Capitolo 6.

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Giulia tentò di aprire leggermente gli occhi ma, la luce era troppo accecante da non permetterle di farlo. Gionata, al suo fianco era già sveglio da un po' ed aveva passato il tempo a guardarla e chiedersi tra sè e sè quanto fosse fortunato ad averla a fianco. Con la mente annebbiata dai suoi pensieri, Gionata si ritrova la mano di Giulia sul volto.
"Non mi guardare" bofonchia la ragazza con voce ancora impastata dal sonno.
Gionata sorride e la stringe forte a sè.
"Buongiorno Juls" le stampa un bacio in fronte.
"Giorno G." mormora stringendosi ancora di più al suo petto.
"Abbracciami più forte" si lamenta subito dopo.
"Juls, ti faccio male" ridacchia Gionata stringendola più forte ma cercando di non farla male.
Passarono i minuti, sfiorarono quasi le ore e loro, non erano intenzionati a muoversi da lì, stavano così bene ad amarsi l'uno con l'altro lontano da tutti.
"Andiamo a fare colazione?" proporne Gionata.
Giulia annuisce.
Dopo vari tentativi i due si alzano dal letto e vanno a prepararsi.
"Questi jeans ti fanno un culo bestiale" esclama il ragazzo appoggiando una mano sul sedere della ragazza.
"Oh Gionata, smettila, pensi sempre e solo a quello" sbuffa Giulia alzando gli occhi al cielo.
Tra lamentele e risatine proseguono fino al bar, si siedono al tavolo e prendono le ordinazioni.
"Cazzo la finisci?" si lamenta Giulia visibilmente irritata.
"Che c'è?" chiede vago.
"Ogni volta che entriamo in un bar o in qualche ristorante guardi sempre il culo alle cameriere, cazzo. C'hai una fissa, sei malato!" sbuffa.
"Sei gelosa per caso?" ridacchia il ragazzo.
"Vaffanculo" alza gli occhi al cielo
"Dai Juls, il tuo è più sodo e grande" ammica
"No Gionata, non attacca" si infastidisce ancora di più.
Arrivano le ordinazioni ed i ragazzi cominciano a mangiare.
"No, ma sei serio?" esclama Giulia scorgendo il ragazzo che, per l'ennesima volta finisce ad osservare qualche altra ragazza.
"Mi è caduto l'occhio" si giustifica Gionata.
"Mi hai rotto il cazzo, quando vuoi scopare vai da loro" sputa acida accendendo una sigaretta.
"Tranquilla che non mi rifiuterebbero mica" ammica Gionata portando una mano sopra la spalla della sua ragazza.
"Bene. Vaffanculo Gionata" pronuncia per l'ennesima volta.
I due ragazzi percorrono le strade di Milano con molto ghiaccio tra di loro. Giulia non ci vede quasi dalla gelosia e forse anche dalla delusione di non sentirsi abbastanza. Gionata le ha provate tutte per farsi perdonare e seppur pentito sa bene che la sua ragazza non potrebbe competere con nessun'altra.
"Hai intenzione di fare l'incazzata per tutta la giornata? No, sai, già ci vediamo molto!" esclama il ragazzo.
"Gionata, vaffanculo" scandisce bene l'ultima parola.
"Si, lo so, l'hai già detto" risponde annoiato Gionata, cercando di sistemarsi il ciuffo rosso.
"Ti odio" ammette la ragazza con mille pensieri e paranoie che le ronzano in testa.
"Dai Juls, per così poco!" esclama lui, non vedendo il motivo per cui Giulia sia così arrabbiata.
Giulia non parla molto, quando lo fa risponde con monosillabi o semplicemente con un 'vaffanculo'.
Gionata non si dà pace, non riesce realmente a capire il motivo di tutto ciò.
"Juls, ti prego.." sussurra.
"Non hai più culi da guardare, porco?!" sbotta acida la ragazza .
"Scusa" afferma Gionata pentito.
Giulia non ha intenzione di rispondere e lascia in sospeso quella conversazione.
[...]
"Che cazzo fai?"sbotta Gionata
"Sto preparando la valigia" confessa duramente Giulia
"E perché?"
"Me ne vado"
"Ma ti rendi conto? Solo perché ho guardato il culo a quelle? Sei una bambina del cazzo" urla Gionata
"Giusto, bambina del cazzo, non la troia di turno che ti serve solo per scopare" gli sbotta contro Giulia
"Tu davvero credi questo?" chiede abbassando il tono dal quale si riesce a capire tutta la sua delusione.
Giulia era in difficoltà, non rispondeva, lasciava che il tempo scorresse in silenzio.
"Giulia, pensi davvero questo di me?" chiede Gionata in attesa di un chiarimento.
"Non lo so" affermò titubante la ragazza.
"Ricordi la nostra storia? Quella del lupo e la luna?" chiese il ragazzo toccandosi il ciuffo.
Giulia annuisce.
"Un lupo guarda tante stelle, ma ulula solo alla sua luna" recitò Gionata.
"Io posso guardare chiunque, gli occhi li abbiamo tutti, ma è solo te che amo, lo capisci cazzo?" aggiunge subito dopo avvicinandosi a lei per giocare con i suoi lunghi capelli.
"Ti amo G." afferma convinta ma con una faccia triste.
"Che hai?" le chiese il ragazzo accarezzandole il viso
"Nulla, pensavo" afferma di nuovo
"A cosa?" chiede confuso il ragazzo
"Perché stai con me? Hai la fila dietro"
"Perché ti amo"
Giulia sorrise e si abbandonò finalmente tra le sue braccia.
La notte scendeva lenta nelle case milanesi, e anche in quella di Gionata, dove i ragazzi avevano deciso di riunirsi.
"Oh raga, guardiamo cinquanta sfumature di nero?" urla isterica Naomi.
Giulia approva, i ragazzi un po' meno, ma si siedono tutti in attesa di vedere il film.
"Vado a prendere una coperta che fa freddo, chi la vuole?" chiede Gionata
dopo aver aspettato tutte le risposte, ritorna in salone con la coperta da stendere addosso a se stesso e la sua ragazza.
"Gionata, che cazzo fai?" sussurra Giulia sussultando al contatto della mano del ragazzo e la sua intimità .
"Ho voglia di scoparti" risponde sfacciato il ragazzo lasciandole un bacio sul collo.
Giulia sembra infastidita e sbuffando toglie la mano di Gionata dal suo corpo.
"Hai sempre e solo voglia di quello" borbotta subito dopo
"Dopo ne parliamo" afferma Gionata.
[3:56 AM]
I ragazzi finalmente vanno via. Giulia e Gionata ancora non sono riusciti a sciogliere il ghiaccio e la tensione che c'è fra di loro. Giulia sembra infastidita, Gionata deluso.
"Non mi va bene che la mia ragazza, pensa determinate cose su di me, Giulia" afferma serio
"Non ti va bene eh? Però scopare ogni sera si?" sputa acida
"Giulia, cazzo, con te non è solo scopare. Tu mi mandi in tilt, ho sempre voglia di sentirti così tanto mia per paura che qualcuno ti porti via. Ho bisogno di sentire che sei parte di me"

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 23, 2019 ⏰

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