"Sei nervoso?" sorride Giulia.
"C'ho fatto l'abitudine!" ironizza Gionata.
È tutto pronto, il frastuono che arriva dalla platea è quasi assordante, tutti aspettano che Gionata, salga sul palco e spacchi tutto, ma manca ancora un altro pò.
Giulia si accoccola nella felpa nera del ragazzo.
"Mi sei mancato tanto" sussurra per poi nascondere il viso dentro la maglia.
"Ancora ti vergogni di me?" ridacchia Gionata.
Giulia annuisce non spostando la testa.
"Gionata, inizia a prepararti. Tra cinque minuti devi essere sul palco" lo avvisa Paolo.
Giulia si stacca, e lo guarda negli occhi, riuscendo a capire tutta la grinta che gli si aggirava per il corpo.
"Vai lì e spacca tutto G." sorride Giulia scompigliandogli il ciuffo rosso.
"Canterò per te" dichiara Gionata.
Sale velocemente sul palco salutando la platea che da ore lo acclamava. Le canzoni partono, Giulia lo guarda sognante da dietro le quinte insieme ai suoi amici. Per una volta, sente di appartenere alla vita che ha sempre voluto avere.
[...]
"Hai spaccato di brutto" sorride Giulia
"Ti amo" rispose Gionata baciandole la guancia, "ti ho dedicato tutto" rivela successivamente.
"Ti amo G." sussurra Giulia.
A disturbare il dolce momento, arriva tutta la banda degli amici di Gionata per complimentarsi con lui.
"Stasera che si fa?" domanda Mario.
"Troviamo qualche discoteca?" propone Paolo.
La sua proposta fu approvata da tutti, tranne Gionata che rifiutò con la scusa di volersi riposare."Non è vero che sono stanco, volevo solo tornare in albergo, coccolarti e fare l'amore con te per ore" rivela alle orecchie della ragazza.
"Non vedo l'ora!" sussurrò Giulia.
[...]
"E dai, non mi guardare" urla Giulia coprendosi con il lenzuolo.
"Sei bellissima, Juls" diventa serio Gionata cercando di toglierle il lenzuolo.
Giulia poggiò la testa sul suo petto, poteva affermare senza alcun incertezza che non sarebbe voluta stare in nessun altro posto. Le braccia del ragazzo per lei erano un riparo, un riparo che riusciva a portarle la mente lontano da tutto, lontano dalla convinzione di non essere abbastanza, lontano dalla sporca vita che viveva, lontano da tutti gli scheletri nell'armadio che per anni, si erano accumulati provocando un gran disordine. Giulia si sentiva al sicuro, Gionata le trasmetteva sicurezza, quella sicurezza che non ha mai trovato nelle braccia di chiunque altro.
I due ragazzi conversavano del più e del meno. Gionata era un libro aperto con Giulia, e lei seppur timida riusciva a rivelargli tutti i pensieri che le passavano per la testa.
"Hai mai pensato di volertene definitivamente andare da Scampia?" chiese il ragazzo facendo sfociare il loro discorso in una questione più seria.
"C'ho pensato tante volte, ma è come fosse una trappola. Ti convinci sempre che non è il posto adatto per te, hai voglia di scappartene lontano da tutti e da tutto e seppure lo fai, non riesci mai ad uscirne fuori veramente" rivela la ragazza.
"Già, capisco benissimo" comprende a pieno Gionata.
"Tu però ci sei riuscito a farti le valigie e andar via davvero, per questo ti stimo" ammette Giulia.
"Ci vuole coraggio, ma come hai detto tu, anche se mi sono allontanato, non lo fai mai del tutto. I quartieri così, hanno il loro potere" conferma il ragazzo.
"È una vera merda. Non riesci mai a vivere del tutto sereno. Ho aperto il mio canale youtube cercando di fuggire da tutto, guadagnando qualcosa di pulito e cercare di mettere un po' di pane a tavola, forse ci sono riuscita però di tanto in tanto, mi ritrovo a farlo." dichiara Giulia.
Gionata si mostra infastidito, non gli va proprio a genio che la sua ragazza, rischi la vita così.
"G. calmati, per piacere.."
"Cazzo Giulia, mi avevi promesso che non lo avresti fatto più"
"Lo so, ma è una situazione difficile, qualcosa di troppo grande che non ho mai trovato la forza di raccontarti. G. non lo faccio per divertimento, capiscimi" cerca di calmare la situazione Giulia, quasi disperata.
A Gionata non sembrano importare tanto le sue parole, si ritrova in un mix tra delusione e rabbia, si sente quasi ferito dalle promesse non mantenute della ragazza e l'affermazione che la ragazza aveva fatto un attimo prima. Il ragazzo decise di voler svagare leggermente con la testa.
"Lasciami solo, ti prego.." supplicò la ragazza.
"No." si mostrò decisa Giulia
"Giulia cazzo, lasciami solo" si sfogò Gionata dando un pugno nel cemento.
"G. voglio spiegarti, ti prego" la voce di Giulia è rotta dal pianto.
"Spiegarmi un cazzo, me l'avevi promesso, sai quanto ci tengo alle promesse" Gionata si innervosisce sempre di più.
"Gionata, fare i bambini non serve ad un cazzo, porca puttana. Dai a pugni il muro rifiutandoti di ascoltarmi, pensi quasi che io mi ritrovi nel giro per divertimento. Lo sai bene come funziona qui. Possiamo sederci e discutere come due persone normali? Per favore" propone Giulia.
Gionata, riflette un secondo, si risiede sul letto accanto a lei e la incita a parlare.
"Secondo te è facile cercare di sopravvivere con tua madre che ogni giorno si dispera per non riuscire a trovare dei soldi per le bollette, per far da mangiare alle sue tre figlie? Vedere tuo padre che si gode la sua vita senza ricordare di avere tre figlie dall'altra parte del mondo? Vedere tua sorella non mangiare di punto in bianco fino a trovarla chiusa in un ospedale e non saper come pagare le cure? È facile secondo te? In un modo o nell'altro, per far felice la tua famiglia, rientri in brutti giri, cerchi di farli felici in modi poco leciti, perché non ti importa di nulla, se non di vedere il loro sorriso sulle labbra" si sfoga la ragazza.
Gionata rimane spiazzato, in un certo senso la capiva bene.
"Juls, scusami" dice facendo trapelare un velo di tristezza, "sai che voglio l'unica cosa che mi importa è che tu stia bene, voglio solo proteggerti, farti stare bene e al sicuro. Ho reagito d'istinto, senza pensare." aggiunge pentito subito dopo.
[...]
I due ragazzi non hanno intenzione di alzarsi dal letto, stanno così bene insieme, continuano a conversare beatamente abbracciati l'uno all'altro.
"Ho tanta paura di perderti" rivela Giulia stringendolo a sè.
"Perché mai dovresti perdermi?" ridacchia Gionata accarezzandole i capelli.
"Non mi sento abbastanza per te, ci sono tante altre che non solo sono belle fisicamente, lo sono anche dentro, io non sono poi così pulita" sostiene insicura.
"Ti racconto una storia, vieni".
Gionata le prende la mano e la porta vicino all'enorme finestra, stringendola forte da dietro.
"La vedi la luna?" chiese indicando l'enorme palla giallastra al di fuori.
Giulia annuisce stranita.
"Si dice che, una notte, un lupo ululava disperato in cerca dei suoi lupacchiotti smarriti. La luna sentì il suo lamento e le offrì il suo aiuto iniziando a gonfiarsi fino a diventare molto più luminosa. Grazie alla sua luminosità, i lupacchiotti vennero ritrovati. Da quella sera, la luna concede al lupo una volta al mese di ritrovare tutti i lupacchiotti scomparsi, ed il lupo la ringrazia ululando. Tra loro due è sempre così, la luna che si sacrifica per il lupo ed il lupo, nonostante osserva sempre le altre stelle, prova gratitudine e amore alla luna regalandole tutte le sue attenzioni. Così sarà tra noi due, seppur io guarderò qualcun'altra, il centro di tutti i miei pensieri sarai sempre tu, sei tu che mi hai aiutato a cambiare, a diventare qualcuno migliore facendomi ritrovare la voglia di amare follemente qualcuna" ammette Gionata dopo aver finito di raccontare la sua storia.
Giulia si volta verso di lui molto più sicura di prima, sorride sincera e lo bacia.
E forse, è proprio vero che la luna, oltre a regolare il movimento delle maree, regola anche i sentimenti più profondi nascosti nel cuore.
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Addiction.||Sfera Ebbasta||
Fiksi PenggemarGiulia e Gionata, due ragazzi con due vite estremamente diverse, ma che un tempo erano così uguali.