Capitolo 2.

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Di tempo da quel bacio ne era passato. I due non si erano più risentiti, nonostante Giulia imperterrita continuava a cercarlo. In quel mese, l'unica risposta che Giulia ebbe fu semplicemente
"Smettila di cercarmi, sei solo una semplice fan. Quel bacio è stato solo un errore"
Giulia un po' se lo aspettava. Passava le sue giornate a pensare e ripensare. Com'era possibile?! Aveva fatto tutto lui infondo.
Agli occhi di tutti, Sfera se la passava diversamente da Giulia, tra alcool e sesso sembrava che tutto nella sua vita, filasse liscio. Solo Gionata e qualche suo amico però, sapevano per certo che non era così. Gionata si conosceva bene, sapeva com'era fatto, non riusciva ad avere un punto di riferimento fisso da anni. Sapeva che se c'avesse provato con Giulia, avrebbe potuto mandare tutto a rotoli l'attimo dopo nonostante il forte interesse.
[...]
Giulia tremando si stringeva sempre di più nella sua pelliccia nera, girava la testa in cerca di qualcosa, di qualcuno.
"Sofiaa!" urlò subito dopo aver catturato con lo sguardo la sua amica.
Le due si strinsero fortemente in un caloroso abbraccio.
Entrambe si incamminarono all'uscita della stazione ed entusiaste parlavano senza mai smettere. Giulia era ritornata a Milano esattamente un mese dopo l'accaduto con Gionata per il compleanno della sua amica. Sperava con tutto il cuore di non rincontrarlo tra le strade milanesi.

@giuliabianchi

Non appena Giulia postò la storia, Gionata la visualizzò

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Non appena Giulia postò la storia, Gionata la visualizzò. Penso tra sè e sè che forse era il momento di cercarla, che molto probabilmente era il momento di tirar fuori le palle e comportarsi da uomo con una donna, almeno per una volta.
"Giulia è a Milano" disse a voce cauta Gionata, stravaccato sulla poltrona.
"A fare?" chiede curioso Mario
"Ma che cazzo di domande sono? Che ne posso mai sapere io?" sbotta innervosito tutto ad un tratto Gionata.
"Oh fra calmati, era solo una cazzo di domanda!" si giustifica Mario
"Cosa hai intenzione di fare?" chiede immischiandosi Paolo
"Parlarle" afferma Gionata fortemente convinto
"Parlarle di cosa esattamente?" domanda Paolo
"Voglio provarci" farfuglia con la stessa sicurezza di prima
"Credo che sia la cosa più giusta da fare. Magari andrà bene, ti farà perdere ancora di più la testa o magari andrà male, però senza scrupoli o rimpianti" dice ovvio Mario
"Già!" lo sostiene Paolo
Gionata con l'appoggio dei suoi amici si fa coraggio.
Sofia e Giulia nel frattempo pranzano, si raccontano un po' di tutto, non si vedevano da tempo e di storie da narrarsi a vicenda ne avevano fin sopra i capelli. Ad irrompere la tranquillità di Giulia è il rumore del suo telefono.
'@sferaebbasta ha risposto alla tua storia: Hai due minuti liberi per chiarire? Il tempo di una sigaretta'
Giulia era titubante. Andare o non andare?!
"Io credo che la cosa giusta da fare sia proprio andare, almeno puoi chiedergli qualcosa riguardo alle mancanti spiegazioni o magari, avrà deciso proprio così per dartele queste benedette spiegazioni. Non perdere l'occasione." dice dolcemente Sofia, distesa sulle gambe di Giulia.
"Non lo so Sofi, se sono una semplice fan, perché andarci?" si chiedeva più che altro a se stessa la ragazza giocando con i capelli dell'amica.
Sofia convinse Giulia a non perdere l'occasione.
Era sera, l'agitazione di Giulia tendeva a farsi sentire, non sapeva Gionata cosa volesse precisamente chiarire poiché era sicura di non aver fatto nulla, ma non si spiegava perché Gionata dopo quel bacio, era sparito da un momento all'altro.
"Ehi" disse Gionata arrivando a destinazione.
Giulia, seduta sulla panchina, la stessa di quella sera, per via della voce del ragazzo si risvegliò dai suoi pensieri.
"Ciao" disse timidamente Giulia.
Gionata prese posto vicino a lei.
"Come va?" chiese Gionata quasi imbarazzato
"Va tutto bene, a te?" risponde secca Giulia.
"Anche" risponde pensieroso Gionata.
"Cosa avevi da dirmi?" sbotta acida la ragazza.
"Volevo parlarti di quella sera" risponde Gionata con tono cauto.
"Non c'era bisogno di disturbare per darmi spiegazioni, sono una semplice fan e magari quel bacio per te era solamente un bacio che dichiarava affetto, va bene così" disse liberatoria ma con rabbia
"Non è così. Io credo di star iniziando a provare un forte interesse per te, Giulia, così forte dal volerti proteggere da me stesso. So quanto male potrei provocarti ma ho deciso di mettere i coglioni in gioco per una volta e mi sono posto come obbiettivo quello di fare il serio, provare a non provocarti dolore, e qualora tu me lo permetterai, io ci riuscirò." disse Gionata noncurante di ciò che aveva affermato la ragazza prima.
Giulia rimase spiazzata, quasi senza parole. Di tutta risposta si avvicinò alle sue labbra regalandogli un bacio tenero e dolce.
"Me lo permetterai?" gli sussurra Gionata all'orecchio provocandole brividi, solo brividi.
"Te lo permetterò" afferma la ragazza accoccolandosi tra le sue braccia.
Passarono la serata così, su quella panchina tra una chiacchiera e l'altra, consapevoli entrambi di star perdendo la testa l'uno per l'altra.
Il tempo vola, la notte tende a calare sempre di più e Giulia è obbligata a tornare a casa con Sofia. Gionata, come un bimbo felice chiama i suoi amici confidandogli fino all'ultimo particolare, loro affermano convinti di non averlo mai visto così.
[...]
Le luci del mattino erano alte in cielo, Giulia e Sofia erano già in piedi per preparare il pranzo. Tutta la crew si sarebbe riunita in occasione del compleanno di Sofia e Giulia era davvero felice. Nell'intervallo tra un preparativo e l'altro, Giulia non si stacca dal telefono per conversare con Gionata. Giulia, che nel tardo sarebbe dovuta partire per Scampia, si fa abbindolare dalle proposte di Gionata e decide di rimanere a Milano per un'altra notte. Questa volta però, a casa di Gionata.
Il pomeriggio passa tra una chiacchiera ed un'altra, qualche video insieme e risate a bizzeffe, Giulia decide di salutare Sofia per raggiungere Gionata a casa sua.
"Fai la brava" le raccomanda scherzosamente la bionda.
"Mai!" afferma in tono malefico Giulia stringendola in un abbraccio.
"Ciao Sof." la saluta poi, con un velo di angoscia
"Ciao Giulia" ricambia l'amica.
[...]
Gionata poggia la valigia leopardata a terra e si gira verso Giulia che nel frattempo, era già pronta ad aggiustarsi nel primo specchio trovato in casa, Gionata ridacchia e lei in risposta volta gli occhi al cielo.
Gionata le prende la mano costringendola a girarsi verso di lui, avvicina le loro labbra fino ad accorciare le distanze e la bacia con foga. Le mani di Gionata si posarono sulle cosce della ragazza, la sollevò da terra sbattendola sul letto. L'atmosfera iniziò a farsi più calda, nessuno dei due però sembrava opporsi. Inutile dire, che i due ragazzi, quella sera, si ritrovarono a spogliarsi di tutte le loro paure e fare l'amore. Gionata era già sveglio da un po', osservava la ragazza che dormiva. Gionata pensava, aveva tanto da pensare. Si chiedeva se fosse solo una cotta passeggera, o forse, si stava per caso 'innamorando'?
"Mhh" mugolò la ragazza mettendo una mano in faccia a Gionata "non mi guardare" mugolò di nuovo con la voce impastata dal sonno.
Gionata ridacchiò stringendola in un forte abbraccio.
"Buongiorno Juls" le sussurrò dolcemente stampandole un bacio.
Giulia si accoccolò sul petto di Gionata facendo intendere la poca voglia che aveva di lasciarlo andare.
"Dai Juls, ci rivedremo presto, promesso" le assicura Gionata accarezzandole dolcemente la schiena nuda.
Giulia sbraitava seccata, non se ne parlava proprio. Stava così bene. Gionata a malincuore la costrinse ad alzarsi.
Arrivati in stazione, Gionata poggiò la valigia e strinse Giulia in un abbraccio.
"Fammi un sorriso, dai" le chiese dolcemente.
Giulia sembrò abbozzare un sorriso, ma nulla di sincero.
Gionata si sentiva gli occhi di tutti puntati addosso, magari era solo suggestione, o magari no. Voleva tenere la storia con Giulia lontana dai riflettori, semplicemente perché entrambi desideravano vivere la loro piccola storia, appena iniziata, nell'intimità della loro vita privata.
"Ciao piccola Juls, a presto!" la baciò Gionata.
"Ciao G." lo salutò Giulia.
"G?" ridacchiò stranito.
Giulia non fece in tempo a rispondere, le porte del treno si chiusero, segnando una barriera tra i due ragazzi.
Gionata si incamminò verso l'uscita, prese la macchina e si recò in studio. Si sentiva ispirato ed aveva una voglia matta di scrivere.
Giulia, tra i sedili scomodi del treno, qualche fan e tanta musica, non poteva far altro che pensare al suo "G." e sorridere inconsciamente.

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