oppose, e Reynor lo bloccò e gli chiese se volesse guarire dalla sua malattia alle gambe, che lentamente lo deteriorava; o se volesse morire all'istante.
Skij a malincuore accettò, e si fece spiegare cosa doveva fare.
Mentre il sacerdote e Reynor discutevano sulvpiano d'azione, Riyen era arrivato a casa, e si era nascosto in cantina, luogo proibito in cui lui non poteva entrare.
All'interno della cantina, accese una candela e iniziò a guardarsi attorno.
Il suo sguardo si fermò su una vecchia e piccola scrivania, sopra la quale c'era un libro rilegato a mano, pulì dalla polvere la sua copertina, e lesse il titolo: CRONACHE DI ALEISK.
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L'ANGELO DELLA MORTE
DobrodružnéRiyen, un ragazzo apparentemente normale si scopre immerso in un mondo totalmente diverso dal suo.