Prologo

171 8 6
                                    

Mi sono sempre immaginata come sarebbe stato raccontare la mia storia, rendere partecipi gli altri di ciò che mi è accaduto. Beh, questa è senz'altro un occasione per raccontarvi tutto.
Quindi prendete pure popcorn e patatine e preparatevi a questa pazza avventura.

Innanzitutto, chi sono io?
Semplice, mi chiamo Lara e ho 22 anni.
Non so bene come descrivere la mia vita. È una di quelle cose che odio, spiegare il mio modo di vivere. Io vivo e basta. Non ho nulla di pianificato, vivo giorno per giorno, un quarto di miglio alla volta come direbbe il buon caro Vin Diesel.
Sono sempre stata attratta dal mondo dei motori, ma ho sempre preferito fare da spettatore, rimanere nel sedile del passeggero. So quanto può essere mortale questo sport e per quanto mi piaccia non posso fare a meno di provare quel brivido di paura ogni volta che mi ritrovo davanti al volante o al manubrio. Ciò nonostante la mia passione è sempre stata quella. Fin da piccola il mio papà mi accompagnava a vedere le gare di motocross e impazzivo quando sentivo i motori accendersi.
Fin da quando ho memoria il mio film preferito è Fast&Furious (tutta la saga ovviamente). Amavo vedere i passaggi e gli scambi tra auto che sfrecciavano senza limite per le strade, tra le luci della città che illuminavano quello skyline perfetto.
Vi starete chiedendo "Ma perché questa va matta per i motori?"
La risposta è semplice.
Sono cresciuta in una famiglia di svitati per i motori. Mio nonno è un collezionista di auto d'epoca e ogni estate prende la sua amata Fiat 126 rossa e mi porta fin giù nelle Marche, dove rimaniamo per un po' nella fantastica zona del Conero.
Poi c'è mio zio, da sempre appassionato di quad e minimoto.
E infine il mio papà, stuntman da ormai 13 anni, con una passione innata per il drift.
Insomma, ora avete capito che è impossibile per me non amare i motori!
Ma da poco anche un altro uomo dei motori ha fatto breccia nel mio cuore.

Ho conosciuto Andrea in un modo alquanto bizzarro.
Era il 12 novembre del 2017 e per me era un giorno terribile. La giornata era già partita male perché mi ero svegliata alle 8 per andare in università, ma ovviamente solo appena sono arrivata in sede mi sono accorta che la lezione era stata annullata. Un giro a vuoto a Bologna in piena mattinata autunnale, mi sembrava perfetto.
Quel giorno avevo pure la visita dal dentista, ma non un dentista qualsiasi, bensì la dentista di mia zia Letizia, a ben 27 km di distanza dalla mia città.
La domanda è: chi cazzo me l'ha fatto fare?
Già io i dentisti li odiavo, in più dovevo anche farmi dei chilometri per arrivarci. Proprio no.
Appena sono entrata ho trovato Maria, la dentista, ad accogliermi. Mi ha fatto accomodare nella sala d'aspetto e solo lì ho notato delle foto appese alla parete.
Un ragazzo che corre in moto.
Un ragazzo sul podio di una qualche gara.
Un ragazzo con una tuta sportiva rossa.
Sinceramente non sono brava con i nomi e quindi non mi sono sprecata neanche troppo sul sapere di chi si trattasse. La sola cosa che mi aveva colpito era la moto e il modo in cui il pilota sembrava accarezzarla dolcemente.

- Lara, vieni pure. - Maria mi chiamò dall'ambulatorio

Dopo minuti interminabili di tortura, Maria finalmente mi disse che la visita era finita.

- Oh, per fortuna. Non ne potevo più di quei cosi infernali! - mi lamentai

Maria si limitò a ridacchiare e poi sparì dietro la porta di un piccolo ufficio.
Mi guardai intorno smarrita e poi sentii la porta d'entrata aprirsi e poi chiudersi.

- Zia, avevi dimenticato gli occhiali a casa di mamma... -

Fece capolino dentro all'ambulatorio un ragazzo alto, vestito in modo sportivo, con un cappellino che andava a contornare il suo faccino da bimbo puccioso.

Aspetta, che cazzo ho appena detto?
Oddio mio.

Lui si bloccò sulla soglia non appena mi vide, mentre io rimasi imbambolata come una perfetta deficiente perché stavo versando dell'acqua nel bicchierino da servizio.

- Oh, ciao. - mi salutò lui con un sorriso

Io sorrisi di rimando, sapendo di aver fatto una figura di merda. Beh, una delle tante figure di merda.

- Andre, ciao. Oh, i miei occhiali! Che sbadata! Grazie per avermeli riportati. - disse Maria non appenà rientrò nell'ambulatorio

Andre? Andrea...
Più lo guardavo e più mi sembrava di averlo già visto.
Ma certo!
Le foto nella sala d'attesa!

- Figurati zia, sono sempre al tuo servizio! - simpatizzò lui facendo una voce buffa

- Lara, questo è mio nipote Andrea. Sai, lui è l'orgoglio della famiglia. Così giovane e già così pieno di talento! Sicuramente lo conosci, immagino. - disse fiera Maria

- Dai zia, lo sai che mi imbarazzano queste cose! - rispose subito lui

- Un piacere conoscerti Andrea, io sono Lara. - dissi porgendo una mano ad Andrea

Ripensavo alle parole di Maria e guardavo Andrea mentre gli stringevo la mano.
Oh ma certo! Come ho fatto a non accorgermene?!
Avevo davanti il famosissimo Andrea Dovizioso, campione di MotoGP.
Solo che non appena focalizzai bene chi avevo davanti, non ebbi alcun cambiamento comportamentale.
Molte si sarebbero messe ad urlare, altre a sorridere come ebeti cercando di attirare la sua attenzione, mentre io rimasi impassibile. Come sempre d'altronde.
Dovete sapere che abito a Milano Marittima, frequentatissima località balneare presa d'assalto nel periodo estivo dai cosiddetti VIP. Detto chiaro e schietto, a me dei vip non importa un emerito nulla. Anzi, molte volte cercavo di evitarli. Mi sono sempre stati antipatici. È solo gente che si vuol far vedere, pensavo. Quindi non mi sono mai interessata a seguirli ne tantomeno a conoscerli.
Andrea però sembrava tutto il contrario dei classici vip. Anche se non lo avevo ammesso subito mi aveva colpita dal primo istante.
Ovviamente non sto qui a raccontarvi per filo e per segno i nostri appuntamenti - anche perchè sai che noia! - però vi riassumo brevemente quello che è successo.
Dopo l'episodio della visita dentistica, ho chiesto informazioni a Maria e poco dopo ho iniziato ad uscire con Andrea; una cosa tira l'altra ed ora eccoci qui.

Ebbene sì, sono la fidanzata di Andrea Dovizioso.
Stiamo insieme da circa 3 mesi ed è splendido stare insieme a lui. Lui è splendido.
Ora deve partire per i test del motomondiale in Malesia.

- Mi raccomando Andre, quest'anno vincilo sto cazzo di mondiale! - dice mio zio alzando il bicchiere di vino

- Già, anche perchè non se ne può più di quel pupazzetto ignorante spagnolo che si prende la vittoria! - ribatte mio papà

- Vedrò di fare del mio meglio, come sempre. - risponde pacato Andrea

- Tu si che sei un bravo ragazzo. Lara ha avuto fortuna con te. - si intromette mia zia

- Sono io ad essere fortunato ad averla. - dice Andrea guardandomi negli occhi

Sono stati i 3 mesi più belli della mia vita. L'università era una merda come sempre ma avevo ogni giorno Andrea affianco. Era stato il mio supporto nei giorni di sconforto e il mio atomo di ossigeno nei momenti spensierati.
Non so proprio come farò a stare senza di lui per così tanto tempo.
Ma una cosa è certa, sono sicura che questo mondiale sarà suo.
Sinceramente non potrei sopportare ancora una volta che lo spagnolo in questione vincesse un altro titolo. Con tutte le scorrettezze che compie! E poi quel suo carattere di merda, antipatico, stronzo. Oddio, che nervi! Davvero non lo sopporto! Non l'ho mai sopportato e mai lo sopporterò.

Marc Marquez non mi piacerà mai.

Noi contro il mondo // Marc MárquezDove le storie prendono vita. Scoprilo ora