L'hotel che l'agenzia con cui lavoravo mi aveva riservato era parecchio lussuoso, troppo per i miei standard.
Dovevo immaginarlo, pieno di donne di mezz'età con cani grossi quanto una mano dentro borse firmate.
Alla reception lavorava una ragazza veramente carina, mi indicò il numero della mia camera e tutto ciò che dovevo fare in caso di bisogno, le sorrisi, ero stanco, avevo bisogno di riposare.
Mi buttai di peso sul letto, rimasi in quella posizione giusto il tempo minimo prima di realizzare di aver dimenticato una cartella di lavoro sul taxi ,fortunatamente privato, che l'azienda mi aveva fornito.
Sbuffai sonoramente, i muscoli delle gambe appesantiti rendevano i movimenti più lenti e misurati, aprii la porta lentamente e mi ritrovai in corridoio, precisamente accanto ad un uomo sulla trentina, precisamente biondo e leggermente scorbutico.《Io sono ufficialmente stanco di incontrarla ovunque》
il suo tono basso e scocciato non mi era di certo mancato, stanco com'ero non pensai nemmeno ad una risposta cortese
《credo invece di piacerle》 mi appoggiai allo stipite della porta, il mio sorriso solito stampato in faccia
《tsk, dovrebbe avere più rispetto per le persone più grandi e sicuramente più competenti di lei ragazzino.》
Il tono scocciato con cui lo disse mi fece quasi alterare, ma decisi di non avere voglia di affrontare quella discussione inutile
《ma lei è priorio acido di natura? Mai provato a sorridere? Sa, dicono che alleggerisca la tensione》
farfugliai un paio di frasi sconnesse come queste, l'espressione shockata mi fece ridere
《Lei è incredibilmente cafone.》fece per aprire la porta della sua camera, con uno scatto lo fermai e fui a pochi centimetri da lui, i suoi occhi erano così chiari, aveva un profumo veramente forte
《se ha bisogno dell'accendino basta bussare, sono qui accanto, buon riposo.》
Mi guardò per un attimo, poi il violento sbattere della sua porta mi fece realizzare cosa avevo appena fatto.
Dovevo fare in fretta a prendere quella maledetta cartella e andare a dormire.//
Il sorriso beffardo del moro era diventata una costante nella mia vita ultimamente.
Non avevo messo in conto anche la camicia leggermente sbottonata e la lieve barba che lo rendeva molto più attraente di quanto ricordassi.
Non mi aveva mai risposto in maniera così sfacciata, la rabbia sul mio volto doveva essere parecchio visibile dato che il suo ghigno andava via via aumentando.
Feci per andarmene, ma fui bloccato da un suo braccio forte, in un attimo me lo ritrovai davanti, profumo intenso da uomo e il bronzo dei suoi occhi tutti davanti a me, ero impreparato a tanto contatto fisico.
E ancora una volta si prese gioco di me, offrendomi il suo maledetto accendino.
Chiusi definitivamente il discorso sbattendogli la porta in faccia.
Che soggetto.
Eppure mi tremavano le mani.
YOU ARE READING
sit next to me - jikook
Fanfiction"Scusi, può spostare la borsa? Il mio posto è B22, accanto al suo." • • • "Chi si rivede, lei è quello che mi ha guardato male tutto il tempo per non averle lasciato il posto al finestrino." • • • "Senta, mi dica chi è che la manda. Sono tre giorni...