Nuovo mondo, nuova gente

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<Io sono Ercole, il vostro capofazione o meglio prefetto. Sottosterete a me per tutto il tempo che rimarrete a Hogwarts. Le regole sono due: con calma e nessuno si farà male> disse Ercole appena le matricole scesero dai dormitori nella sala comune.

Ercole era alto e bello, muscoloso e coraggioso. Uno di quelli che di sicuro aveva ammazzato almeno un botto di gente nell'arco della sua vita, per non parlare di animali e tutto il resto. Hiccup si chiese se avesse mai ucciso un drago.

Lui e Merida erano attorno ad Ercole con tutti gli altri e aspettavano di poter scendere in Sala Grande per la colazione. Secondo Hiccup era una fortuna che avesse almeno un'amica in quel posto enorme, se no si sarebbe sentito davvero solo, ma gli mancava Astrid e il suo strano modo di fare alla vichinga. Merida era simpatica, gentile, divertente, pazza e sincera, ma non era Astrid e non lo sarebbe mai stato. Due ragazze diverse per due posti diversi. Merida preferiva tirare con l'arco che cavalcare un drago, oppure inseguire i fuochi fatui al posto di controllare se il gregge non stesse scappando dai recinti. Ma almeno insieme non si annoiavano. La sera prima erano rimasti alzati in sala comune a parlare della loro famiglia. Tutto era cominciato dicendo che Stoik era uno che si arrabbiava facilmente, allora Merida continuò raccontando a Hiccup cos'era successo quando lei stessa si era arrabbiata una volta. Poi la conversazione continuò alla Hiccup, ridendo, scherzando e intervallando i discorsi con grottesche imitazioni di Scaracchio da parte di Hiccup.

Quella mattina scesero con Ercole in Sala Grande e si sedettero al tavolo dei Grifondoro con quelli più grandi di loro. E con più grandi di loro si intendeva ragazzi dai sedici anni in su. Purtroppo, come aveva spiegato Ercole, Merida, Hiccup e altri ragazzi erano stati rintracciati troppo tardi rispetto all'età giusta per cominciare Hogwarts, ma il preside ci teneva lo stesso a farli entrare. Infatti allo smistamento si erano trovati circondati da ragazzini di undici anni tutti emozionati e ne erano rimasti un po' disorientati. Comunque non c'era niente di cui preoccuparsi, due anni ad Hogwarts erano sufficienti per farti capire qualcosa sulla magia.

Cinque minuti dopo, quando avevano già cominciato a mangiare qualcosa, una scheggia piombò di fronte a loro. Il tavolo traballò e i due poterono vedere chi aveva sfrecciato per la sala.

<Buongiorno! Io sono Anna!> esclamò porgendo la mano da stringere

<Io sono Merida> e le due scrollarono le mani

<Ciao, io sono Hiccup>

<Piacere, allora com'è la vita da Tassorosso?> chiese Anna cercando di dialogare

<Mm, credo che tu abbia sbagliato tavolo Anna. Questo è di Grifondoro> le disse Merida.

Gli occhi di Anna si dilatarono.

<Nessun problema, rimedio subito> disse <È stato bello conoscervi!> e se ne andò in cerca del suo di tavolo.

<Strana> commentò Hiccup

<Alquanto> disse Merida e cominciarono a ridere.

Finirono la colazione dopo aver ricevuto gli orari delle lezioni.

<Abbiamo ancora mezz'ora prima della prima lezione. Facciamo un giro nel parco> propose Merida

<Ci sto> acconsentì Hiccup.

Passeggiarono per il parco fino all'albero che si allungava sul lago. Si sedettero li sotto e si slegarono i mantelli neri della divisa perchè faceva ancora caldo anche se settembre era cominciato da un pezzo. Adesso anche Hiccup aveva provveduto a farsi dare una delle divise. Pantaloni grigio scuro, maglione della propria casa e mantello nero. Niente di più sobrio. Lui che era abituato ai cappotti di pelliccia e alle maglie di lana, si sentiva vestito troppo poco ultimamente.

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