11. Hold on tight.

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Dopo aver salutato mio padre uscì dal coffee shop. Adesso avevo più o meno le idee chiare sulla mia vita.

Avevo pochi mesi quando sono stata adottata.

Magari Marie non poteva tenermi e quindi ha deciso di lasciarmi in un orfanotrofio nella speranza che qualcuno mi adottasse.

Adesso però mi sorgono altri dubbi se mia madre adottiva e mio padre adottivo non potevano avere figli, anche mia sorella Eveline era stata adottata?

Scossi il capo e tornai alla realtà, Louise era incinta di Eveline. Ricordo perfettamente, io stessa toccavo la pancia di mia madre mentre le cresceva una nuova vita.

La situazione non mi era del tutto chiara, avevo deciso dovevo parlare con Marie. Mia madre.

Senza rendermene conto andai a sbattere contro qualcuno e indietreggiai. 

'Scusami.' Mormorai e alzai gli occhi per vedere chi fosse.

'Tranquilla Brooke, lo sappiamo che sei pensierosa.' Ridacchiò, era Scott e dietro di lui c'era Katy.

'Eh già.' Sorrisi. 'Dove andate di bello?' Chiesi.

'Stiamo andando a prendere Justin e Marie. Vieni con noi?' Domandò Katy.

Sussultai, non avevo intenzione di stare in una macchina seduta vicino a Justin e Marie. Ma con un cenno del capo accettai e vidi Katy sorridermi.

Arrivammo davanti alla macchina di Scott e dopo aver tolto le sicure, salimmo in macchina.

Scott al posto del guidatore, Katy al posto del passeggero e io nei sedili posteriori.

Il viaggio durò mezz'ora in completo silenzio, nessuno disse nulla.

Eravamo su una stradina di campagna e improvvisamente Scott sterzò a destra entrando in un sentiero. Quando fermò la macchina mi resi conto che eravamo nella foresta, di fronte alla casa dove mi portò Justin.

Katy aprì la portiera e scese dall'auto seguita da me e Scott.

'Brooke.' Mi chiamò Katy.

'Si?'

'Potresti chiamare Justin?' Domandò. 'A noi non risponde.'

Io annuì e presi il mio cellulare, composi il numero di Justin e portai il cellulare all'orecchio.
Dopo tre squilli sentì la voce di Justin.

'Ehi.' Sussurrò e potei immaginare stesse sorridendo.

'Ehi. Dove sei?' Domandai.

'Sono quasi da te.'

'Come fai a sapere che sono qui?' Chiesi scioccata.

'Sono pur sempre un vampiro, piccola.' Mormorò qualcuno alle mie spalle.

Mi voltai e lui era lì, in tutta la sua bellezza.

'Ciao.' Sorrisi e allacciai le mie braccia al suo collo.

'Ciao piccola.' Lui sorrise e circondò i miei fianchi con le sue braccia. 'Mi sei mancata.' Mormorò sul mio collo e lasciò un bacio umido.

Sentimmo qualcuno tossire e ci voltammo contemporaneamente, era Marie ed era dietro di noi.

Guardava Justin in cagnesco e non potei fare altro che arrossire e accennare un leggero sorriso.

Lei se ne accorse e mi sorrise.
Stavo iniziando a capire che ormai la mia vita non era più quella di prima e per questo era il momento di affrontare tutte le situazioni che mi si presentavano davanti.

'Tutto bene?' Domandò Justin.

Io annuì. 'Ti devo parlare.' Mormorai e lui annuì.

'Di cosa?' Domandò.

Mi avvicinai al suo orecchio. 'Di mio padre.' Sussurai.

Lui sorrise e si voltò, lo guardai con aria interrogativa.

'Salta su.' Disse indicando le sue spalle.

'Perché?' Chiesi.

'Dai, salta su.' Mormorò e così feci.

Allacciai le mie braccia al suo collo e le mie gambe al suo bacino.

'A dopo ragazzi.' Mormorò Justin salutando gli altri.

Accennai un sorriso e Justin iniziò a correre.

'Sei pronta piccola?' Domandò.

'Per cosa?'

'Adesso vedrai.' Disse aumentando la velocità. 'Tieniti forte.' Mormorò e con una spinta si alzò da terra.

Capivo che era un vampiro ma non pensavo avesse questi poteri.

'Hai paura? Domandò Justin.

Scossi il capo ma poi mi resi conto che non poteva vedermi. 'No.' Mormorai.

'Siamo quasi arrivati.' Mormorò.

'Dove?'

'In un posto speciale, che voglio condividere con te.'

Sorrisi e senza rendermene conto arrossì ma fui sollevata dal fatto che nessuno potesse vedere le mie guance in fiamme, nemmeno Justin.

My Vampire.| Justin BieberDove le storie prendono vita. Scoprilo ora