Un problemino... risolto!

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Hiccup era un ragazzo come gli altri, con una vita, mmh beh strana, ma con una grande passione: i draghi.

Ormai da un anno a Berk si cavalcavano i draghi e la città si stava sviluppando molto velocemente proprio grazie a loro. Sdentato, il drago di Hiccup era un Furiabuia, l'unico della sua razza. Velocissimo, invisibile di notte e estremamente dolce. Hiccup e lui erano inseparabili, passavano tutto il tempo insieme, soprattutto a sorvolare i cieli in cerca di qualche pericolo da risolvere. L'aria tra i capelli e l'adrenalina erano ingredienti chiave della loro giornata.

La sera Hiccup tornò a casa con Sdentato dietro di lui che emetteva quel suo caratteristico suono gutturale, come fossero delle fusa. A casa c'era Stoik, il padre di Hiccup, che stava affilando la sua ascia seduto sulla poltrona, mentre Val, la madre di Hiccup, stava preparando la cena per loro.

<Ben tornato Hiccup> lo salutò Val

<Ciao mamma> esclamò Hiccup <Ciao papà>.

Stoik grugnì.

<Allora, novità?> chiese Val

<No, niente di interessante> rispose Hiccup sedendosi al tavolo. Val appoggiò un piatto di metallo con un pesce fritto davanti ad Hiccup. Lui mangiò tutto quello che era commestibile. Sua madre non era una brava cuoca.

<Vado a letto> esclamò Hiccup dirigendosi verso il piano di sopra

<Aspetta, Hiccup> disse Stoik <Devo parlarti>.

Hiccup non capiva di cosa si potesse trattare, ma era molto curioso di saperlo, quindi si sedette di fronte al padre su un'altra poltrona. Stoik appoggiò l'ascia.

<Il drago deve andarsene> disse Stoik con voce grave

<Cosa?> esclamò Hiccup. Non poteva credere che suo padre stesse dicendo qualcosa del genere. Anche Val aveva rizzato le orecchie. Lei rispettava i draghi, li amava e li cavalcava come tutti a Berk. Com'era possibile che Stoik volesse mandare via Sdentato?

<È per il suo bene, devi capire che è in pericolo> continuò Stoik <Anche tu te ne andrai>

<Cosa?> esclamò ancora Hiccup <Sei pazzo? Io... non capisco>

<Il problema è più grande di quanto tu non possa immaginare e Sdentato è in pericolo, tu sei in pericolo> rispose Stoik.

Hiccup continuava a pensare che lui fosse diventato pazzo.

<Il villaggio sta bene, la gente sta bene, vivono in armonia coi draghi. Ora perchè tutto d'un tratto sono in pericolo?> esclamò Hiccup

<Non puoi capire, figlio>

<Voglio capire!> Hiccup aveva cominciato ad urlare <Non ti sarai mica messo d'accordo con Mildiu per catturare tutti i draghi e venderli ad Alvin?>

<No! Non potrei mai!> esclamò Stoik

<Allora spiegami!>

<NO! Smettila Hiccup, fa' quel che ti dico senza protestare. Il drago verrà nascosto nelle grotte di Caprocorno> tuonò Stoik.

Sdentato tremò e ringhiò, mostrando i denti e inarcando la schiena. Val era allibita e spostava lo sguardo da Stoik, eretto in tutta la sua grandezza a guardare Hiccup che era furente, ma suo padre era una testa dura e non gli avrebbe mai dato ascolto. Non aveva voglia di andare a letto, allora uscì di casa con Sdentato. Chiuse dietro di sé la porta facendola sbattere.

<Sta' tranquillo Sdentato, nessuno ti farà del male> sussurrò Hiccup a Sdentato accarezzandogli il naso. Camminarono per la città in quella notte scura all'ombra delle case. Si fermarono sulla scogliera, mentre le onde nere s'infrangevano sulle rocce. Hiccup rimuginava su quello che gli aveva detto suo padre. Cosa mai sarebbe potuto essere quel pericolo che lo minacciava? E perchè proprio lui e Sdentato? Chi c'era dietro a tutto quello?

Dreamworks/Disney - New FriendsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora