III

12 2 0
                                    

Mentre Hoseok parlava al telefono con l'istituto, Yoongi si mosse senza una meta. Andando qua e là, sia per controllare e sia per cercare qualcosa di relativamente non noioso. Era ormai lontano da Hoseok e si teneva - allo stesso tempo- lontano dal mare salato.

Yoongi era tranquillo e camminava con passo pigro, quando uno starnuto lo scosse. «Aish! Quel cavallo deve solo sperare che io non mi sia raffreddato!» disse fra se e se, pensando all'amico oppressivo che si ritrovava. Eppure lo amava da morire, proprio come ogni cacciatore amava il suo parabatai.

«Senza te non c'è nulla.» stava canticchiando, seduto su degli scogli in mezzo al nulla.

«Dopo l'alba, noi due» si guardava attorno, come nel cercare qualcosa di sconosciuto perfino a lui «abbiamo accolto il mattino insime...» stava per continuare, quando poco più lontano, vide una figura seduta nel suo medesimo modo.

Vedeva una macchia rosa.
Che sia...?
Improvvisamente la strana runa cominciò a bruciargli e si alzó di scatto la maglia nera.
Constató che la runa continuava a formarsi.
Non era finita, perciò.

Le linee nere si dilungavano lentamente sulla sua pelle bianca, ancora.
Il ragazzo lasciò il pezzo di stoffa e chiuse gli occhi.

«Non lasciare la mia mano» strizzó gli occhi, sofferente. Di certo un irtaze lì non avrebbe funzionato.
Respiró pesentamente, mentre la runa continuava a bruciare.

«...e che sia per sempre.»

«Neanche io ti lascerò andare di nuovo.»
Sussurró una voce soffice e dolce all'orecchio di Yoongi.
Il ragazzo non si accorse nemmeno che qualcuno si era seduto vicino a lui.

«Ah, CAZZO!» Yoongi prese a contorcersi su se stesso, tenendo le mani sulla nuca, tirando i capelli.
«CAZZO CHE MALE!» urlava il ragazzo.

La persona al suo fianco si spaventó, ma non lo diede a vedere. Gli prese la testa tra le braccia e gli bació i capelli mossi.

«Shh» gli sussurró all'orecchio.

Così Yoongi si riprese piano piano, ma non si mosse dalla posizione in cui si trovava.
«Cosa...» sussurró in un sospiro.

«Stupido, ti sto chiamando da 5 minuti, andiamo!» una botta che ricevè sul collo lo fece spaventare.
Yoongi alzó la testa, trovandosi Hoseok che lo fissava.
Il parabatai cominciò ad andare verso le moto lasciando solo Yoongi, di nuovo.

Il ragazzo confuso si guardò attorno, non capendo nulla.
Poggió la mano destra al suolo e vi trovò un oggetto.

Era una collanina fina in argento, con un piccolo ciondolo nel quale vi era incastonata una pietra blu.

Incerto se la mise al collo e sentì una fitta provenire dalla runa misteriosa.

In un certo senso, il suo cuore era sereno.

Come pulviscolo.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora