Capitolo 27

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Camille

Mi svegliai bruscamente con la luce del sole che entrava dalla finestra  e un grido femminile che mi era giunta alle orecchie. Aprii gli occhi e vidi che si trattava di Carla che stava in piedi con i suoi occhi verdi nei miei occhi.

-Era necessario svegliarmi in questo modo?-gli chiesi

-Voglio delle spiegazioni e subito!

La guardai e poi girai la mia testa per guardare Paulo che dormiva pacificamente al mio lato, facendomi sorridere come un idiota nel pensare alla sera precedente.

"Deve avere il sonno pesante se non si é svegliato con l'urlo di Carla."

-Vieni, andiamo in cucina che ti spiego. Non voglio svegliarlo.-dissi a voce bassa.

Andammo verso la cucina a passo svelto. Carla prese una bottiglia di acqua naturale e versa in due bicchieri.

-Ora voglio sapere che é successo e perché quel biondo sta ancora dormendo nel tuo letto.

-Ieri notte quando sono andata al bar ho incontrato Lucas.

-Di nuovo quello?

-Voleva servirmi da bere e ovviamente ho rifiutato, Dio solo può sapere che ci poteva mettere dentro. Allora mi ha preso con forza e portato via con lui in un vincolo e ha preso ad aggredirmi. Per fortuna Paulo ci ha seguiti ed é intervenuto e chiamato la polizia.

-Oh mio Dio. Stai bene? Ti fa male qualcosa?-chiese Carla ansiosa.

-Sto bene. Paulo si é preso cura di me e mi ha messo a letto. E... Io gli ho chiesto di rimanere con me.

Pochi minuti dopo arrivò Paulo.

-Buongiorno ragazze.-ci saluttò

-Buongiorno.-salutammo insieme

-Mi dispiace che mi hai visto prima che mi svegliassi Carla.-disse alla mia amica un pò imbarazzato.

-Non é un dramma, Paulo.-disse Carla facendogli l'occhiolino.-Vi lascio da soli. Devo andare.

Dopo che Carla se andò, servii qualcosa da bere a Paulo mentre lui si accomodava sul divano in soggiorno. Parlammo di quello che era successo al bar fino all'Argentina, anche quello che era successo la mattina.

-Ehi, Cam. Non voglio interrompere il nostro contatto visivo, ma domani é il nostro ultimo giorno qui e mi piacerebbe che facessimo qualcosa insieme. Che ne dici?

Le sue parole erano tutto ciò che stavo aspettando di sentire.

-Certo.-risposi sorridendo.-Cosa vuoi fare?

-Questo sarà una sorpresa.-disse dandomi un bacio sulle labbra.-Ora me ne vado.

-Non é giusto che mi fai sempre questo.-dissi facendo il broncio e lui mi morse il labbro inferiore.

-Tranquilla, ti piacerà. Vieni, accompagnami alla porta.

Lo accompagnai alla porta. Mi prese per i fianchi stringendomi più vicino a lui, e io portai le braccia intorno alle sue spalle.

-Sono molto ansiosa nel sapere che faremo domani.-dissi come una bambina

-Ti piacerà.-mi rispose con un altro bacio.-Ci vediamo domani, bionda.

-Ciao, mi cielo.

Azul Cielo [Paulo Londra]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora