7. Lo Scontro.

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Presi lo zaino di Percy da terra. Feci un sorso di nettare e presi un morso di ambrosia. Saltai giù dal letto, mi strappai il tubo per l'ossigeno dal naso e mi staccai, noncurante del mio ribrezzo per gli aghi, la flebo dal polso. Mi infilai i pantaloni, ma non trovai la giacca.
-Alzati!
Percy si alzò sconcertato. Mi tolsi il camice rimanendo in reggiseno. Percy fece un'espressione che non riuscii a decifrare e io gli sfilai la felpa infilandomela. Lui provó a fermarmi, ma ormai avevo già impugnato la spada che mi ero portata dal campo che era nello zaino di Percy e mi ero già avviata correndo in corridoio.
Aprì di scatto le porte dell'ospedale e corsi nei giardini.
-Annabeth! Dove sei? Possiamo parlare?
Nessuno risposta.
Iniziai a cercarla. Corsi in lungo e in largo. La pancia inizió a farmi male e i polmoni prendevano sempre meno aria mentre il mio cuore sembrava olei uscire dal petto.
Mi devo ancora riprendere... Ach che male...
Nonmi sentivo più le gambe. Non feci in tempo a riprendermi che una cosa dura mi colpì con una forza immane alla base del collo facendomi finire a terra di schianto. Le braccia mi cedettero e sbattei il viso a terra. Il labbro inizió a sanguinare.
Imprecai sottovoce e sputai a terra il sangue che si era mischiato alla saliva. Provai a girarmi, ma la suola di una scarpa mi spinse la spalla a terra.
-Vuoi parlare eh?
La voce era sicuramente quella di Annabeth. Una Annabeth molto arrabbiata. È un Annabeth arrabbiata non è mai una buona cosa.
Riuscii a girarmi scansando la gamba di Annabeth. Lei si mise in piedi davanti a me e mi guardó.
Io la guardai e mi pulii la faccia dalla terra e dal sangue che continuava a uscire dal labbro.
-Annabeth ascoltami posso spiega...
-Ssssht! Sta' zitta! Sono stanca. Ho sopportato gli sguardi ho accettato le parole dolci e gli abbracci! Ma questo è troppo! Tutte e dico tutte le ragazze ci provano con lui, ma lui non le ha mai guardare poi arrivi tu e puff non esisto più!
-Annabeth! Ascolta...
-NO!
Mi puntó la spada sotto il mento e premette la lama sulla pelle.
Io scostai la spada col palmo della mano sinistra fregandomene del sangue che mi usciva dal leggero taglio sulla mia gola e dal taglio più profondo sulla mano sinistra. Mi alzai di scatto e afferrai la spada che era adagiata a terra poco distante da me.
Feci roteare la lama.
Vediamo se tutti gli anni di scherma che ho fatto mi saranno di aiuto...
Laguardai.
-Annabeth per favore lasciami spiegare.
-...cosa? Vuoi spiegarmi come hai fatto a rubarmi quel bastardo?
-Annabeth porca vacca! Non sai cosa darei per avere un ragazzo che mi guardi come lui guarda te! Vorrei trovare io un ragazzo che mi ami con tutta la devozione che ha lui per te!
-CREDI DI CONOSCERCI SOLO PERCHÉ HAI LETTO QUEGLI STUPIDI LIBRI!
-No! Lo vedo come ti guarda. Io in tutto ho avuto due ragazzi nella mia vita: il primo era il mio migliore amico e mi ha usata solo per far ingelosire un'altra per poi mollarmi e non parlarmi più e il secondo era di un anno più grande e beh dopo un mese dall'inizio della relazione l'ho beccato a limonarsi una mia amica fuori da scuola!
Vuoi capire che ragazzo hai!?
-TI HA BACIATA!
-A...
-Aaaaargh!
Non riuscì a profanare parola che lei mi stava già facendo un affondo all'addome con un urlo che avrebbe fatto impallidire lo stesso Zeus.
Riuscii a schivarlo per un pelo. Iniziammo a combattere. Le spade cozzavano. Io usavo lo stile della scherma sportiva e lei di quella bellica. Tutte e due con la scherma nel sangue.
Il braccio iniziava a cedermi.
È troppo forte.. Non ce la faccio più...
Il braccio mi cedette e Annabeth mi ferì all'avambraccio destro disarmandomi. Io caddi a terra e la vidi incombere su di me con la spada puntata alla gola.
Wow nel giro di due giorni riesco a morire due volte, solo io ci riesco.
-ANNABETH FERMA! Cosa stai facendo?
Era la voce di Grover.
Sospirai di sollievo.
Lei premette la lama sulla mia gola.
-Non cantare vittoria.
Mi ringhió fra i denti.
Io deglutii a fatica.
-Annabeth!
Questa volta era Percy.
Lei divenne paonazza e mi diede un colpo con la spada sulla guancia prima che Percy arrivasse a toglierle la spada di mano. Io mi alzai e sputai il sangue che mi si era raccolto il bocca e guardai Annabeth e Percy.
-Beh... Io... Tornate pure al Campo. Continuerò da sola.
Percy provó a protestare, ma Annabeth lo zittì.
Grover invece fece una faccia incredula e si mise al mio fianco. Mi cinse la vita.
-Nononono! Ragazzi miei io non la mollo così per i vostri litigi tra ragazze! Mi. Ri-fiu-to!
Io sorrisi e accettai il fazzoletto che mi porgeva, mi pulii il sangue dalla faccia.
Grover guardó Percy.
-Beh, amico ora tocca a te scegliere che fare.

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