Cap. 7

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Lo sguardo perso nelle venature lignee del soffitto,le braccia incrociate sul petto e stretto a se quel piccolo diario che aveva tempestivamente rubato dallo zaino del biondo,senza leggerlo,sapeva che non era corretto ma da quando lo aveva preso non riusciva a non pensarci e la curiosità lo stava divorando.Erano tre giorni che stava in quello stato vegetativo,non aveva alcun contatto con nessuno che non fosse il padre,erano tre giorni che evitava Luana,nonostante lei lo aveva tempestato di sms e chiamate,ma non voleva sentire nessuno.Quel bacio aveva causato una nuova ricaduta,erano ormai mesi che non ne aveva più avute,ma adesso sentiva una forte pressione sul petto come un macigno,lo sguardo spento e la testa che gli doleva.Buttò sulla scrivania quel piccolo diario,non poteva leggerlo....no non poteva!Erano le 15.30 quando una furia entò in quella camera urlando "mi sono stufata!Ora ti alzi"Luana era ai piedi del letto con uno sguardo minaccioso,che avrebbe terrorizzato anche l'uomo più duro del mondo.Detto questo strappò il cuscino da sotto la testa di Daniele e continuò imperterrita ad urlare" c'è una puzza qui dentro" così lo prese e lo trascinò in bagno "fatti una doccia!ora!",il ragazzo con un'espressione ancora perplessa dipinta sul volto,si abbandonò sotto quel getto d'acqua fredda.

Dopo mezz'ora dittatrice Luana,Daniele e suo padre erano tutti in cucina a cenare.

"Ci voleva un tornado hippie per farti alzare dal letto?"sdrammatizzò il papà,strizzando l'occhio a Luana,nulla di più di un sommesso brontolio fece capolino dalle labbra del ragazzo. 

"Dani zitto un po',ci stai rincoglionendo"lo prese in giro l'amica, "ci dici cosa è successo?cos'hai?"

"Nulla non ho nulla,sono soltanto  un fottuto malato!,sono sbagliato,un cazzo di errore,dovevo morire quel giorno quello stronzo non doveva fermarsi doveva ammazzarmi!"dopo aver sputato tutto fuorì,si alzò dal tavolo e si richuse in se stesso.In quella camera erano solo lui e le sue dannatissime lacrime,aveva cenato con due persone che lo amavano,ma si sentiva così solo.Prese quel piccolo diario fottendosene di quanto sbagliato fosse e lo aprì.

Davanti a lui si presento in prima pagina una foto,una piccola foto di un bimbo biondo,con un sorriso tutte fossette,gli occhi cioccolato grandi come quelli di un cerbiatto,instintivamente la sua mano scivolò in una carezza su quella foto.Fu più forte di lui,iniziò a sfogliare il mini diario.Molte erano le scritte,nomi di gruppi musicali,poesie e testi di canzoni ma una frase in particolare attirò la sua attenzione,era datata al primo giorno di scuola,proprio quello in cui Daniele lo aveva spintonato.Sulla pagina in alto c'era scritto:

            SI SONO GAY.SONO SBAGLIATO?FORSE MA TU  MORO,SARAI  MIO 

quello strano "avvertimento" fece sbugare un piccolo sorriso sul volto di Daniele,la pagina dopo non era così allegra era piegazzata e c'erano delle piccole macchie rosse.Quando iniziò a leggerla la vibrazione del cellulare lo distolse dal suo intento.2 nuovi messaggi. 

-So che ti è successo qualcosa,Dà vorrei che tu me ne parlassi,sai che non ti giudicherò mai,e non sei un cazzo di errore,se lo sei mi piacciono gli errori- Luana riusciva sempre a fargli sciogliere il cuore

-Sono tre giorni che non ti vedo- Non aveva quel numero,così digitò subito -ma chi sei?- non  fece nemmeno in tempo ad appoggiare il cellulare sul comodino,che quell'aggeggio elettronico ricominciò a vibrare -Alex,so che non mi vuoi sentire,ma ero preoccupato,scusa se ti ho disturbato-.Non voleva sentirlo,come aveva il suo cellulare,come si era permesso a scrivergli iniziò a pensare o almeno questo voleva dirgli,ma non ci riusciva,era così felice che fosse preoccupato per lui,che inconsciamente le sue labbra si stesero nel primo sincero sorriso di quei tre giorni.

In quel momento il suo cervello e il suo cuore stavano facendo a cazzotti,il primo continuava a ripetergli che era etero e che questa sua malsana voglia di sprofondare tra le braccia di Alex era sbagliato;il secondo,il suo istinto,era felice felice come un bambino davanti alle carammele.Sulla parete di fronte al suo letto una scritta attirò la sua attenzione:

                                     SI VIVE UNA VOLTA SOLA.CARPE DIEM 

Cosi iniziò a comporre quel messaggio,con le mani che gli tremavano-si forse non dovevi,ma cazzo ti voglio vedere dimmi dove sei-

A,-ahahahah stai scherzando??non vuoi prendermi a cazzotti vero?- D. -scemo no,voglio baciarti-   A. -sono a casa,vicino la scuola sopra il palazzo attaccato al cinema- D- arrivo!-

Detto questo afferrò la giacca di pelle si infilò gli anfibi e uscì dalla camera "daniele dove vai a st'ora"gli urlò il padre."pà esco a dopo" 

Col cuore che gli martellava nel petto sali sulla moto e lesse quel messaggio - non vedo l'ora-, non aveva più dubbi voleva vederlo.Non ci impiegò molto con la sua moto  a raggiungerlo e per fortuna lo trovò seduto sul marciapiede,accoccolato in una coperta,quell'immagine lo fece sorridere e gli fece perdere un battito,gli si strinse il cuore,sapeva che era sbagliato ma lo voleva!

"ale!vieni" il ragazzo gli corse in contro,Daniele gli diede un piccolo bacio a stampo

"dove mi porti Dany"gli chiese ancora avvolto nella coperta,dall'eccitazione era sceso senza vestirsi in pigiama visto che un messaggio di Daniele gli aveva detto che era sotto casa sua.

"Vedrai,sali" 

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ANGOLO ME

So che questo capitolo fa abbastanza schifo e spero almeno che non ci siano molti errori  ma vi prometto che il prossimo sarà quello (secondo me) più bello.Comunque ci terrei che commentaste e votaste così riuscirò a capire se la storia piace se no la elimino se fa così tanto schifo.

Grazie ;)

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