Valntìn, Mauro e Marcos uscirono subito in silenzio chiudendo la porta.
-Devi uscire.-ordinò Agustìn.-No te ne puoi stare qui.
-Non uscirò, é la mia ultima parola.-dissi prendendo in mano il telecomando.
Sbuffando ancora, Agustìn me lo prese di mano e spense la televisione.
-Ascoltami bene, Paulo. Stai sbagliando tutto.-mi disse arrabbiato.-Quello che stai sentendo, con tutto rispetto a Camille sta male.
-Ora mi vuoi dire quello che ho già visto?-dissi ironico
-Non sai quello che é successo!-gridò.-Lo stupido del ex fidanzato di Camille ti stava ingannando nel momento in cui lo hai visto. Disse quello per far credere che andava tutto bene e non era così.
-Che idiozie stai decendo?
-Il ex fidanzato la stava colpendo così forte che l'avrebbe uccisa.
-Mi ha già raccontato che il suo ex era violento e per questo che lo ha lasciato.
Il suo sguardo si faceva irritato sempre più.
-Ma non capisci?-disse con furia.-Il giorno che sei andato da lui e li hai visti, l'idiota la stava picchiando di nuovo. Quando tu sei arrivato e li hai visti, se ha cambiato atteggiamento per farti credere che lo voleva lei.
-Come sai tutto questo?
-Ti ho visto arrabbiato, ti stavo cercando perché avevi dimenticato il cellulare, ho pensato che l'appuntamento era andato a monte ma poi ho sentito gridare e sono corso verso il loro appartamento, e ho visto Camille a terra questo tipo che la colpiva.-mi disse serio.-Lo aiutata, colpendo a mia volta quella feccia. Lo aiutata e lei mi ha spiegato tutto. Mi ha chiesto di spiegarlo anche a te, ma tu non mi hai fatto parlare.
-Cosa?-chiesi stordito dal tutto.
-Quello che hai sentito, Paulo. Ti sei comportato come uno stupido non permettendo nè a lei nè a me di spiegarti quello che era successo. Io capisco per quello che hai passato in Argentina, ma credo che tu debba mettere da parte il tuo egoismo e chiedere scusa a Camille.
Ricapitolai tutto, analizzai quello che mi aveva raccontato Agustìn e al fine capii che ero un perfetto imbecille. Per tutto. Mi alzai subito e mi vestii per uscire.
-Che fai?-mi chiese Agustìn.
-Ho una relazione da ricomporre,
In pochi minuti uscimmo tutti e quattro e ci dirigemmo verso il bar dove avevamo appuntamento con le ragazze. Una volta arrivati le trovammo già sedute vicino alla finestra.
-Ciao, bellissime.-salutà Valentìm
-Ciao ragazzi.-salutarono all'unisono
Ci sedemmo con loro e ordinammo da bere. Camille sembrava più bella che mai, e anche se aveva cercato di coprire i lividi sul viso con il trucco, non ci era riuscita. Nel vedere che la stavo guardando il suo sguardo diventò freddo e mi ignorò completamente.
Camille
Sapevo che avrei visto Paulo, ma mi proposi di ignorarlo e evitarlo per tutta la sera dato che non mi aveva permesso di spiegare quello che era successo. Mentre parliamo tutti, lui cercava il mio sguardo, ma io lo evitavo. Sapevo che era infantile, ma se lo meritava.
-Andiamo a ballare.-propose Mauro.
-Certo!-risposero le ragazze
-Vado al bar per prendere qualcosa da bere.-avvertii-E vengo subito da voi.
Tutti si alzarono e andarono in pista. Notai che Paulo voleva seguirmi, ma Agustìn lo fermò e lo ringraziai mentalmente. Non volevo che facesse come i cagnolini. Arrivata al bar ordinai una vodka forte al brman.
-Ciao, bellezza. Ci vediamo di nuovo.
-Di nuovo tu.-dissi seccata.
-Sei bellissima questa sera. Che casualità incontrarci in questo posto.-mi guardò dalla testa ai piedi.
-Che fai qui, Lucas?
-Mi guadagno da vivere servendo da bere. Vuoi uno?-mi fece l'occhiolino.
-Da te non voglio nulla.- mi giro per andarmene ma lui mi afferrò con violenza il braccio.-Lasciami o grido.
-E chi con la musica a questo volume?-rise cinico.-Vieni ti porto in un posto che ti piacerà.
-Che qualcuno mi aiuti!-gridai mentre Lucas mi prendeva come un sacco di patate.
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Azul Cielo [Paulo Londra]
Fiksi Penggemar"Mi sono persa nell'azzurro dei suoi occhi". Questa storia appartiene a @turizoxmahone, questa é solo una traduzione. Ho l'autorizzazione dell'autrice.