32- One touch and I ignite.

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Il rimbombare della musica aumentava sempre di più, ma mai quanto le sue palpitazioni. Quelle sembravano essere più forti di qualsiasi altro suono in quella maledetta casa, si era pentito di aver avuto quella stupida telefonata, di aver acconsentito alla festa e di aver messo piede lì dentro con la consapevolezza di avere lei ed i suoi occhi contro. L'aveva osservata per tutto il tempo, da lontano, come fanno i codardi che strisciano nell'ombra, non aveva avuto il coraggio di afferrarla in quella marea di persone e dimostrare quanto ci tenesse ad essere visto da lei sotto una luce fin troppo diversa dal buio con cui lo considerava la ragazza. Colby se n'era quasi fatto una ragione, ma poi c'erano state le parole di Daphne e quelle di Jon che gli avevano fatto avere una speranza in tutta quella disperata voglia di averla sua. E che cosa poteva dire del suo sguardo? Lily l'aveva guardato, in quel salotto, con il fuoco nelle iridi e le labbra tremanti, colpevoli di chissà quale peccato capitale; probabilmente la gola.

Era stato uno stupido, un completo idiota a provocarla in quel modo solo per il gusto di vedere la gelosia invaderla, perché per tutta la sera aveva appurato quanto facesse schifo essere gelosi di una donna che non poteva ritenere sua, di qualcuno che lo faceva impazzire a tal punto da renderlo esasperato al massimo, e quelle spallate che tirava a chiunque per farsi spazio, nell'invano tentativo di trovarla, erano un chiaro segno della sua furente rabbia. Nella sua testa scorrevano immagini di lei avvinghiata a chissà quale atleta in quella sala, ubriaca com'era nemmeno ci avrebbe pensato a lasciarsi andare e l'uomo parve perdere la ragione a tal punto da non riconoscere nemmeno la figura dell'amico passargli accanto. Joe lo guardò di sbieco.

«Colby? Colby, sembri aver visto un fantasma!» lo richiamò ad alta voce, ma riuscì ad attirare la sua attenzione solo tirandolo per una spalla. «Fratello, stai bene?» gli afferrò il mento per guardarlo meglio, i suoi occhi erano iniettati di sangue.

Quest'ultimo alzó lo sguardo e sbatté le palpebre un paio di volte prima di riconoscerlo del tutto. Possibile che lei gli stesse bruciando la testa ed il cuore fino a quel punto? Lasció andare la presa delle mani, che prontamente si erano strette in due pugni letali, e prese un lungo respiro per rilassarsi quel tanto che bastava per avere una conversazione sensata con Joe.
Il samoano arricciò le sopracciglia a quel cambiamento così repentino e gli riservò un'occhiataccia quando il moro gli sfilò il bicchiere di bourbon dalle mani per berlo fino all'ultima goccia; cattivo segno.

«Hai visto Lily in giro?» una singola domanda che fece capire ogni cosa. «Cristo, giuro che appena la trovo le faccio passare la voglia di scappare ancora!» aggiunse subito dopo, ritrovandosi a guardare in ogni piccolo angolo intorno a loro.

«Non sta andando particolarmente bene la serata, eh?» sorrise appena, in modo quasi amaro, in fondo nemmeno a lui sembrava andare tutto rose e fiori. Lo sguardo di Ally triste e distaccato era una pugnalata al petto che non riusciva a sopportare, non riusciva a capire che cosa affliggesse la ragazza tanto da tenersi in disparte... Lontano da lui e le sue carezze.

«Mi sta facendo perdere la testa, io non so più che cosa fare con lei.» ammise, passandosi frettolosamente una mano tra i lunghi capelli ed il volto esasperato. «Sto impazzendo, questa dannata donna sarà la mia rovina!» dovette respirare a fondo per non perdersi ancora in quei pensieri che ritraevano il soggetto dei suoi pensieri con un uomo che non fosse lui... Oh, stava per perdere il controllo.

L'uomo sorrise appena nel vederlo sprofondare in quelle sensazioni che aveva tenuto lontano per troppo tempo. Aveva sempre visto il suo amico schivare qualsiasi tipo di relazione che potesse definirsi tale dopo la rottura con la donna che gli aveva spezzato il cuore, aveva temuto che la bruciatura fosse stata troppo scottante persino per un uomo forte come lui, ma in quel momento poteva ricredersi e sorridere per l'amore che lui aveva negli occhi. Certo, la piccola Lily lo stava facendo soffrire per bene, ma Joe sapeva benissimo che il suo modo di fare lo stava attirando ancor di più, conducendolo in una trappola mortale dal quale non sarebbe uscito facilmente.

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