Milano

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Questa mattina mi svegliai un pò giù di morale, per carità ero felicissima del fatto che avrei iniziato una nuova vita, ma ero spaventata dal fatto di aver scelto qualcosa più grande di me. Avevo paura di non riuscire a fare nuove amicizie per la mia freddezza e durezza nel fare nuove conoscenze, avevo paura di non riuscire ad abituarmi allo stile di vita milanese, molto diverso da quello trevigiano, avevo paura di non riuscire ad ambientarmi e così via. Ma ero anche in parte felice di poter iniziare qualcosa di nuovo insieme a una delle persone più importanti della mia vita, mio padre, e di non dover affrontare tutto questo da sola.
Mi alzo dal letto sentendo la sveglia suonare. Questa notte non avevo dormito molto, ero stata sveglia a pensare a ciò che sarebbe stata la mia nuova vita. Avevo deciso di dormire con mio fratello, sapevo che sarebbe stata l'ultima volta che lo vedevo 24 ore su 24, a meno che non decidesse di venire anche lui, e per questo motivo decisi di stare con lui, come ai vecchi tempi quando facevo dei brutti sogni e lui mi faceva dormire con lui. Era sempre stato un fratello maggiore perfetto, protettivo al punto giusto, simpatico, a volte un pò stronzo, ma io lo accettavo così. Lui si chiama Francesco e ha precisamente 2 anni in più di me, ovvero 21. Aveva deciso di rimanere con mamma perché aveva paura che lei si sentisse abbandonata, pensava che lei prendesse tutto ciò come un volerla abbandonare.
Lui è sempre stato più vicino a mamma di me, io ero molto più legata a papà, ero simile a lui e per questo mia madre mi stava sempre molto distaccata, in me vedeva lui e questo la faceva stare male, per circa un anno sono rimasta a vivere da mio padre poiché io e lei continuavamo a litigare. Questo un pò ci aveva separate, ogni volta che le parlavo avevo paura di farla soffrire, di ricordarle troppo mio padre, e per questo motivo un giorno d'estate del 2015 decisi di andare a vivere con mio padre, ero troppo oppressa in quella casa, non mi sentivo più me stessa, di poter esprimere le mie opinioni, avevo sempre paura di essere giudicata, di dire qualcosa che avrebbe reso mia madre delusa di me, che ci avrebbe staccate sempre di più. Mi alzai dal letto e andai a farmi una doccia veloce chiudendomi dentro a chiave e aprendo la mia Playlist su Spotify facendo partire la mia lunga lista di canzoni, un pò di qualsiasi genere. In particolare, però, amo il rap. È un genere che mi fa sentire viva, i testi sono sempre tutti simili alle miei storie, mi fanno sentire capita. Gli unici generi musicali che odiavo erano il metal, il jazz e le canzoni italiane tipo Laura pausini, gigi d'alessio e compagnia bella.
Partì Blue Sky di Gemitaiz e Madman, due dei rapper migliori della scena italiana. Amavo questa canzone. Iniziai a cantarla a squarcia gola, tanto da svegliare mio fratello nella stanza a fianco e facendolo incazzare venendo a bussarmi e urlandomi di smetterla di cantare in quel modo.
Mi asciugai e misi i vestiti che avevo scelto la sera precedente e andai a fare colazione. Li trovai mia madre che mi aveva preparato qualche fetta di pane con la marmellata. La salutai e andai a sedermi iniziando a mangiare.
Dopo qualche minuto di silenzio iniziò a parlarmi. Alzai lo sguardo e la vidi iniziare a lacrimare mentre iniziava a parlare.
Mamma: volevo dirti che mi mancherai molto quando non sarai più qui. Lo so che in questi ultimi anni ti ho trattata molto male, a volte fregandomene di come potessi reagire, mi dispiace molto, se tornassi indietro non lo rifarei più. Ho capito di averti persa quando te ne sei andata a vivere per un anno da papà, ci rimasi male, pensavo preferissi lui a me, pensavo preferissi scappare dai problemi e con ciò avevo capito che fossi precisa identica a tuo padre, così non mi preoccupai nemmeno dei tuoi sentimenti, sbagliando ovviamente. Sei anche mia figlia, non dovevo farti allontanare così da me e non sai quanto mi senta da schifo oggi che sei qui e tra poche ore non ci sarai più, non sapendo quando tornerai, non sapendo se mi cercherai ancora, non sapendo se mi vuoi ancora bene nonostante io sia stata una madre di merda in questi 3 anni.
Io: non posso mentirti mamma e soprattutto non posso mentire a me stessa, oramai non provo più gli stessi sentimenti che provavo 3 anni fa, quando tutto andava bene, quando eri sempre con me, ma non posso nemmeno non dire che mi mancherai più di ogni cosa qui, pur avendomi ferita in molti modi. Penso che questo distacco ci farà bene, ci aiuterà a capire cosa abbiamo sbagliato, a crescere. Possiamo ricominciare, piano piano perché per ora io non riuscirei a farti avvicinare a me come prima, però si può provare, se ti va.
Mamma: certo Barbara, sono così felice che tu voglia comunque ricominciare dopo tutto quello che ti ho fatto passare. Sei più forte di quello che pensavo, ce la faremo, puoi starne certa.
Le feci un piccolo sorriso di incoraggiamento e tornai in camera a preparare le ultime cose necessarie.

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