Demonstrates what you feel!

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I due ragazzi, che non si potevano più definire fratelli, si guardarono scioccati, e decisero di riporre i fogli e le chiavi, per non far trovare niente ai genitori.
Purtroppo, regnava come al solito il silenzio.
Però il rasta decise di agire d'istinto, e assumendo impulsività bloccò T/n al muro cominciando a baciarla voracemente. Dopo essersi staccato, si passò una mano tra i capelli, sciogliendo la coda dove raccoglieva quei bellissimi rasta e tolse gli occhiali, sospirando per l'angoscia che in quel momento provava.

Si buttò sul divano-letto, cominciò a sudare freddo, finché non si sdraiò la c/c accanto a lui.
《Calmati...》gli sussurrò la ragazza cercando di tranquillizzarlo.
《Spiegami come faccio a calmarmi! Ho 16 anni e sto scoprendo da solo di essere stato adottato! Dimmi chi sono realmente, chi sono i miei genitori e perché sono stato adottato e poi potrò calmarmi.》

La c/c, vedendolo infuriato, sospirò tristemente, cercando le parole giuste per potersi esprimere.
《Jude, non ho risposte concrete alle tue domande. Posso dirti, però, che sei la persona che ti sei costruito e che continuerei a costruirti. Non è un cognome che fa di te una "persona". Per me sei e sarai sempre Jude, l'unico Jude a cui voglio un bene infinito e che per me c'è sempre stato. I tuoi genitori sono quelli che ti hanno cresciuto, e facendolo col cuore. Tua madre non è quella che ti partorisce, ma quella che ti cresce.》si fermò T/n, guardandolo bene nei suoi occhi, profondi come l'oceano, ma del colore intenso come quello di un fiume di sangue.

《Perché sei stato adottato non lo so, ma se sei felice qui tranquillizzati. Ci penseremo dopo a scoprirlo.》riprese la c/c. Il rasta la guardò dolcemente per poi regalarle un abbraccio.
"A volte le sue parole sapevano toccare nel profondo" pensò tra sé e sé il regista.
《Vuoi ancora andare da quel tipo stanotte?》le chiese dopo un po' il ragazzo, ricordandosi dei messaggi ricevuti in precedenza.
T/n ci rifletté un po', valutando i pro e i contro.
《Sembra che sappia ciò che abbiamo appena scoperto, quindi sì. Potrebbe dirci qualcosa...》affermò la ragazza guardando in basso.

Così, Jude si risistemó i capelli e gli occhiali, e aspettò il ritorno dei genitori mentre si allenava a calcio con la tanto amata ragazza.
Con i genitori non mostrarono nessun segno di debolezza, anzi, provarono a distrarsi ancora di più, ridendo e scherzando assieme a loro. Si raccontarono le loro giornate, che a differenza di quella dei ragazzi andarono abbastanza bene: la madre, T/m, venne promossa, ed al padre, T/p, venne aumentato lo stipendio.

Arrivò poi il fatidico momento: la notte. I due ragazzi rimasero assieme ad aspettare le 3, dicendo ai loro che avrebbero dormito assieme.
Decisero già di uscire dalla finestra, che era bassa tutto sommato.
Perciò, spaventati e interessati allo stesso tempo, si diressero nel famigerato bar, il luogo dove Jude, mesi prima, capì di provare qualcosa per colei che non possiamo più chiamare sorella.

Ciò che vedevano era poco, una persona vestita tutta di nero, von il viso coperto, di altezza molto molto modesta: la stessa che li seguiva il giorno prima, la sera in cui stavano tornando a casa.
I due complici si guardarono, e con gli occhi era come se si fossero detti 《Fa attenzione》.

Il primo parlare fu Jude, cercando di farlo nel modo più pacato possibile.
《Chi sei? E cosa vuoi?》chiese.
《Chi sono non posso dirtelo, ma puoi dedurlo tu.》affermò quella che sembrava una voce angelica e femminile.
《Eh?》Ribatté lui. 《Che intendi?》
《Tieni.》disse con un apparente singhiozzo soffocato. Allungò la mano, anch'essa coperta da dei guanti di pelle, e porse ai due ragazzi un foglio.

《È uno scherzo.》affermò convinto Jude.
《Vorrei che lo fosse, davvero.》 Disse in tutta risposta invece la ragazza, di cui conoscevano solo la voce, più o meno, stava parlando pianissimo insomma.
Jude, imprevedibile com'era, compì un gesto che lasciò spiazzate entrambe le ragazze: si voltò e fece per andarsene.

Il rasta venne bloccato, a seguito di un 《Aspetta! Tu non sai niente ancora!》e rimase immobile, ma in silenzio.
《Girati.》disse con voce fredda la ragazza vestita di nero.
E lo ripeté più volte mettendo a dura prova la pazienza del rasta, o almeno... finché non esplose.

《ADESSO BASTA! LASCIAMI IN PACE!》urlò afflitto.
《Non urlare!》gli disse T/n, ma non le diede ascolto.
《SE MI ASCOLTASSI POI TI LASCEREI IN PACE. FALLO PER LA RAGAZZA ACCANTO A TE, CHE È QUELLA CHE AMI.》gli urlò in risposta la voce femminile.
《che ne sai tu...》mormorò con voce spezzata tra sé e sé.

《Lei non è tua sorella Jude, lo capisci che potete stare insieme? Io voglio aiutarti a ricostruirti la tua vita! Voglio aiutarti ad amare liberamente, puoi farlo Jude...》gli disse.
《Uccidimi con la verità, ma non prendermi per il culo con una bugia!》
《Chi non dimostra ciò che sente perde ciò che ama.》Ribadì lei, per poi andarsene.

Shinjitsu ||JudexReaderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora