VI

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Cercó per due intere ore nella sezione dei libri proibiti, eppure nulla.
Stava seduto su una sediaccia scomoda ed era ricurvo sul grande tavolo in legno massiccio.
Prese un altro vecchio libro e lo sfoglió velocemente, fino a che una pagina catturó la sua attenzione.

Una pagina completamente bianca con un'unica piccola scritta al centro.

«Salutis...?» sussurrò Yoongi sfiorando con le dita la piccola scritta.

Il ragazzo conosceva fin troppo il latino, essendo stata una lingua studiata costantemente all'istituto.

Salvezza? Che cazzo significa?

La pagina affianco era completamente bianca, perció si sbrigó a girarla.

Dove prima vi era la pagina vuota, ora ve n'era una segnata da un paio di linee, molto simili a quelle che andavano a costituire la runa di Yoongi.

Non aspettó di leggere altro, il corvino s'infiló il libro dentro la giacca di pelle e corse verso la sua stanza.  

                              ❁❁❁

Il Sole stava tramontando lentamente, creando dei riflessi luccicanti sul mare limpito che si osservava dalla finestra della camera di Yoongi. Il ragazzo si trovava seduto alla sua grande scrivania, con di fronte il libro rubato dalla biblioteca. Non faceva altro che sbuffare spanzientito. Non saper che farsene con quel coso e il fatto che ci avesse trovato dentro degli indizi che lo riconducevano alla sua runa, lo confondeva ancora di più. Da quando quella runa era comparsa sul suo fianco non faceva altro che pensarci e sentirne la presenza con il dolore di certo non aiutava.

Decise di lasciare stare, così si alzò bruscamente dalla sedia per poi buttarsi sul letto, come se fosse stata una giornata faticosa passata a combattere. Solo il pensiero lo faceva innervosire, da molto tempo non saltava degli allenamenti, eppure quel giorno trovò il mistero che si celava dietro la sua runa molto più importante. 

«Vecchio, dovresti muovere il culo e evenire a mangiare» Hoseok aveva varcato la soglia della camera e si era buttato affianco a Yoongi, sul letto matrimoniale di quest'ultimo.

Yoongi tirò subito su il muso con fare contrariato «Senti, intanto, a me vecchio non me lo dici.» sbuffò con ira, alzandosi. «Comunque non ho fame, ho mangiato abbastanza oggi. Penso che passerò la serata in palestra, devo assolutamente allenarmi.»

«Ma come, non sei stato ad allenarti fino ad adesso?» Hoseok si era alzato, superando il maggiore che stava avanando verso la porta. Notò in lui una strana espressione, si notava fosse stanco, eppure c'era qualcos'altro che non andava. Così gli venne spontaneo chiedergli se stesse bene.

«Si sciocco, sto benissimo» rispose l'altro, assottigliando gli occhi e poggiando una mano sulla sua spalla. «Grazie Hobi» continuò mostrando un piccolo sorrisetto.

Yoongi lo sorpassò, dirigendosi verso la palestra, lasciando il parabatai da solo.

«Comunque non mi hai risposto...» sussurrò Hobi spegnadosi. Hoseok amava alla follia il suo parabatai, nei suoi confronti provava un'amore indescrivibile. Chiunque li avesse visti dall'esterno li avrebbe definiti una coppia dato lo sguardo innamorato di Hoseok. Eppure lui sapeva benissimo fosse solo l'amore che si prova come consuetudine tra due parabatai. Un'amore più forte di qualunque altra cosa.
Però, forse, lo amava come non avrebbe mai dovuto fare.

Come pulviscolo.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora