Gifts Under The Tree.

24 - Hold me now.

Jonathan appena entrato nella loro camera avvertì un dolce profumo, la porta socchiusa da dove fuoriuscivano sensuali note di jazz e tutto quel caldo vapore lo invogliarono ad entrare nella stanza. Incuriosito si avvicinò alla porta e lo spettacolo che vide gli fece mancare qualche battito e si appoggiò allo stipite della porta, rimanendo in contemplazione di quella ninfa immersa nella vasca.
Era bella la sua regina di ghiaccio, con i capelli legati in uno chignon scomposto, gli occhi azzurri che sembravano ancora più brillanti sotto la luce delle candele e l'acqua che coccolava il suo corpo in una calda carezza.

Daphne, immersa tra le bolle di sapone e un dolce profumo di cioccolato, osservava rapita lo scendere lento dei fiocchi di neve; le era sempre piaciuto rilassarsi con un bagno caldo leggendo un buon libro e bevendo un calice del suo vino preferito. Quella volta, però, la sua testa non riusciva a godersi quelle coccole serali, era la quinta volta che rileggeva la stessa frase, il vino non aveva lo stesso sapore e i sali non la rilassavano come avrebbero dovuto. I suoi pensieri erano rivolti a quell'uragano che stava sconvolgendo lei e la sua vita in così poco tempo, si era sentita capita per la prima volta e tra quelle braccia aveva ritrovato la sicurezza tanto ricercata.
Un leggero spiffero la fece rabbrividire e immediatamente girò il volto verso la porta, scontrandosi con quegli occhi azzurri che aveva capito, ormai, di non riuscire a farne a meno. Non c'era imbarazzo tra di loro, l'attrazione che provavano era troppo forte per disperdersi nell'aria si volevano dalla prima volta in cui i loro sguardi si erano incrociati dalla balconata al concerto di Allison.

La bionda gli stava sorridendo maliziosa e lo invitava ad entrare nella vasca con sé. Jon si passò lentamente la lingua sul labbro inferiore, percorrendo con occhi febbricitanti il corpo della sua ninfa, mentre con le mani sfilava la cintura dai passanti e sbottonava il bottone dei jeans tirando giù la zip. Il cuore di Daphne batteva furioso nel godersi quello spettacolino privato, anche da vestito si notava il suo fisico possente, ma averlo a pochi metri da lei le infiammò il basso ventre. La canotta e i boxer volarono velocemente alle spalle del biondo rivelando un corpo forgiato da allenamenti estenuanti e al limite dell'estremo. I muscoli tesi, l'addome cesellato e quella V così in mostra la fecero sospirare di desiderio e risvegliarono pensieri dannatamente peccaminosi che solo Jonathan Good poteva fomentare.
Il lunatico dal canto suo, non si perdeva nessuna delle mille espressioni che si dipingevano sul volto della sua donna, gli occhi vagavano famelici osservando ogni più piccolo dettaglio, gonfiando il suo ego da seduttore.

«Sei diventata rossa, mia ninfa, non mi dire che ti imbarazzi a vedermi nudo!» la prese in giro, sedendosi sul bordo e accarezzandole la nuca dolcemente.

«Non ti montare la testa, Good. Ho visto di meglio... Che aspetti ad entrare? L'acqua è bollente.» si avvicinò di più, godendosi le sue carezze, e Jon si caló a baciarla appassionatamente, mordicchiandole le labbra morbide e piene, prima di entrare in acqua e poggiarla al suo petto.

«Ancora vino? Ma non ti stanchi mai di questa roba?» si allungò verso il calice, ma venne fermato dalla sua mano delicata, così piccola in confronto alla sua.

«Ah-ah. Non è un vino qualsiasi, ma è un bianco italiano, l'ho trovato nella cantina dei nonni di Ally. Questo è speciale, va' assaggiato assolutamente in questo modo.» prese il calice, lo fece roteare su se stesso in modo che l'aroma salisse in superficie inebriandola e lo gustò sentendo sul palato il suo sapore fruttato.

Jon osservò rapito quei movimenti, poteva essere sexy anche mentre beveva un bicchiere di vino? Mosso dai suoi istinti più reconditi, le prese il bicchiere dalle mani e la baciò assaporando sulla propria lingua il gusto del vino tanto decantato dalla bionda, mentre le mani giocavano a rincorrersi sui loro corpi creando brividi lungo la schiena che li fecero sospirare di desiderio.