Capitolo 6

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La sveglia suona ininterrottamente nella stanza fino a quando non mi alzo per staccarla.

Ho ancora sonno, è evidente, ma l'ansia del primo vero giorno di scuola mi fa alzare velocemente.

Al contrario Laura sta ancora dormendo beata e probabilmente non ha neanche sentito la sveglia.
La chiamo e le dico di muoversi.

Entro in bagno e mi butto sotto la doccia: l'acqua fresca mi obbliga a svegliarmi del tutto, facendomi venire la pelle d'oca.
Esco dalla doccia e mi asciugo velocemente per poi dirigermi in stanza e vestirmi.

Decido di indossare dei jeans aderenti con un lupetto rosso scuro, ed infine delle converse nere alte.
Mi trucco leggermente, con una passata di mascare e un po' di blush.

Mentre aspetto che Laura finisca di prepararsi, rifaccio i letti, pensando alla festa di stasera.

Eh si la festa!

Ieri sera quando siamo tornate in stanza, Laura mi ha raccontato tutto quello che sapeva riguardo stasera.
È una sorta di festa di benvenuto per noi ragazzi italiani, apparentemente innocua.
I prof ci hanno vietato esplicitamente di bere alcol, ma ovviamente non sarà così.

È come giocare con il fuoco, ma se staremo tutti attenti non accadrà nulla di grave.
Non mi fa impazzire questa idea, ma in questi giorni sono molto tesa e ho bisogno di svagarmi un po'.

Laura esce dal bagno per poi prendere lo zaino ed uscire dalla stanza con me.

È presto. Quando arriviamo in mensa non ci sono ancora tutti i ragazzi.
Io e Lau ci sediamo e facciamo colazione senza curarci di niente e di nessuno, siamo entrambe ansiose ma super eccitate.

Dopo alcuni minuti la mensa si riempie di ragazzi, tra i quali noto Edo e Filippo.
Alzo la mano e gli faccio segno di sedersi vicino a noi dato che ci sono due posti liberi.

«Buongiorno Laura, buongiorno Emma» dice Edo.

«Buongiorno» pronuncia Filippo con voce rauca. Lo guardo.
Stanotte ho pensato molto a quello che è successo tra me e lui ieri in biblioteca. Mi è sembrato davvero strano quello che mi ha detto su Andrea, devo capire perché lo ha fatto.

«Buongiorno ragazzi» diciamo all'unisono io e Laura.

«Prima siamo venuti a bussarvi ma non c'eravate. Come mai siete uscite così presto?» chiede Edo.

«Semplicemente non vediamo l'ora di iniziare quest'anno scolastico» dico sorridendo.

«Stasera venite alla festa?» chiede la mia amica.

«Si che ci veniamo» dice Filippo.

«Almeno non saremo sole e annoiate» ribatte Laura.

«Vedrete che ci divertiremo» dice Edo.

Lo spero.

– ore 16:00

La campanella suona la fine dell'ultima ora.
Per fortuna è andato tutto bene ed i prof mi sono sembrati tutti molto bravi.

«Emma sono esausta»

«Laura ma è solo il primo giorno!» le dico ridendo.

«Lo so, ma sono stanca, ora vado in camera e mi riposo un po'. Vieni con me?»

«No, penso che faccio un giro per la scuola. Inizia ad andare ma non ti dimenticare che stasera c'è la festa» le ricordo.

«Tranquilla non me lo scordo» dice per poi sparire nel lungo corridoio.

Subito dopo sento una mano che mi tocca la spalla. Mi giro e, come pensavo, vedo Edo e Filippo.

«Emma, dov'è Laura?» chiede Edo.

«È appena andata in stanza a riposare, perché la cerchi?»

«Nulla, devo solo restituirle la matita che mi ha prestato stamattina»

«Dalla a me, gliela porto io dopo» dico per poi prendere la matita.

«Io vado a fumare, venite con me?» chiede ad un tratto Filippo quasi indifferente.

«Si, anch'io ho bisogno di una sigaretta. Vieni Emma?» mi chiede Edo.

«Okay»

Seguo i due ragazzi che camminano come se sapessero già a memoria ogni singolo centimetro di questa scuola e raggiungo il cortile.
Mi siedo su un muretto non molto alto ed osservo Edoardo e Filippo che fumano dopo avermi offerto una sigaretta. Come al solito ho rifiutato.
Non odio il fumo, ma non lo amo neppure, penso che se se ne può fare a meno è meglio.
Ho fumato poche volte nella mia vita, ma non ho mai adorato farlo.

Rimaniamo tutti e tre in silenzio per alcuni minuti, io sul muretto e loro di fronte a me.

Che scena buffa!

Non ho molta voglia di iniziare un dialogo, quindi rimango in silenzio soffermandomi sulle due figure davanti a me.
È incredibile come l'azzurro dei loro occhi li renda così simili nonostante siano così diversi.

Filippo si accorge che lo sto fissando e accenna un sorriso che però non ricambio.
Non so se fidarmi di lui, mi sembra esageratamente strano; così il mio sguardo va a finire sulle mie converse nere e rimane lì a lungo.

Dopo alcuni secondi, Edo finalmente si decide a rompere il silenzio e mi chiede che ore sono.

«Sono quasi le cinque» rispondo dopo aver guardato l'ora sul telefono.

«Bene, vi va di fare un giro?»

Vorrei tanto dire di no ma non ho molto di meglio da fare.

«Va bene» dico.

«Un giro? Nel campus?» chiede ironico Filippo.

«Si fratello, dove vorresti farlo scusa? Sai che non possiamo uscire» risponde l'amico.

«Se non vuoi venire allora non farlo» dico a Filippo.

«Tranquilla tesoro, ci vengo» mi risponde.

Lo guardo ed alzo un sopracciglio.

Non lo sopporto.

Iniziamo a camminare e facciamo un enorme giro lungo l'intero campus.
Mentre passeggiamo io ed Edo parliamo del più e del meno mentre Filippo rimane dietro di noi in silenzio.

–18:30
 
«Sono le sei e mezza, meglio se vado a prepararmi» dico quando arrivamo all'entrata del dormitorio.

«Ok Emma, ci vediamo dopo»

Salgo le scale e raggiungo la mia camera dove trovo Laura che dorme ancora.
Sono consapevole di quanto sia lenta a prepararsi, quindi la sveglio ed insieme cominciamo a prepararci.

Spazio autrice
Ciao ragazzi, scusatemi se vi ho fatto aspettare un po', ma la scuola non mi da tregua in questi giorni.
Ecco il sesto capitolo, spero che vi piaccia ❤️
Lasciate una stellina e commentate⭐

xoxo










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