f o u r.

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Cazzo, dov'è mia sorella? Dov'è Marina Vanetti?! Eh? Bastardi, dove cazzo è?! - sbraitò appena entrò.

Si calmi, signorino. Siamo in un ospedale e c'è chi sta male qui, abbia un po'di decoro ed educazione - disse un'infermiera.

Frega un cazzo del silenzio! Mia sorella è ricoverata qui e non so niente di lei da settimane, ditemi dov'è! - urlò triste, per poi lasciarsi in un pianto disperato.

La capisco, ma stia tranquillo. Sua sorella è di sopra, al terzo piano e tra un po'ci sarà orario di visite, aspetti con i suoi amici - lo tranquillizzò portandolo dov'era la stanza.

Salirono in ascensore fino alla stanza della sorella, e appena vide Nic gli venne una fitta al cuore. Avrebbe dovuto andare da sua sorella, starle vicino e andarsene di casa per stare con lei, e si sentiva in colpa per non averlo fatto. Non era colpa sua, lui aveva fatto tutto il possibile.
Nic gli spiegò che erano lì, perché sua sorella aveva provato a suicidarsi; non ne poteva più di quella vita frenetica che le aveva portato via tutto ciò che aveva, ma per fortuna Nicolas era arrivato in tempo, ed aveva fatto in tempo a portarla lì per salvarla.

Ale si lasciò andare, sfogandosi con il suo amico quanto più poteva: aveva bisogno di parlarne e buttare giù tutto quello che aveva, togliere il suo peso dal cuore e migliorare.
Prese in segreto la sua decisione: entro fine mese sarebbe andato via di casa anche lui, di notte e avrebbe provato a smettere con la droga e a salvare suo padre dalla leucemia che lo aveva divorato a tal punto da fargli perdere i capelli.

Siαmo 7 miliαrdi, Mαssimo PericoloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora