Capitolo 3

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ALEXA

Mi svegliai con una strana sensazione di disagio. Non ricordavo molto oltre al fatto che dovevo andare a quella benedetta interrogazione.
Ma poi...cos'era successo?

Mi misi seduta e mi guardai intorno: la prima cosa che notai era che si era fatto notte; poi guardai la stanza: era enorme, sembrava la stanza di una principessa, con tanto di letto a baldacchino, mobile con specchiera, lampadario con i cristalli, finestrone che si apriva su un balcone.
I colori prevalenti erano rosso e oro.

Dove mi trovavo e come c'ero arrivata?

Mentre cercavo di ricordare qualcosa la porta si aprì e, quella che sembrava una cameriera, entrò nella stanza

- Oh, signorina, siete sveglia! - esclamò - Forza, in piedi, vi dobbiamo preparare -

- Per cosa? - chiesi confusa

- Il Signore vi aspetta per cena -

Aspetta...chi?

E poi ricordai...il vampiro!
Ero stata rapita da un vampiro!

Mi prese il panico e scesi dal letto, avvicinandomi alla finestra. Volevo scappare, anzi dovevo, non sapevo che cosa voleva farmi e non volevo aspettare per scoprirlo.

- Oh, no si calmi, il capo non vuole farvi del male - disse la cameriera quando si accorse del mio stato d'animo

- Ah no! E cosa fa un vampiro con gli umani!? - esclamai nel panico - Vuole dissanguarmi! -

Ero io la cena!

- Cosa? No, no, non è così - mi spiegò la donna - I vampiri non bevono più il sangue direttamente dalle persone, adesso vivono tra noi -

- Mi prendi in giro? - chiesi nervosa

- No -

- E come nascondono le zanne e gli occhi rossi? -

La cameriera mi sorprese quando scoppiò a ridere.

- È raro, molto! - disse tra le risate - Succede se sono a corto di sangue o quando usano i poteri -

- Quindi il mio rapitore non ha le zanne e gli occhi rossi? -

- No - rispose - Lo vedrai tu stessa. Ora cambiamoci su! -

Si diresse verso il mobile e lo spalancò, rivelando un bel po' di vestiti da sera. Neanche in un negozio erano così tanti!

- Scegliamo l'abito giusto -

- Cioè il tuo signore mi ha rapita per invitarmi a cena? -

- Oh, ma Zachary non vi ha rapito. Vi ha solo portata a casa -

                                ***

ZACHARY

- Mio signore il menù va bene? - mi chiese il mio cuoco

- Si, forse, non lo so - borbottai

Ero in sala da pranzo, vicino ad una finestra e stavo bevendo sangue dal calice da più o meno un'ora.

Ora vi spiego, i vampiri non sono più come un tempo, non siamo più selvaggi che vanno a caccia di povere vittime, adesso il sangue lo consideriamo come gli umani con il vino, conservato in bottiglie e...avete capito insomma!
E mangiamo cibo come gli umani, punto. Non dico altro.

- Come non lo sapete, altezza? - mi chiese il cuoco

- Prepara quello che credi tu, non conosco i gusti di Alexa - spiegai

- Volete attendere la signorina per decidere? -

Ci pensai un attimo su e alla fine annuii, meglio fare così

- Perfetto! - disse e se ne andò - Non esagerate con il sangue -

Sbuffai e poggiai il bicchiere sopra la mensola, detestavo queste situazioni!

Sentii la porta della stanza aprirsi e mi voltai, distogliendo l'attenzione dal giardino che vedevo dalla finestra.

- Mio signore, la nostra ospite è qui - disse Maria facendomi un inchino e spostandosi per far entrare Alexa.

Per poco non mi strozzai con la mia stessa saliva: avevo già notato la sua bellezza, ma questo...
...era stupenda!
Indossava un vestito rosso, senza spalle e lungo fino ai piedi, il trucco, dello stesso colore, le faceva risaltare gli occhi scuri e i capelli erano stati raccolti, lasciandole il collo scoperto

Mi avvicinai a lei e allungai una mano

Alexa mi guardò dubbiosa e, forse, un po' spaventata.
Come darle torto dopotutto? L'avevo pur sempre rapita ed ero un vampiro.

- Lasciate che mi presenti, sono Zachary e sono un principe vampiro - dissi inchinandomi

- L'unico principe - specificò Maria

- Dettagli... - borbottai

- E cosa volete da me, se posso chiedere? - mi chiese Alexa

- Per il momento solo cenare con voi, poi vi racconterò tutto, promesso - dissi allungando di nuovo una mano verso di lei

La vidi tentennare ancora, ma alla fine strinse la mia mano e l'accompagnai fino al tavolo, dove la feci sedere al mio fianco.

- Il cuoco voleva sapere cosa preferite - dissi

- Io... non...non lo so, va bene qualsiasi cosa... -

- Maria avvisa che mangiamo qualsiasi cosa - dissi e la mia cameriera si inchinò prima di dileguarsi.

- Allora...cosa volete chiedermi? - chiesi guardando Alexa che mi fissava in modo strano

- Che fine hanno fatto gli occhi rossi? Ora sono...celesti? -

Ridacchiai e scossi il capo divertito.

- Chiedo scusa...vengono fuori solo in caso di attacchi vampireschi - spiegai - Non sono così diverso dagli umani

Lei annuì e cominciò a torturarsi il labbro. Si guardò intorno spaesata e sospirò...

- Perché mi hai rapita? - chiese guardandomi negli occhi - O meglio, spiegami perché la cameriera mi ha detto che mi hai portato a casa -

Allungai una mano per prendere il calice e mi accigliai, lo avevo lasciato sulla mensola!

- Perché...la tua famiglia non ti ha detto niente immagino... cioè ne sono sicuro -

- Cosa? - chiese esasperata

- 50 anni fa, tuo nonno e il mio hanno fatto un contratto matrimoniale - spiegai e la vidi sbiancare - In poche parole...ci hanno promessi sposi...dobbiamo sposarci e non possiamo rifiutare -

- COSA? - gridò

- Ah e non sapete la parte migliore della storia - dissi - Anche tu discendi dai vampiri -


Contratto Matrimoniale (Wattys2019)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora