Passarono gli anni.
Giornate passate ad arrampicare, a cacciare, a saltare, a correre, a lanciarsi nel sistema a corde, ad allenarsi...
Da quando aveva 8 anni Gwen si era ripromessa che si sarebbe allenata duramente per poter prendere parte alla prova di caccia della tribù per uscire dall'esilio.
Reidar la allenava ogni giorno con costanza e ogni giorno era per lui un granello cadente dalla clessidra che segnava la separazione sua e della figlia.
Erano passati 11 anni.
11 anni erano passati così in fretta.
La sua Gwenny ora aveva 19 anni ed era cambiata nell'aspetto e nel carattere.Ma una cosa era rimasta:
La sua furbizia disarmante.Più cresceva e più gli ricordava la sua adorata Iselin, quindi forse da un punto di vista era meglio separarsi da lei.
Gwen non si era mai fatta allungare i capelli, li tagliava sempre e prontamente fino alle scapole per non avere troppi fastidi.
I suoi occhioni cobalto profondi come l'oscurità erano rimasti gli stessi, così come le sopracciglia folte e il pallore in corpo.
Naturalmente ora era più alta, anche se non troppo, e più allenata.Il giorno della prova era vicino e Gwen non stava più nella pelle.
-Gwenny!-
Il vocione di Reidar risuonó per la freddezza delle grigie rocce della montagna.
Sempre più in vicinanza si sentirono dei passi scalfire nel legno di un qualche cosa nell'alto.
L'uomo uscì dalla porta di casa e vide sua figlia saltare tra delle pedane di legno, poste sugli alberi, che erano state costruite da lui stesso per il suo allenamento.La sua figura snella e quasi ombreosa per la lucentezza dei capelli spiccó tra il verde degli alberi, quasi facendo riflettere la luna di quella calda serata sulla sua pelle pallida.
La ragazza appena lo vidé si gettó sul tronco di un albero e si aggrappó ad esso con la lama del suo fidato coltellino, scendendo man mano grazie ad esso.
Arrivó di fronte al genitore scrollandosi di dosso i residui della corteccia.
-dimmi tutto papà!- disse portandosi le mani sui fianchi.
Reidar sospiró quasi malinconicamente.
-domani è il grande giorno Gwendolyn.. -
disse con un timbro severo e caldo, facendo intendere involontariamente il suo dispiacere.
-e allora?-
Chiese la ragazza con una disinvoltura tale quasi da sorprendere l'uomo.
-allora... Sei pronta?-
Ammise lui quasi imbarazzato per quella domanda, lei alzó un sopracciglio folto e nero con fare interrogatorio.
-Sono 11 anni che ci alleniamo.. Io direi di sì.. -
Spiegó con molta calma facendo spallucce. Fu a quel punto che suo padre sospiró andandosi a sedere su un piccolo tronco dove di solito tagliava la legna.Gwen, confusa dai suoi atteggiamenti, si chinó alla sua altezza.
-c'è.. Qualcosa che non va? -
Chiese leggermente turbata.
Suo padre la fissó dritta negli occhi oscuri che ogni volta lo ributtavano nel passato.
-... Ecco.. Dovremo salutarci Gwenny, tu entrerai nella tribù e non ci vedremo più.. -
Disse guardando in alto, verso la luna pallida come la sua amata figlia.Quest'ultima mugoló disarmata e spalancò gli occhi per la sorpresa.
-e.. Scusa.. Falla anche tu la prova no?-
Chiese quasi con ovvietà incrociando le braccia al petto.
Reidar scosse la testa sospirando ancora, rendendo l'aria di quella conversazione più pesante.
-Chi è già stato nella tribù... Una volta esiliato non può tornarci..-
Spiegó con voce roca, quasi soffocato dai suoi stessi sospiri.
-già stato? E quando?-
Chiese Gwen turbata da quelle rivelazioni improvvise.Si, ci era già stato, quando la sua amata Iselin era ancora viva e vegeta.
Solo che loro erano diversi da quelli della tribù.
In particolare Iselin, avevano qualcosa in più e per un motivo particolare vennero esiliati..motivo che poco dopo vide la morte dell'amore della sua vita che aveva da poco dato alla luce la sua Gwenny.
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|The only one|
AdventureCi troviamo in un futuro post-apocalittico. L'umanità non è più quella di una volta, la nuova generazione di uomini e donne vive in tribù, come si faceva millenni e millenni orsono. Nessuno è consapevole, nessuno sa cosa è successo. l'uomo moderno...